Di Vittorio Venditti
Mi Accodo Alla “Moda”
In questi giorni, su quest’inutile sito e sulla stampa seria in genere, si fanno i resoconti dei bilanci di chiunque: Perché non proporre anche il nostro?
Generalmente, da “Voce Fuori Dal Coro”, quest’operazione la porto a termine alla fine dell’anno di riferimento alla nascita di questo fastidio; oggi, non avendo altro da fare, (le cose grosse le proporrò più in là), eccoti un breve resoconto di quanto ho combinato, ovviamente con il fattivo aiuto dei miei collaboratori, considerando anche il lavoro di chi ora non fa più parte della nostra squadra.
Se lo scorso duemiladodici ha visto pubblicati 878 articoli e l’anno precedente ne aveva proposti 534, il duemilatredici è stato più prolifico: 1020, fra articoli scritti da chi lo sa fare meglio di me, e farneticazioni ululate dal pazzo che ti tedia; quasi tredicimila pagine, (dal venti settembre duemiladieci, in quei tre mesi di rodaggio pubblicai 88 articoli), scritte da noi e lette da te, che detrai o simpatizzi, cosa che per noi non fa differenza.
Tutto questo ben di Dio, per prima cosa mi ha permesso di fare il punto della situazione sull’argomento cardine che mi ha costretto ad aprire questa “Voce”: L’ipocrisia che, pervadendo in particolar modo la maggior parte dei miei compaesani, fa sì che sia permesso a notabili e galoppini di turno, di gestire a proprio piacimento anche la vita di chi, Questa, vorrebbe viverla secondo i propri piani e soprattutto senza dover rendere conto a chi che sia dei propri movimenti.
Questo fatto, mi ha inimicati molti miei compaesani, o che c’impongono il loro esser tali, toccati nel loro intimo e soprattutto nei loro interessi nascosti e che non devono esser portati alla vista di tutti, da chi evidentemente, a differenza di altri, ha detto loro la verità su chi sono e quanto contano, scoprendo dei nervi che hanno creato loro non poche difficoltà; non si spiega diversamente la loro rabbiosa reazione tendente a far in modo che questa Voce cessi di esprimersi, per ottenere il risultato che, sia pur in sordina, in parecchi auspicano: La continuazione della nostra azione, sempre più consapevole di scardinare i troni sui quali questi parassiti siedono, di generazione in generazione o per supposto diritto divino.
Altro punto che mi rende orgoglioso della mia azione disturbatrice, va visto nell’aver finalmente messa in luce la reale volontà di tanti che, obbligati da chi li controlla a discostarsi da chi ti tedia, in realtà, quando meno ce lo aspettiamo, non solo si avvicinano a noi, ma lo fanno con una cordialità ed un’amicizia che non pensavi potessero esistere; così accade che Durante la Santa Notte, mentre stai con i tuoi amici, quelli veri, quei pochi che non ti lasciano nemmeno dopo aver ricevute minacce, vieni invitato da una squadra che sta passando là dove ti trovi per caso, e mentre tu accetti di andare a suonare con costoro, un’insignificante donnaccola, (che non ha nulla di donna), si mette a gesticolare ed a chiedere il perché della nostra presenza nella squadra della quale fa parte.
Per inciso: Di questo retroscena, io ho saputo solo due giorni dopo il misfatto; stando nella cosiddetta “alta musica” e pensando a suonare ed a cantar maidunate, non potevo certo perdere tempo dietro ad un gossip, talmente stupido ed all’altezza di chi lo proponeva, da non poter esser visto da chi in quel momento si occupava di tutt’altro.
Facile ora sarebbe fare il nome di quello stendibiancheria, ma siccome la cosa è di dominio pubblico, preferisco punire quella pulce non dicendo chi è, in maniera tale che se proprio le venisse la voglia di starnazzare su Facebook, (come fanno in molti protetti da improbabili alias per esprimere i loro sentimenti più bassi, e poi uscire in strada e salutarti come se niente fosse accaduto), se dovesse costei aver voglia di sfogare la sua personale frustrazione, dovrà farlo esponendosi direttamente e facendo la figura che più le si addice, atteso che se noi siamo stati chiamati, forse vuol dire che per noi esiste ancora quella considerazione che per lei significa solo l’esser stata tollerata, probabilmente per compassione o più verosimilmente per quieto vivere.
Insomma: Noi stiamo raggiungendo il Paradiso che la chiesa cattolica dice di possedere in esclusiva, semplicemente uscendo da un gregge al quale ci onoriamo di non appartenere, e soprattutto facendolo secondo quanto la stessa chiesa ci ha insegnato e secondo quanto testimoniato da chi, lasciato solo, è morto per noi, alla faccia proprio di chi pensa di estrometterci dalla nostra vita per pararsi il deretano che a noi piace prendere metaforicamente (e non solo), a calci. Noi, e parlo di me e dei miei collaboratori che si espongono per loro esclusiva volontà, stiamo riuscendo nell’impresa di emanciparci dal torpore che da sempre avviluppa Gambatesa e più in generale il Molise, quella terra nella quale si vive bene, a dire di alcuni, se lecchi, a nostro modesto parere, se ti difendi da chi ama venir leccato. Scusa se ce ne vantiamo, ma dire la verità non ha mai fatto male, se s’intende esser liberi.
Detto ciò e ribadito che, nonostante il progetto che ha fatto vivere questo sito potrebbe definirsi già morto e sepolto, e che se va avanti lo fa per inerzia, io per inerzia vado avanti, finché deciderò di restare in questo stato, finché a me e solo a me farà comodo. Il fatto poi che io (indegnamente) e i miei collaboratori (con merito) riscuotiamo successo, mi istiga e mi intriga non poco, dandomi la giusta forza per andare avanti, quindi per vivere.
E Scusa Se E’ Poco!!!