Di Mario Ricca
Abbiate Almeno La Decenza Di Tacere.
Sono generalmente restio a parlare di cose locali, forse per snobismo, o semplicemente perché i temi locali mi annoiano. Però la vicenda che è sulla bocca di tutti in Regione mi ha fatto sbroccare. Ritengo che nelle parole del comico, ci sia un fondo di verità che non si vuole ammettere ma che è sotto gli occhi di tutti coloro che i bulbi non li hanno coperti dai prosciutti.
Tra i molteplici commenti che leggo in rete, registro un’indignazione ingiustificata sia per quanto sopra esposto e soprattutto per l’ingigantire parole di un comico che dell’irriverenza ne fa un marchio di fabbrica. Il “molisanota” che fa? Invece di dare il giusto peso alle parole di Zalone, mi si indigna come se siano stati messi in dubbio i propri natali. Invece di riflettere sul fondo di verità delle parole di Checco Zalone che con la sua irriverenza ha comunque messo a nudo un malessere di fondo che questo popolo ha, reagisce come quel manipolo che ritengo di imbecilli, che ha partorito la delibera 115 del tredici ottobre scorso in quel di Palazzo Moffa.
Un personaggio Zalone, che ha ridicolizzato le icone più ipocrite e patetiche del politically correct, (i Signori Cherubini, Saviano e Vendola), avrebbe dovuto risparmiare il popolo Molisano?
Ma di cosa stiamo parlando!!!
Ad ogni modo, la pellicola ha avuto fino ad ora il riscontro di affluenza che significa grana per Zalone che giustamente incassa, alla faccia di quelli che prendono tutto troppo sul serio mancando di leggerezza e autoironia, che preferiscono piangersi piuttosto che ridersi addosso, ritenendo spesso in mala fede, unica colpevole delle carenze di questa terra la classe politica, come se questa fosse un corpo estraneo alla realtà sociale.
Lamentatevi, piangetevi addosso, nascondete la testa sotto la sabbia e magari il prossimo Presidente della Giunta Regionale sarà Mago Merlino, che con un colpo di bacchetta magica, riuscirà a far diventare questa terra appetibile per gli investitori e accogliente per i turisti e addirittura candida, priva di rifiuti di ogni genere. Si, i rifiuti, prova del lassismo imperversante in questo popolo che si fa il segno della croce con la mano storta dopo la desecretazione delle dichiarazioni del cantante Schiavone in quota azienda Camorra.
La legittima preoccupazione, non può esimermi però dal considerare a voce alta. Chi unque si trovi a stanziare in qualche paesello di questa Regione, viene scrutato da cima a fondo dalla gente del posto e fatto oggetto di commenti sui motivi della presenza e a chi dei paesani appartenga la persona. Questo per dire che individui circolanti su mezzi pesanti nel nostro agro, non passano inosservati a una popolazione così “attenta”.
Mi chiedo però: Quanti hanno costretto in questi anni gli organi istituzionalmente preposti ad intervenire su cose che a mio avviso erano anche di loro conoscenza?