Di Vittorio Venditti
E Noi Ci Siamo Quasi
Mentre la scarna cronaca di paese registra sulla SS645 (Fondovalle Del Tappino), sotto Gambatesa, nel pomeriggio dell’altro ieri, un incidente con distruzione di una FIAT Uno e nel tardo pomeriggio una strage di cinghiali procurata dal fuoristrada di Obelix, il cui conducente era a caccia per cena, una cena leggera, solo quattro cinghiali, (Non faccio i nomi perché, pur essendo in possesso di foto, non campo sulle disgrazie altrui perché fra l’altro, non direttamente coinvolto), mentre accadeva tutto questo, si consumava anche il tema che andiamo a sviscerare in questa farneticazione, dopo aver puntualizzato qualcosa a proposito di questo fastidio.
Giorno per giorno, il farneticare su quest’inutile sito sta diventando sempre più una routine, per cui stiamo arrivando al punto che se il martedì ed il sabato sono destinati alle classifiche più o meno di vergogna, il mercoledì vado a trattare di politica nazionale e non solo, come la domenica la lascio alla religione ovvero al surrogato di questa ed il giovedì alla differita, se riusciamo a riprenderla. Restano in balia di ciò che arriva il lunedì ed il venerdì e poi abbiamo completata l’opera di schiavizzazione.
E’ una cosa che non sta ne in cielo ne in terra, per cui a breve torneremo nel solito, quanto ordinato casino.
Ora però prendiamo ciò che ci passa il governo, nel vero senso della parola, cercando di analizzare tutto secondo le nostre capacità.
Già detto del Porcellum, e sperato nelle capacità di Matteo Renzi di restituire un po’ di dinamicità all’italico legiferare, eccoci accontentati dal Nostro, che ha mantenuto fede alla parola data, (qui la promessa mantenuta), presentando la sua proposta di Legge elettorale (detta Italicum), precedentemente condivisa con chi ha voluto accettare il dibattito, utile quantomeno per sgrossare i fronzoli che verranno poi rifiniti in parlamento.
Grazie a Matteo per aver cambiato, almeno per ora e speriamo per sempre, il modo d’identificare il politico tout court, e soprattutto grazie a lui per aver finalmente fatto comprendere che la politica si fa, al di là delle legittime ideologie di ciascuno di noi.
Tutto è perfettibile e, spero di cuore, che al di là del modo nel quale ogni partito deciderà di affidarsi ai propri candidati, si trovi la maniera migliore per far sì che i candidati stessi, siano il più possibile trasparentemente scelti da chi poi dovrà esercitare il diritto di voto, almeno nella prima fase di questo.
E quindi: Dov’è il problema?
Nel dare la possibilità di scelta anche ad altri, Renzi ha evitata ogni pregiudiziale, proprio nell’ottica del dare alla maggior parte, se non a tutto il popolo italiano, la possibilità di dire la sua, prima di passare seriamente la proposta di costruzione della nuova Legge elettorale a chi, per Legge per l’appunto, se ne deve occupare: Il parlamento. Questo fatto, non è piaciuto, non, ai più acerrimi nemici, ma a chi convive con il segretario del PD sotto lo stesso tetto: Quella risicata maggioranza guidata da chi fino a ieri non si conosceva neppure come unità di partito che, dopo aver abbondantemente ed eloquentemente perse le primarie ed essere stata trattata con onore da chi ha vinto, si mette a fare la voce grossa, come se fosse lei al timone di quel partito, (qui il riassunto della notizia), manifestando un malcontento che nasce dall’ipocrisia di chi, prima ha mangiato insieme a Re Silvio, ora sta tentando di sobillare i pochi riottosi, affinché si eviti di arrivare ad un accordo necessario a lungo termine per governare l’Italia.
Non resta altro da fare che augurarci che la voglia di rottamare i cocci vecchi che finora a pervaso Renzi, torni più forte che mai, così, da levarci dagli zebedèi gente che senza far niente per l’Italia, ha fatto tanto per sé stessa, mettendo a dura prova la pazienza di chi, fra le altre cose, non ha ancora il modo di indicare a questi signori la “Rotta Giusta” per allontanarsi e togliere il disturbo, in altre parole per andare a quel paese e governare lì, senza più farlo qui.