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Siti Istituzionali: Chi Semina… Raccoglie!

Di Vittorio Venditti

Obbiettivo Colpito!

Accantonato per ora il problema “Castello”, (la politica mi ha coinvolto, ma è la politica che, dopo la giusta spinta da noi gambatesani data, deve risolvere per il meglio e secondo i nostri desideri, il problema), torniamo a qualcosa che mi tocca direttamente, che posso risolvere con i miei mezzi, ma che per tigna e sfizio di deridere chi si sente potente ma non conta niente, intendo riprendere e divertirmi a portare avanti:
L’Accessibilità del sito istituzionale del Municipio di Gambatesa.

Nei giorni scorsi, preso dalla battaglia per la riconquista del nostro Castello, oltreché dai problemi di tutti i giorni, ho tralasciata la normale navigazione, generalmente fatta a largo raggio, a dispetto di chi pensa di essere l’unico al mondo a saperla fare.
Attizzato però dal mio amico Luca D’Alessandro, con me impegnato nella stessa battaglia sul castello per GambatesaBlog, ho voluto leggere il Comunicato, che dopo diciassette giorni dalle mie farneticazioni, quindi, con calma burocratica e dizione alla stessa stregua, chi si è sentito “toccato” ha voluto Esternare, pensando così di aver chiuso il problema.

Va detto, per inciso, che da quel ventuno maggio, la prefettura di Campobasso da me interpellata, (che pure si era ripromessa di darmi una risposta in merito), ancora non scrive nulla:
Ci Vorranno Pensare Meglio?

Tornando al Comunicato.

Fatta salva la forma, già di per sè offensiva, (se leggi il comunicato stesso ti accorgerai che il modo di trattare chi scrive, è di assoluto distacco e velato disprezzo), ovviamente ricambiato secondo il proverbio che dice:
“Tutto ciò che mi augurate,” ed aggiungo io: che mi affibbiate anche in termini ed aggettivi, “io ve lo raddoppio”,
passiamo ad analizzare i sette, dicasi sette punti proposti dal firmatario dello stesso comunicato, rivolgendomi a lui in prima persona:
Salvatore Conte.

Al punto uno, risponderei ricordando al Nostro che il fatto stesso di ammantarsi dietro stupide forme di falsa burocrazia, risulta oltremodo offensivo per chi si ha la sfortuna di avere di fronte.

Quando, ad esempio, all’inizio di gennaio venni nel tuo ufficio, o Salvatore, ricordi? con il mio pc! per dimostrarti quanto ti ostini a non voler comprendere! nelle tue parole si leggeva benissimo che, se tu avessi potuto, mi avresti cacciato a calci nel sedere.
Fu solo il provvidenziale arrivo del Sindaco, a por fine all’imbarazzante questione.

Se parliamo di offese, questa è la principale, fatta ad una persona, non ad un disabile.
Dovrebbe essere a tutti ben noto che, chi fa il proprio lavoro, dimostrandone i risultati, è più che abile.
Inquanto ai problemi che un disabile può avere, è proprio con quanto esposto sopra che non ne hai tenuto conto.
Forse prima, nei cinquant’anni precedenti, questo problema non ti sarà capitato, ma in quel frangente, se ti resta un minimo di dignità, devi riconoscere che il problema stesso, non solo si è presentato, ma vigliaccamente, invece di tenerne conto e (spero) volerlo risolvere, hai cercato e cerchi di trovare ogni maniera per riuscire a sgattaiolarne fuori, magari servendoti della burocrazia, tipico di impiegati e simili o, comunque, di chi si sente in una botte di ferro.

A margine, ti ricordo che con questo modus operandi, ti sei già reso ridicolo al mio cospetto quattro anni fa, a proposito di una discussione avuta sull’ICI, durante la quale ti scappò di dire:
“…ma l’ICI è una tassa spontanea!…”.
Va detto, che appena uscito dal tuo ufficio, non esistendo a Gambatesa ancora alcun blog, descrissi questa tua performance mandando a tutta la mia rubrica un sms che fece sorridere mezzo mondo.

Passando al punto due, Sappi, (e te lo dico in maniera chiara), che nessuno ti ha chiesto di chiedere scusa, considerato che io, da buon Fascista, ho sempre rispettate le opinioni altrui, anche quando ne ho prese le dovute distanze.
Quest’inutile e stupido vittimismo rafforza esclusivamente le mie ragioni a scapito di quanto stai cercando di avvalorare per difendere le tue.

Resta però a giudizio dell’Intelligenza di chi sta leggendo, considerare se tu avessi o meno dovuto presentare scuse che, comunque non richieste, sarebbero state comprensibilmente valutate a tuo favore.

Esaminando il terzo dei punti in questione, mi vedo costretto, (e questa volta con giusta causa), a ribadire che sei davvero di coccio;
Il problema posto, o Salvatore, sia sul sito web, sia de visu nel tuo ufficio, riguardava e riguarda, (e da quel che vedo, purtroppo riguarderà), il rimanente dieci per cento delle pubblicazioni, posto che solo di dieci per cento si tratti.

Per quanto riguarda poi la scansione in pdf, non volendo ritornare per esteso sul suggerimento che ti ho dato, de visu e su web, ti sarà sufficiente acquisire quanto già è in rete, risolvendo così un problema che, da semplice che è, grazie alla tua ostinazione unita alla tua mancanza di volontà per risolverlo, sta diventando più spinoso della strage di ustica.

Nel leggere il quarto punto, trovo finalmente un tentativo di voler arrivare a risolvere, almeno in teoria, il piccolo, ormai grosso problema.
Tu però, o Salvatore, ormai immerso fino al collo nel tuo agire burocratico, utilizzando inutilmente verbi al congiuntivo, tali da far passare il dovere nei confronti degli utenti, quasi alla stessa stregua di un piacere che elargisci a costoro, dimentichi che proprio quanto stai cercando di accomodare, ti è imposto dalla legge che tu dici di rispettare a pieno.
Fermo restando che la legge dice che il sito dev’essere accessibile in tutte le sue parti, e ribadisco che non lo è, quindi, il sito e chi lo gestisce non sono in regola con la legge, ti dico per l’ennesima volta, o Salvatore, che sarebbe sufficiente cambiare il modo di scannerizzare i documenti.
Ma, come dice un altro proverbio:
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

Per altro, scannerizzando un documento in pdf, secondo le forme che ti ho anche esposto in paragone su quest’inutile sito, il documento stesso non perderebbe il crisma dell’originalità, ovviamente da preservare.
Se il problema poi sta nel fatto che non si potranno mai leggere firme, timbri e quanto di simile, ci può stare, visto che lo scopo finale da raggiungere consiste nel rendere leggibile, quindi fruibile, l’argomento trattato nel documento esposto.
Così facendo, si eliminano a priori tutte le pregiudiziali dovute alle leggi su privacy e quant’altro di giustamente notarile.

Al quinto punto, ho già parzialmente risposto; resta solo da aggiungere che, in quel caso specifico, non mi stavo rivolgendo a te, o Salvatore, ma ai nostri politici, rei, a mio avviso, di non aver adeguate le leggi e i regolamenti di cui tu parli.
Per questo, sono costretto a richiamarti all’ordine dicendoti in maniera chiara:

FATTI GLI AFFARACCI TUOI E PENSA AL TUO LAVORO!

Per quanto riguarda il sesto, dei sette punti, o Salvatore, visto che Gambatesa non è una metropoli, dovresti sapere senza dubbio che, in fatto di navigazione, analogica o digitale che sia, in quanto radio-amatore, io dovrei saperne tanto quanto basta.

Comunque, per accontentare la tua curiosità di riscontro, e senza voler tediare chi legge con inutili nozioni, t’invito a fisitare:

Il sito del parlamento in tutte le sue parti;
il sito della regione Molise;
ed infine, “UDITE UDITE”:
il sito della prefettura di Campobasso;

là, ti posso garantire che si razzola in assoluta libertà.
Questo, volendomi attenere esclusivamente a siti simili a quello istituzionale del municipio di Gambatesa!

Veniamo ora all’ultimo punto.
Tu dici che a Gambatesa esiste una “zona Wi-Fi” che aspetta solo di essere regolamentata;

Non sarà stata, questa “zona Wi-Fi”, costruita alla stessa stregua della rete di videosorveglianza, tale da servire solo alcune parti del paese, (sempre le stesse), parti ritenute le più privilegiate?

Dico questo, visto che, ma è solo un esempio, nel centro storico, di queste “Innovazioni”, tanto decantate da te, o Salvatore, non ne esiste traccia!
Da noi…. ci sono solo i piccioni!

Volendo parlare poi del costo per l’adeguamento degli apparati informatici, è bene che risponda anche a questo, visto che tu hai tirato in ballo l’argomento, nonostante esuli sia dal tuo ufficio, (per ufficio, in questo caso, intendo il tuo dover gestire il sito istituzionale di Gambatesa; meglio chiarire, non si sà mai), sia dal tema, se preso dal lavoro che ti è stato affidato.

Oggi come oggi, sapendo amministrare il danaro, (pubblico o privato che sia), è possibile raggiungere lo scopo in questione, in modo quasi indolore.
Tutto ciò però, va visto escludendo a priori le solite pratiche, secondo le quali uno spillo, se acquistato da un privato costa uno, comprato dalle amministrazioni o da enti in genere costa dieci.
Sarebbe sufficiente che le amministrazioni e gli enti:
1°: mettessero a quest’incarico gente abituata ad essere corta di mano, dando magari a questi impiegati un premio, in base alla produttività, espressa nell’aver saputo risparmiare il danaro, loro affidato;
2°: che le stesse amministrazioni, fatto l’acquisto, provvedessero con sollecitudine ad onorare il debito contratto con i fornitori.
Ma questo, o Salvatore, non interessa chi, per scelta o per imposizione, è stato posto a gestire un sito istituzionale.

Inquanto al resto, in Italia abbiamo dimenticato di saper fare sacrifici.
Se Vittorio Venditti che sta scrivendo, ha la possibilità di rivolgersi direttamente a Salvatore Conte, (che sa scrivere con errori di ortografia e di battitura, che ritiene la lingua italiana un optional, dato il burocratese da sempre applicato, che visti i tempi di crisi e di ristrettezze, pensa di poter applicare il rigore nel risparmio, magari scordando di scrivere parole intere, parole da dover poi immaginare e sa parlare solo tenendo le distanze, dettate dalla stupida burocrazia con cui cerca di far valere le proprie ragioni), ciò accade anche perché, al prezzo di duri sacrifici, Vittorio Venditti, si aggiorna costantemente, magari acquistando quei dispositivi che tu, e solo tu, o Salvatore, non riesci a comprare, probabilmente, anzi, sicuramente, per tua innata incapacità d’azione.
Ma questo è un tuo problema che tale è, tale resta.

Nonostante tutto, proprio volendo essere magnanimo, mi permetto di darti un piccolo aiuto:
Sto scrivendo e pubblicando, utilizzando un pc portatile che, comprato un anno e mezzo fa, quando il prezzo medio di un computer era di seicento euro, costò centonovantanove euro.
Il pc in questione è fornito di licenza autentica di windows xp.

Ti dico, e se vuoi ti dò la possibilità di verificare, che il mio stipendio medio, al netto delle tasse, è di milletrecento euro mensili.

Allo stato attuale, il prezzo medio di un computer è sceso a quattrocento euro; Quindi…

Evito di fare la battuta che si fa ai pezzenti, perché nonostante tutto, sò essere educato anche con chi, per il suo modo di comportarsi nei miei confronti, meriterebbe ben altro trattamento.
Resta però da considerare il fatto che, al di là della disamina di cui sopra, sarà il caso di pensare a fare meno chiacchiere e più fatti, per la gestione di qualcosa che, non essendo di proprietà personale, va messa a disposizione di tutti, anche di chi, se si potesse, lo si sopprimerebbe senza tanti complimenti.

E spero di essermi spiegato!!!!