Di Mario Ricca
Sei Come Tutti Noi!
Certe vicende, esaltano il mio qualunquismo che trova continuo riscontro nel degrado di cui giorno dopo giorno siamo produttori e consumatori.
Nel Paese del voto di scambio, nel Paese dove molto spesso in ambito accademico vi sono rapporti sessuali tra le parti per reciproci e consapevoli vantaggi, nel Paese dei concorsi banditi e delle parentopoli che oliano gli ingranaggi dei carrozzoni del pubblico impiego, nel Paese dove i sindacati proteggono impunemente i parassiti, nel Paese che apre le porte ai clandestini, nel Paese dove si ruba in tutti i settori e dove nessuno può scagliare prime pietre, si chiede a una persona che ha agito semplicemente da Italiana, di fare un passo indietro…
Bene fa il Ministro a non dimettersi, bene fa a non dare ascolto alle verginelle della moralità.
Su una cosa concordo con le verginelle di cui sopra; se fossimo un Paese abitato da persone perbene, se questa fosse realmente una società civile, la Cancellieri si dovrebbe dimettere. Però c’è un piccolo problema di fondo: Siamo in Italia, il Paese non è abitato da persone perbene e questa non è una società civile. Per diventare questa una società civile, occorre un reset totale e solo la natura può avere questa ambizione, evitando di compiere l’errore commesso nel 1980 in Irpinia e ripetuto nel 2002 in Molise, l’intera regione, non solo a San Giuliano di Puglia che ne porta la nomea, errore che come si vede, ha lasciato le cose come stavano e tutt’ora stanno. Fino a quando questo non succederà, abbiate almeno la decenza di non offendere le altrui intelligenze, quelle minime, essenziali, realiste, concrete , Italianamente e soprattutto opportunisticamente rassegnate, consapevoli che in un Paese normale perbene e civile, la telefonata della Cancellieri non sarebbe stata necessaria, perché non si sarebbero create le condizioni per doverla fare.