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Referenda

Di Vittorio Venditti

Come Votare?

Tu, come meglio credi;
io, secondo qualche mia breve “riflessione”, per quanto sia possibile e permessa ad un “pazzo”.

Referendum Numero Uno

A questo quesito, proposto su scheda di colore rosso, che se si presenta principalmente in tema con la liberalizzazione del servizio di distribuzione dell’acqua, può essere anche visto più generalmente come regolatore di tutti i servizi ex municipalizzati,
Io Voterò “SI'”.

Questo, perché non mi è ben chiaro il motivo per cui, se da una parte i politici che si abboffano a nostre spese alla mangiatoia municipale, o gl’impiegati di cui spesso è poco trasparente la stessa assunzione debbano ricevere laute somme di danaro a premio dei loro “servizi”, dall’altra, chi veramente deve lavorare per tenere impiedi il “carrozzone”, debba essere assunto con contratto a progetto, (a questo proposito, spiegami tu che sei più intelligente di me, qual’è il Progetto, ad esempio, proposto nel contratto degli spazzini), con stipendio che generalmente non supera i seicento euro, con garanzie minime o nulle in merito all’assistenza infortunistica e sanitaria, (contratto ovviamente a tempo rigorosamente determinato e possibilmente breve), e debba essere, (questo novello schiavo), tenuto sempre a disposizione, alla stessa stregua (appunto)! di uno schiavo, in nome di una cosiddetta “razionalizzazione delle spese”.

“La sicurezza del potere si fonda sulla insicurezza dei cittadini”.
(Leonardo Sciascia).

Referendum Numero Due

A questa domanda, che troveremo stampata su scheda di colore giallo, proponente l’eliminazione di una strana possibilità, quella di remunerare il capitale investito per la costruzione e o la manutenzione degl’impianti utilizzati per la distribuzione dell’acqua,
Io Voterò “SI'”.

Anche qui, è tutto italiano il modus operandi; se infatti si dà al gestore privato la possibilità di trattare l’acqua come normale merce in vendita, questa stessa merce, non dà al gestore stesso già il giusto guadagno?

La cosa mi fa pensare, ad esempio a certi strani magheggi, per i quali si riesce a far pagare l’iva sull’iva, o si fa in modo che il cittadino onesto versi un compenso a chi, gioco forza, ti permette di pagare onestamente le tasse.
Quest’azione da circo, mi ricorda da vicino quanto, ad esempio, le banche fanno per aumentare i loro introiti nel caso ti forniscano un mutuo, per far sì che gl’interessi imposti a chi chiede l’erogazione del mutuo stesso non vengano etichettati come guadagni da usura.
Casi poi d’interessi su interessi, (Anatocismo), non sono simili a questa forma di vessazione da eliminare?

A margine, anche per par condicio, ti propongo due brevi riflessioni che, credimi, non vogliono essere assolutamente polemiche.

1°: Esaminando il quesito in questione, avrai letta anche tu la data del Decreto Legislativo contenente quanto si vuol abrogare: 3 aprile 2006.
Ebbene: otto giorni dopo tale data, con elezioni risultate regolari, gli italiani hanno deciso il cambio di governo, premiando la coalizione capeggiata da Romano Prodi, che comprendeva, primo fra tutti, proprio il partito che si è sempre battuto per il risparmio di spesa, ad esempio, proponendo l’accorpamento fra elezioni e referenda ecc, quello stesso partito che, perse due anni dopo la data di cui sopra le successive elezioni, ancora non si rassegna ad aspettare il prossimo turno elettorale per provare a tornare a governare: il PD, fra i principali promotori del referendum per cui ti sto dediando.

Domanda:

Ma se questo partito, pensando che il popolino, oltre ad essere tale sia pure stupido, si propone verginalmente come la novità, e propone referenda come se lui non c’entrasse niente con lo status con cui tutti noi dobbiamo fare i conti in questo periodo, perché, nei due anni in cui il popolino di cui sopra gli ha permesso di governare non ha fatto nulla per abolire quanto ora presenta, con revanscismo, attraverso questo referendum?

2°: A coloro invece, che pretendono di dire che “L’Acqua, anche con la legge che si vorrebbe modificare con il referendum in questione, in realtà, resterebbe comunque pubblica”, voglio chiedere:

Ma se l’acqua viene data in gestione a chi, in vario modo, rende proibitivo l’acquisto di questo bene di prima necessità,, a che titolo effettivamente vero e reale si può parlare di “acqua ancora pubblica”?

Una nota di colore:

Si parla di referendum riferito alla gestione dell’acqua e affini.
Se tu me lo proponi su una scheda gialla, mi obblighi a votare per il “SI'”!

Non esiste più par condicio!…

Così presentando la cosa, mi fai capire che se con il controllo statale l’acqua erogata dai nostri rubinetti non era delle migliori, a che pro lasciare in vigore una legge che, dandomi la stessa acqua, (se non peggiorata), mi chiede molti ma molti più soldi?

Presentami almeno questo referendum su una scheda candida come una vergine! SCIEMO CON LA SC DI SCIMMIA!
Ciò, ammesso che per parlare di Verginità non si debba ricorrere al reparto neonatologia!

Referendum Numero Tre

Quanto propone ciò che troverete scritto sulla scheda grigia, da me non verrà proprio tenuto in considerazione.
Sarà così, al punto che non ritirerò neppure la scheda su cui votare.

La ragione di questo totale dissenso, la puoi trovare in un’articolo da me scritto in data26 aprile ultimo scorso, articolo che riassume per intero il mio pensiero in merito.

Referendum Numero Quattro

La scheda di colore verde, per quanto mi riguarda ha lo stesso valore di quella grigia; pertanto subirà il medesimo trattamento e dal sottoscritto non verrà ritirata.

Ciò, non certo per timori reverenziali nei confronti di Berlusconi o di chiunque si trovasse al suo posto; sai benissimo che il motto che mi porto dietro dice:
“Il Fascista Sono Io, Non Certo Chi Tenta Di Comandarmi”.

Assodato e ribadito quanto sopra, provo a spiegarti la ragione di tale presa di posizione.

Partendo dal principio che da sempre, e per sempre, chiunque ha governato, governa e governerà non lo potrà fare senza dover scendere a compromessi, magari dolorosi, ma utili allo stesso governare, (vedi quanto scritto ne “il Principe” di Niccolò Machiavelli), assunto che nessuno è santo, neppure fra noi del popolino, e che “L’arte della politica. Il segreto di fare i propri affari e di impedire agli altri di fare i loro”, (Gatien de Courtilz de Sandras), (e per far politica intendo anche quella fatta da chi, per missione divina o similare, pensa di essere immune da tal modus operandi, e o cerca di farlo credere ai più ingenui facendosi passare come unico depositario della Vera Verità, va naturalmente da sè che quanto si cercherebbe di abrogare, al di fuori del nostro Stato è trattato già in modo esauriente.

Un esempio per tutti, è dato dal processo che sta subendo l’ex presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, processo congelato durante il suo mandato, e regolarmente iniziato e forse quasi finito dopo il termine del mandato per il quale lo stesso Cirac è stato eletto.

Ovviamente si parla della Giustizia d’oltr’alpe!

Se si parlasse degli “Onesti Lavoratori” che possiamo “Ammirare all’opera” negli Uffici Giudiziari italiani, dovremmo assistere ancora, e per lunghi anni, al processo che, com’è noto, dovrebbe portare all’assoluzione di Bruto e Cassio, (con Formula Piena, Perché Il Fatto Non Sussiste), processo intentato a questi presunti congiurati, in riferimento alla morte di un certo Giulio Cesare, ucciso a coltellate durante le idi di marzo del quarantaquattro avanti Cristo.
Ma questa, è un’altra “Storia”…

Il ben pensante (comunista ed affine) di turno, obbietterà:
“E se Berlusconi, facendosi continuamente eleggere dovesse arrivare alla morte senza ricevere la Giusta Punizione”?

Risposta:
Se così dovesse essere, sarà solo ciò che il popolo votante avrà deciso con il proprio Voto.

Massima Democratia, O Nò!…

D’altra parte, assumendo per reale una simile prospettiva:
“A”: non sarebbe la prima volta che una cosa del genere accadesse, (Andreotti docet);
“B”: Quanto esposto nel precedente punto, che che ne dicano i detrattori, ha permesso all’Italia di raggiungere l’attuale stato di vita, forse non il migliore, sicuramente però, quello voluto dall’italiano, troppo bravo a piangere, Maestro nel leccare, ma da sempre poco incline a fare i giusti sacrifici per ottenere ciò che, da pigro quale dimostra giorno per giorno di essere, pretende da quei politici che, poi, vorrebbe vedere svergognati.

Da ribadire infine, che proprio chi, stanco di essere continuamente vessato da certi “Solerti Magistrati”, (che non disdegnano poi di andare a mangiare nello stesso trogolo da cui vorrebbero espellere chi da loro ritenuto “Porco”), trova la forza e la capacità di combatterli con le loro stesse armi, può dirsi sereno, non avendo, almeno per ora, ricevuta alcuna condanna.

In definitiva:

Berlusconi, più che un politico, a mio avviso va considerato Santo, non fosse altro che per il fatto che non ha reagito come Lassini, ovvero come desidererei reagire io, nell’atteso momento di “confronto” con chi si dice Giudice, ma poi per portare a termine il lavoro per il quale viene lautamente pagato con i proventi delle nostre tasse, si affida, non alle proprie capacità d’indagatore, ma a personaggi del calibro di Michele Misseri, o peggio, di Giovanni Brusca o Gaspare Spatuzza, portati in trionfo alla stessa stregua di Profeti e bocche della verità…

Lasciando perdere i casi personali, (come sà la tua Intelligenza non amo l’autoreferenzialismo), proviamo a metterci nei panni del nostroSindaco Assolto, e nei nostri panni stessi, panni di contribuenti che, alla faccia di altri Referenda, si trovano a dover pagare in danaro le liti politiche, o le cause perse da un PM. che non essendo riuscito nell’intento che si era proposto, se ne esce bellamente senza rimetterci un centesimo, ma ciò che è più grave, senza degnarsi di chiedere scusa ai cittadini, cui ha rubato indirettamente risorse, meglio impiegabili per benefici da erogare al paese del Sindaco ingiustamente processato e conseguentemente ASSOLTO….

Oppure, per essere un pò più masochisti, proviamo a metterci nei panni di Persone come il compianto Enzo Tortora.
Costui, stritolato ingiustamente da un criminale ingranaggio, costituito da giudici carrieristi e compari camorristi, (aspetto la querela per sparare a zero sul querelante, non solo in senso metaforico), dopo essere stato messo alla berlina da tutto e da tutti, dopo aver perso il suo Onore e la sua Dignità, infine, ha dovuto perdere anche la propria Vita, divenuta ormai un inutile calvario, senza aver ricevuta una minima richiesta di scuse da chi, (uomini dello Stato), proprio sulla vita di quell’Innocente hanno fatto carriera e hanno ingrassato i loro sudici ventri.

Enzo Tortora, (che Dio l’abbia con sè in Paradiso, era ed è un Personaggio noto.
Ma di quanti sconosciuti Enzo Tortora, gente che a differenza di chi ti disturba non hanno avuto e forse non avranno mai il coraggio di reagire perché, vuoi per cultura, vuoi per rassegnazione si sentono impotenti contro queste sanguisughe, non conosciamo ne conosceremo mai la di lor sorte?

E potrei dire di più!

Ma darei a questi personaggi, (giudici e “collaboratori di giustizia”, il gruppo al completo), un’importanza che li assolverebbe da tutta una serie di delitti, punibili per legge imposta da un altro di questi referenda, ma mai applicata, chissà…. forse….
per Legittimo Impedimento?

Ecco, da buon Fascista, come la penso su quanto, DEMOCRATICAMENTE, andremo a decidere domenica e lunedì prossimi, sperando che poi, come al solito, quanto deciso da noi del Popolo, non venga considerato dai nostri politici alla stessa stregua di quanto descritto da Giuseppe Gioacchino Belli nel celebre sonetto Li Soprani Der Monno Vecchio, ripreso Magistralmente da Alberto Sordi, nel film del 1981 “Il Marchese Del Grillo”, film che, sia pur trattando di un personaggio mai esistito ma sceneggiato nella Roma papalina degli albori del diciannovesimo secolo, la diceva e la dice lunga sul modo in cui veniamo governati e soprattutto sul “Menefreghismo Democratico”, con il quale i nostri governanti ci trattano, ovviamente dopo aver raggiunta la tanto sospirata Poltrona.