DONAZIONE SANGUE CORDONALE: Consegna Attestati
7 Febbraio 2014
ALLA SCOPERTA DI UN MONDO LONTANO
7 Febbraio 2014
Mostra tutto

Spettacolo Teatrale “La Caparra”

“L’Associazione culturale ‘Pro Arturo Giovannitti’ ”
e la Compagnia Stabile del Molise
presentano

“LA CAPARRA”
Monologo scritto da Adelchi Battista
Interpretato da Giorgio Careccia
DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014
ORE 18.00
TEATRO COMUNALE DI BOJANO
Prevendita biglietti:
Campobasso: libreria Mondadori “La Scolastica” Bojano: Locale ”Vicolo Stretto Vicolo Stretto”
Biglietto: euro 10 – Info e prenotazioni: 389/2314590

Locandina Bojano

Per la Compagnia Stabile del Molise, diretta da Paola Cerimele, è un grande piacere ospitare lo spettacolo ”La Caparra”, scritto da Adelchi Battista e recitato da Giorgio Careccia, che andrà in scena domenica 9 febbraio alle ore 18.00 presso il teatro comunale di Bojano.

Giorgio Careccia

Giorgio Careccia, attore di straordinaria sensibilità attoriale ed umana, collabora da diversi mesi con la Compagnia Stabile del Molise, ha infatti recitato anche nelle produzioni “Oreste” di Vittorio Alfieri, nel ruolo di Pilade, per la regia di Ilario Grieco e in “Pinocchio”, nel ruolo della Volpe per la regia di Paola Cerimele. A Giorgio tutto il nostro calore per una serata di buon teatro, ricca di sorrisi ed emozioni.

Note spettacolo “La caparra”
..un piccolo spaccato di 100 anni fa, basato su documenti di archivio, tradizioni orali, e su lavori fondamentali quali quelli di Alberto Mario Cirese, Gino Massullo, Norberto Lombardi, Joseph D’Andrea, Vincenzo Lombardi e molti altri.

La Caparra è un monologo teatrale scritto da Adelchi Battista per l’attore Giorgio Careccia. Si tratta della Storia di Vita di Giovanni Zuccolitti di Ferrazzano, classe 1880, che assiste a diversi eventi accaduti nella sua terra fino al 1901e poi negli Stati Uniti ove si sposa con Alfonsina Capecia il 7 gennaio del 1912.
Grazie alla grande capacità di Careccia di immedesimarsi nel personaggio (e far immedesimare anche il pubblico), riviviamo le gesta di Zuccolitti attraverso aneddoti, storie, documenti che ci mostrano sia l’Italia immediatamente dopo l’Unità, sia gli Stati Uniti alle prese con il rozzo nascere del capitalismo moderno.
E’ un racconto bracciantile, in una lingua impreziosita dal dialetto, intriso di credenze contadine, analisi popolari e populiste, rabbia e voglia di riscossa, di sovversione; l’immaginazione di un mondo in crisi ma pieno di possibilità, così lontano da noi ma anche così vicino, con un finale commovente ed un video esplicativo.

Portarlo nelle scuole è un idea praticabile quasi necessaria, al fine di offrire ai giovani studenti molisani la conoscenza di un mondo, un tempo ed una serie di eventi che hanno costituito la nostra base esistenziale senza che ce ne accorgessimo e che ancora oggi offrono a noi la possibilità di scoprire e mettere in relazione due culture apparentemente così lontane, quella di fine 800’ e la nostra più moderna del 3° millennio, scoprendo che sono poi la stessa cosa ovvero..desiderio di realizzare e realizzarsi, senza ‘paura’ e con grande sacrificio.