Di Vittorio Venditti
Chi E’ Più “Fesso” Fra Questi?
Fatto passare qualche giorno per evitare di strafare nel dire tutto il mio sdegno per il garantismo estremo al quale l’Italia si affida quando si tratta di ossequiare i potenti, torno a sparlare di quanto accaduto a proposito del delitto di Perugia, (se clicchi il link vedi come lo abbiamo già “trattato”), unendo il tutto a quanto anche già detto a proposito dei marò, (questo link è solo il primo di una lunga e successiva serie).
Perché io vedo in questi due episodi qualcosa di comune?
Non saranno altri, gli interessi in gioco?
Quasi due anni e mezzo fa, un’assoluzione provvidenziale fece in modo che una giovane, oggi quasi definibile assassina, riuscì a fuggire dall’Italia, per altro a testa alta ed in odor di facili guadagni, derivati da libri e quant’altro di simile; fatto salvo uno dei complici, (reo confesso ed in carcere), l’altro, italiano, non ha avuta la stessa fortuna, visto che nel seguire la prima, si è dovuto arrendere all’evidenza, tornando malinconicamente indietro a casa sua, probabilmente per far compagnia a chi è già ristretto. Qualche mese dopo, due soldati del nostro esercito, in nome di non si sa bene quale Legge, (riconosciuta solo da chi sta ancora cercando di applicarla), sono stati presi prigionieri da chi, diventato potente, sta giocando con quegli uomini e con l’Italia di cui sopra al gatto ed il topo.
Nei mesi scorsi, a proposito del caso dei marò, si è ventilata l’ipotesi del loro scambio con un affare d’armi, poi non andato in porto: Visto che l’Italia, in tempi recenti ha “vinto” commesse presso chi si è ripresa l’assassina di cui sopra, non è che dobbiamo pensare che il risultato di tal fuga sia dovuto al prezzo da pagare per l’aggiudicazione di tali gare?
E se è così: Chi pagherà per la morte di una ragazza, colpevole di aver avuto per amici dei drogati all’ultimo stadio?
Ma soprattutto: Come recupereremo i nostri due concittadini, colpevoli di aver fatto il loro dovere e di non essersi nascosti una volta tornati in Italia?