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E Il Pachiderma Si Muove

Di Vittorio Venditti

Per Interesse Di Chi?

Eccone un’altra di quelle che definire da vergogna significa non voler entrare in polemica con la cosiddetta “giustizia” tout court: Si ricordano dopo settant’anni ed un’amnistia!

Lo spunto mi viene da un’imbeccata della “mina Vagante”, che però si riferiva esclusivamente ai tempi biblici di tal forma di burocrazia; io, riprendendo invece quest’articolo che riporta i fatti più in dettaglio, voglio portare alla luce una riflessione che mi sposta verso gli interessi correlati alla notizia e soprattutto mi invita a chiedermi chi c’è dietro.

Assodato il fatto che negli anni cinquanta del secolo scorso, a ferita ancora aperta, la prima brutta figura l’abbia fatta la Francia, (evidentemente, nonostante la guerra persa, i tedeschi contavano ancora qualcosa), e considerato che se proprio devono condannare un vecchio di ottant’otto anni, non ho ben capito che pena gli combineranno, ammesso che Questo riesca ad arrivare vivo al verdetto, mi piacerebbe capire chi e perché, dopo settant’anni e nonostante un processo modello carnevale, si ostina a chiedere una giustizia che non può esser più tale, in quanto i fatti che hanno determinata tale richiesta sono già parte della Storia.

Richiesta postuma di danaro alla Germania?
E se sì: A che titolo?
Ricordo a me stesso che anche le figlie superstiti alla strage, ormai sono morte da decenni.

A questo punto, l’unica ragione che mi viene in mente per giustificare un così tardivo risveglio del desiderio di giustizia, è quella di spillare un po’ di soldi all’attuale Germania, colpevole di essere discendente di quella generazione di tedeschi, complice e spesso beneficiaria di una manica di delinquenti, messi al potere dalla miopia di altri che si dicevano nel giusto e che, (pare dalla stessa Storia), contribuirono con i loro silenzi, a determinare quanto poi accaduto.
Spero che non sia così, per l’onore di chi è stato costretto a dare la propria vita perché innocentemente coinvolto in quella follia che è stata la guerra. Dovesse disgraziatamente essere realmente quella sopra esposta la ragione di tutto, sarà il caso di ripensare alla definizione che i filosofi di ogni tempo hanno data dell’uomo, definendolo “Animale Razionale”, visto che in azioni del genere di quelle imposte durante una guerra, come in queste che oggi ci vengono proposte dal “lavoro” di una giustizia che normalmente fa tutt’altro, non riesco a vedere nulla di razionale, ma tutto di altamente vergognoso.