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Congratulazioni Per La Vittoria, Ma Fa Già Parte Del Passato

Di Vittorio Venditti

Ma Il Discorso Di Letta…

Scrivo dopo aver ascoltato il discorso con il quale il presidente del consiglio Enrico Letta si è proposto alla Camera dei Deputati per chiederne la fiducia e consolidare la maggioranza politica che dovrebbe permettergli di andare avanti nella guida dell’Italia.

Facendo un passo indietro alla notte fra domenica e lunedì scorsi, rimetto in visione quanto scritto di getto a Matteo Renzi, immediatamente dopo la sua strepitosa vittoria alle primarie, per poi analizzare le due cose insieme e trarne le conseguenze.

“Da: “Vittorio Venditti”
A:
Oggetto: Congratulazioni per la vittoria, ma fa già parte del passato
Data: lunedì 9 dicembre 2013 00.21

Ciao Matteo,
ti sembrerà strano ma io, come tutti, oggi mi congratulo con te per la tua vittoria che aspettavo da più di un anno, lavorando pazientemente a che ciò avvenisse.
In casa mia non si conosce disoccupazione, (grazie a Dio ed al fatto che sappiamo rimboccarci in silenzio le maniche, evitando di scendere a compromessi.
E’ questa la ragione per la quale, dopo averti ripetuto che avrei pagati anche dieci euro pur di poterti votare, oggi ho espressa la mia gioia per quanto ti sta capitando, facendolo anche sul mio inutile sito, dal quale mi onoro di ripetere le tue news letter: Qui se dovesse capitarti un momento per leggere le mie poche righe.

Ora però si fa sul serio:
Ora si deve lavorare e questo è il motivo per il quale ti ho votato e ti ho fatto votare.

Ti ho già detto che io non mi mischio con coloro che sono saliti all’ultimo momento sul carro del vincitore, però, qualora tu abbia bisogno ancora di me, (io non voglio niente in cambio, anzi: Mi offenderebbe pure il fatto che tu possa pensare di ricompensarmi), sappi che sono a tua disposizione.
Se poi il salir di grado ti avrà fatto dimenticare chi ti vuole aiutare a ricostruire questo straccio d’Italia, sappi che io non mi offenderò, a condizione che tu porti a termine il programma di ricostruzione della nostra Patria, possibilmente restituendo un minimo di voglia di vivere a chi l’ha persa.

Noi siamo con te:
Non ci deludere, o, se non ce la dovessi fare, sii almeno sincero a differenza di coloro che vuoi rottamare.”

Oggi Letta:
Che ha detto?

Il nostro presidente del consiglio, pare che abbia centrato il problema in teoria, acquisendo tutta la buona volontà d’azione; la cosa sembra credibile quando, nel dire che “il mondo cambia senza aspettarci”, ha esplicitamente richiamato quanto accaduto ieri in Sudafrica, dove, a fronte della presenza di tutte le delegazioni degli Stati D’Europa, gli attori protagonisti sono stati gli Stati Uniti D’America, ma poi: Cina, India e Brasile, nazioni che hanno relegato lui e la Boldrini per l’Italia, unitamente ai loro colleghi europei, al ruolo di ascoltatori passivi, posti alla stessa stregua di coloro che oggi sono protagonisti, se guardiamo solo ad un paio di decenni fa.
Per inciso: Letta diceva che il mondo cambia e non aspetta, che bisogna snellire, se non eliminare del tutto, la burocrazia ed altre belle cose del genere e Mamma RAI che fa? Per cambiare tutto senza che niente cambi, interrompe il discorso del presidente del consiglio per trasmettere la pubblicità…

ALLORA SIETE DI COCCIO!!!
QUELLO HA APPENA DETTO CHE BISOGNA CAMBIARE E VOI LO INTERROMPETE PER ROMPERE GLI ZEBEDE’I CON LA SOLITA E PRATICAMENTE INUTILE PUBBLICITA’?

In definitiva, se è vero che Matteo Renzi non stia perdendo tempo, tanto da far capire ai politici “puri” D’Alema e Bindi che ormai devono tirare i remi in barca, troppo ancora avrà da fare Letta per correggere storture che secondo me, nemmeno con la rivolta popolare si potranno aggiustare, atteso che a dirigere i cosiddetti “Forconi” ci siano denti spuntati del calibro di tal Danilo Calvani, contadino per sua stessa ammissione, (cosa più onorevole di tanti “onorevoli” che dormono in parlamento), personaggio però da me ascoltato ieri a Radio Capital, al cospetto del comunista Vittorio Zucconi che lo prendeva per i fondelli, essendosi accorto che il Calvani, più che un portavoce di un movimento, restava “lu ciuciaru gnurande”, colpa che farà naufragare a lungo andare la pur giusta protesta, a vantaggio di chi saprà cavalcarla per proprio tornaconto, non certo per il beneficio dell’Italia e di noi tutti che ci vantiamo di esserci fatti prendere per il culo da Renzi, guardandoci bene dal prenderlo in culo da “profeti” del calibro di Grillo o ipocriti ormai al tramonto, se pensiamo a Re Silvio.