Di Vittorio Venditti
Il Sintetizzatore Vocale C’E’, Ma…
Poco più di un mese fa, ho farneticato del nuovo sistema operativo di casa Microsoft, nuovo per modo di dire, visto che a detta di tanti sembra Windows 7 “castrato”: Parlo di Windows 8.1, che avrebbe dovuto risolvere i tanti problemi della versione Otto, ma delude le più blande aspettative.
Avevo detto che non lo avrei installato: Perché questo voltabandiera?
Lo spunto mi è venuto dalla richiesta d’aiuto che mi è stata inviata da due colleghi di sventura, che per ragioni che non sto qui a ripetere, mi hanno pregato di sperimentare il nuovo OS, forse riponendo troppa fiducia nelle mie capacità, sicuramente conoscendo bene le abitudini del pazzo che scrive, avvezzo a non fermarsi di fronte alle prime difficoltà. Io, (che non amministro comunità, accollandomi problemi che sono anche i miei, ho recepita di buon grado la richiesta di provare la schifezza della quale sto tornando a blaterare, accettando anche di generarmi un account Microsoft, (che ovviamente non utilizzerò mai), pur di portare a termine l’esperimento.
Così facendo, venerdì mattina, grazie all’aiuto di una persona vedente, ho provveduto a recuperare l’installazione di windows 8.1 ed a caricarla sul p c che utilizzo normalmente, (macchina già operante con a bordo windows 8), in modo da costringermi a non poter tornare indietro alla prima difficoltà incontrata, quasi come se, da Ulisse, legato all’albero della mia nave, volessi sperimentare in prima persona cosa si sente ascoltando il richiamo delle sirene, senza però creare problemi alla ciurma. L’operazione completa, (comprensiva di pulizia del sistema, consigliata dopo un’installazione di questa caratura), è durata otto, dicasi otto lunghissime ore. Fra l’altro, va detto che non è proprio del tutto vero che le applicazioni terze non vengano toccate dalla nuova installazione; posso testimoniare infatti che per utilizzare la stampante della quale sono in possesso, ho dovuto disinstallare il relativo software, ripulire il sistema dalle cartelle restanti appartenenti al programma di gestione della stampante stessa, e ricaricare tutto ex novo, compresi gli aggiornamenti, cosa che ha comportato lo spreco di un’altra buona mezz’ora.
Risolto il problema “installazione”, bisognava assolutamente verificare quali sono i portentosi cambiamenti che ci vengono proposti dal lavoro di casa Microsoft, per cui sabato mattina, a mente fresca, (ho evitato anche di strafare venerdì sera, la cosa che mi è costata di più), ho iniziato a testare il nuovo ambiente operativo. Subito ho dovuto accettare il fatto che con windows 8.1 non abbiamo più la possibilità di lasciare la porta di casa nostra aperta, perché all’avvio, siamo costretti ad inserire la password dell’account che ci è stato imposto di generare; diversamente non si va avanti, ne è possibile eliminare tal blocco dalle impostazioni dell’account utente, visto che per farci “cosa gradita” la casa produttrice ha eliminata anche quest’opzione.
Per inciso: Mi viene da pensare che la Microsoft si stia comportando sempre di più come la Fiat, vale a dire che stia sempre più vendendoci una macchina modello base, al prezzo di una super accessoriata.
Il sistema operativo ultimo nato, ci presenta effettivamente un nuovo ambiente, visto che sul desktop ora appare un pulsante denominato “Start”, che fino a ieri era simulato dal tasto windows destro, quindi, pulsante perfettamente ridondante; la cosa che però interessa questa farneticazione, l’ho trovata accedendo al pannello di controllo, nella funzione “Accessibilità”, dove finalmente la sintesi vocale ci viene proposta con la voce “Elsa”, in un gradevole italiano, con un dizionario che ci propone anche correttamente le parole derivate dall’inglese.
Sintesi vocale, non screen reader, (lettore di schermo), quindi: fino a che punto utile a chi non vede?
Il tema “Accessibilità”, per coloro che si occupano della costruzione di software, è qualcosa di opzionale, atteso che non si pensi alla possibilità di creare programmi fruibili da tutti ed in tutti i contesti; quanti infatti pensano che un programma utile a chi non vede, possa essere ugualmente necessario a chi, per condizioni imposte dall’ambiente nel quale vive, è costretto a non vedere? Un esempio? Chi guida un’automobile, se guarda la strada, difficilmente può anche utilizzare la strumentazione di bordo della propria macchina in maniera completamente distaccata dal contesto nel quale agisce, a meno di non voler creare un incidente stradale! Ne si può fare affidamento esclusivo sui comandi impartiti tramite voce, visto che spesso l’ambiente fisico nel quale si sta operando può essere inquinato da suoni e rumori spuri che rischiano di deformare l’ordine dato e di conseguenza arrivare a tutt’altro obiettivo, magari contrario a quello desiderato. E’ in quest’ottica che va vista la mia critica a Microsoft e Google, che ancora non riescono a comprendere quanto già da anni ha capito Apple, vale a dire che certi servizi vanno proposti seriamente ed in maniera completa.
Tornando alla prova ed accendendo il p c, se non fosse stato per NVDA, (il software gratuito che, con un’opportuna modifica, utilizzo per gestire in voce tal apparato), non avrei potuto capire quando inserire la password, visto che nella finestra di logon la sintesi vocale integrata in windows 8.1 non si avvia, ne si può modificare l’opzione in seguito o con scorciatoia da tastiera.
Superato il problema “accesso”, eccoci alla gestione della sintesi: Qui, va detto innanzitutto che di primo acchito ho trovata qualcosa di scimmiottato da VOICEOVER, (lo screenreader di casa Apple), nei suoni accessori e nella gestione dei comandi da tastiera; per questo mi chiedo: Perché non adeguarsi a NVDA piuttosto che a JAWS e di conseguenza lasciare il controllo dei comandi alla modalità di gestione di windows? Forse perché alla fine della fiera, c’è poco da gestire? In effetti, oltre alla pagina iniziale, con i comandi in questione non è possibile navigare in alcun’altra pagina, sia in linea che fuori, dato che al premere le opzioni di comando ci viene data sempre la solita risposta, consistente nella non accessibilità alla pagina, eccezion fatta per la navigazione a mezzo internet explorer 11, che però risulta meno accessibile di mozilla firefox 25.0.1. Se poi parliamo di navigazione e lettura in rete, va detto che, a parte i link, la sintesi non dà alcun ritorno in termini di lettura di testo, cosa che puntualmente accade anche off line leggendo quanto scritto a mezzo word o excel. Tutto ciò, per non dire del quasi totale mutismo di fronte al quale ci si trova volendo navigare sul desktop piuttosto che nel menu start!
In definitiva, la sintesi vocale di Windows 8.1, tolto il fatto che ora parla in italiano, si può dire che ha fatto passi indietro rispetto alla sorella che potevamo trovare in XP, quindi, da bocciare senza appello e rimandare a casa, così, come già fatto con Android, ringraziando coloro che ci permettono di utilizzare il p c mediante software terzo, magari acquisito in modo gratuito.