FORZA CANCELLIERI!!!
5 Novembre 2013
TENNISTAVOLO: 1° Concentramento Individuale Giovanile
6 Novembre 2013
Mostra tutto

FINTA BATTAGLIA: Chi Ci Guadagna?

Di Vittorio Venditti

Scuola Di Gambatesa: L’Inutile Strumentalizzazione

Ispirato da un articolo apparso su gambatesablog.info nei giorni scorsi e considerato quanto già da me espettorato in merito, recentemente, ma ancor meglio tre anni fa, quando già farneticando, lanciavo certe “orribili proposte” per risolvere il problema “scuola” cercando di salvare capra e cavoli, torno sul tema per dire la mia, dopo aver fatte le giuste indagini.

Il tema in questione, mi ha sempre visto contrapposto a Luca D’Alessandro, perché ho sempre considerato Luca espressione del fatto che è figlio a suo padre, Ugo, ottima persona ed ex segretario della scuola di Gambatesa, quindi, volente o nolente, sia pur solo per ragioni di nostalgia del suo passato lavoro, se vogliamo anche a ragione, parte leggermente in causa.
E’ chiaro che questa è solo la mia opinione e tale deve restare, per cui, se solo questo fosse il motivo di questa farneticazione, potrei tranquillamente evitare di espettorarla; quindi, la vera ragione di tanto disturbo, è diversa e vado ad esporla.

Parlare di qualcosa che non mi tocca direttamente, oltre a considerarla da maleducato la devo trattare come cosa non patita, quindi da conoscere, almeno da fuori; è per questa ragione che sabato sera a cena, trovandomi con mio fratello, (persona che a una figlia che frequenta la scuola di Gambatesa), ho voluto chiedere lumi a lui su ciò che realmente pensasse della petizione di cui all’articolo di Luca, domandando innanzitutto se lui avesse firmato. Mio fratello, quasi senza farmi finire di parlare, mi ha risposto: “Se avessi avuto più tempo a disposizione prima di firmare, non lo avrei fatto, visto che mi hanno spiegato che la petizione vuole evitare che la scuola venga trasferita a Sant’Elia a Pianisi, quando in realtà, chi materialmente si sposta, è solo la presidenza, cosa che ai genitori dei bambini può interessare fino ad un certo punto”.
Non c’era altro da fare che riprendere l’articolo di Luca ed esaminare meglio la petizione che, rapinata a gambatesablog, ti ripropongo di seguito:

[download id=”454″ format=”2″]

La prima cosa che va detta, trattandosi di scuola, è che il documento andrebbe redatto meglio, atteso che ci siano errori di battitura e d’altro genere, cosa che se presentata da e per la scuola, mette in cattiva luce quest’ultima; al di là di ciò, credo che mio fratello abbia avuta ragione nell’esprimere il suo giudizio, atteso che chi ha redatto tal documento, abbia volutamente evitato di scrivere che si trattasse di spostare la dirigenza scolastica e non fisicamente la scuola, lanciando in questo modo un messaggio subliminale che doveva far ricordare quanto già accaduto verso fine marzo duemilaundici, (qui per ricordare), attacco opportunamente rintuzzato proprio dall’amministrazione che ora si taccia di volerci togliere fisicamente la scuola.
E’ per altro vero che Gambatesa e Tufara non abbiano nulla da spartire con il comprensorio Sant’Elia/Pietracatella/Macchia Valfortore, neppure fisicamente, atteso che la strada di collegamento fra il lato nostro e l’altra parte dell’invaso di Occhito, sia tagliata da un ponte, visto da tutti come punto di confine fra la nostra e l’altra zona.

Perché dunque la nostra amministrazione municipale avrebbe optato per aggregarsi a Sant’Elia A Pianisi?

Facile sarebbe affermare, “per fare un favore a chi, originario di quel paese, tenta di comandare a Gambatesa e lo fa su chi è costretto a subire”, ma la cosa risulterebbe falsa in partenza, visto che fra la persona in questione e l’attuale amministrazione identificata nella figura del Sindaco, non corre buon sangue, a meno di cose nuove che io non sappia.
Allora, l’unica ragione di una simile scelta, la si può ricercare nella ripicca che Emilio Venditti vuole prendersi per la sconfitta contro Jelsi, che a suo tempo si è ripresa una dirigenza scolastica posta in tal paese dall’inizio del secondo dopoguerra: Ma anche in questo caso ci sarebbe un problema di attualizzazione, atteso che Jelsi non abbia più nulla a che vedere con Riccia, Gambatesa e Tufara, almeno dal punto di vista della gestione delle scuole.

Allora, qual è la motivazione di una tale scelta che a detta di chi ha preparata la petizione in questione, scontenta i genitori dei bambini gambatesani?

Tu sai che io non ho peli sulla lingua, ma mi piace cercare di sentire il suono completo della campana, per cui l’altro ieri mattina, di buon ora e a mente fresca, ho voluto chiedere proprio a chi ha presentata a suo tempo la [download id=”455″ format=”2″], (ti prego di leggere quanto evidenziato in azzurro a pagina tre), cosa si vorrà ottenere con tal documento per il bene di Gambatesa.

La domanda: “Perché hai optato per Sant’Elia A Pianisi e non per Riccia?
La Risposta: “Se avessimo scelto di aggregarci a Riccia, che ha già ora una sua popolazione scolastica, di qui a due anni i cittadini di Gambatesa avrebbero dovuto portare i loro figli direttamente nelle classi di quel paese chiudendo fisicamente la scuola locale; accettando di aggregare Gambatesa a Sant’Elia A Pianisi, quindi a Pietracatella, dovremmo ottenere che il polo scolastico si sposti sulla fondovalle, visto che tal zona è raggiungibile da tutti i paesi limitrofi, compresi quelli che, pur appartenendo all’invaso di Occhito, ora sono parte di altre regioni, pur desiderando di appartenere al Molise per ovvie ragioni di comodità, anche in riferimento alla gestione delle scuole. Al tempo della redazione della delibera incriminata dalla petizione, io avevo chiesto a Riccia di aggregarsi a noi, ma la loro amministrazione ha rifiutato allora così come nei giorni scorsi, di accettare di prendere questa decisione, – aggiungo io: Giustamente, visto che i riccesi hanno i numeri in casa loro, – per cui ognuno va per sé e noi continuiamo con la strada dettata dalla delibera settantuno del duemilaundici che dovrà portarci nel tempo a costruire il plesso scolastico comune in fondovalle, in modo che chiuse tutte le scuole dei paesi che si stanno aggregando attorno a questo progetto, si avrà una scuola unica, raggiungibile da tutti in zona”.
A margine, il Sindaco ha anche detto che la petizione in questione, in realtà non è tale, perché le firme apposte al documento non sono autenticate:

[download id=”456″ format=”2″]

(a te il documento con le firme, proveniente sempre da gambatesablog).

Arrivando al dunque: Considerato che, al di là di tutto vince l’intelligenza di chi, eventualmente dovesse venir chiusa la scuola locale, saprebbe e saprà agire di sua iniziativa per il bene dei suoi figli senza bisogno di petizioni più o meno valide, che, (come già detto sopra), quando in precedenza qualcuno ha tentato di agire nel senso di chiudere sia pur parzialmente la nostra scuola, l’amministrazione attuale ha reagito con la giusta misura, facendo rientrare il proposito di accorpamento delle classi insufficientemente composte con la [download id=”457″ format=”2″], (sempre del duemilaundici), e che se avessi potuto decidere io per le dirigenze scolastiche avrei lasciato vivere solo quelle di Campobasso, Isernia ed al limite Termoli, creando un vistosissimo risparmio nelle finanze scolastiche con l’estromissione di tanta gente a questo punto completamente inutile al carrozzone, (che sarebbe andato comunque avanti da sé), e di conseguenza costringendo la politica a pianificare in tempi rapidi la costruzione di quella “banda larga”, più volte promessa e mai realizzata, Strada, anzi, Autostrada che permetterebbe di superare tutta una serie di problemi, fra i quali quello dei disagi invernali, con una comunicazione virtuale più economica ed a bassissimo impatto ambientale, (ferma restante l’educazione a tale modalità d’azione da impartire anche alla maggior parte degli attuali insegnanti), io ne traggo una conclusione che se da una parte mi dà ragione per quanto espettorato il primo ottobre duemiladieci, (farneticazione rimessa al tuo esame sopra), là dove facevo riferimento alla possibilità di concentrare le scuole dell’invaso di Occhito sulla fondovalle del tappino, dall’altra mi dà la sicurezza di ribadire che certe battaglie vanno portate avanti innanzitutto mettendoci la faccia, quindi, scrivendo nome e cognome dell’animatrice o dell’animatore di un tale progetto, poi, se veramente si vuole il bene del paese e non si cerchi solo di rifarsi una verginità politica, agendo col mettere in chiaro ciò che si vuole ottenere, così da permettere a chi poi deve appoggiare il progetto in essere, di farlo nella più chiara convinzione, senza dover poi ripensare all’aver concessa una firma a della gente che il definire imbrogliona, vuol dire solo accettare la loro proposta politica e trattarla di conseguenza come carta straccia, (per buona educazione), sempreché, come già detto, si possa definire proposta politica qualcosa che se ufficialmente non si sa da chi è stata partorita, in modo ufficioso e più valido di quello ufficiale, rende chiaro a tutti il nome di chi, per questa stupidaggine, passata come battaglia, è da prendere in giro per l’eternità, concedendo solo l’attenuante dell’umana pietas, riservata a tal genere di stupidi.