Di Vittorio Venditti
Un Software Che Serve Solo A…
E’ da febbraio scorso che non torno sul tema in modo approfondito, (qui) se vuoi rileggere), ma ora mi tocca farlo, non solo con l’occhio rivolto all’accessibilità. Sì, perché da quel punto di vista, nonostante le false speranze già da quest’inutile sito rimesse al tuo esame, (qui la farneticazione in merito), nulla è cambiato, ma quel che è peggio e che in parte mi consola, è che nulla è cambiato per tutti.
Tralasciando dunque quanto si dovrebbe dire sulle barriere architettoniche, interessanti solo quando ci si deve mostrare in TV, passiamo ad analizzare in breve questo portento proveniente dalla Microsoft.
Nei giorni scorsi, prima di procedere con l’aggiornamento di Windows 8, umilmente ho voluto leggere quanto si scriveva a proposito di tal programma e poi, con pazienza, ho proceduto a scaricare ed installare la nuova versione: Windows 8.1. Già lo scarico del software presenta i primi ostacoli, atteso che pesi qualcosa come tre giga e mezzo, quindi, con la banda larga che abbiamo a disposizione, bene mi è andata, se ho impiegate tre ore e mezza per recuperarne una copia; ti lascio immaginare che guaio avrei dovuto passare se non avessi preso un drastico provvedimento, (del quale ti parlerò in seguito), avendo tre p c da portare a nuova vita; a ciò va aggiunto che quest’aggiornamento, a differenza di quanto accadeva in passato per modifiche così corpose, non prevede la configurazione automatica della macchina trattata, ma la reinizializzazione della stessa, con conseguenti gravi limitazioni per chi, come chi non vede, non può nel frattempo utilizzare software terzi, come la sintesi vocale che, a differenza di quanto accade in casa Apple, non viene integrata nei sistemi operativi Microsoft.
Superato il primo ostacolo in maniera quasi indenne, eccoci a trovare la fregatura nascosta e ben taciuta dalla stampa del ramo: Se vuoi installare Windows 8.1, devi necessariamente aprire un account con la Microsoft, ne più ne meno che come avviene per Android con Google, in questo caso però in maniera palese. La cosa mi ha mandato letteralmente in bestia, visto che non si capisce, (o meglio: Si capisce fin troppo bene), la ragione per la quale si sta diffondendo l’obbligo dell’intermediazione anche nel recupero di software terzi, così, come sta avvenendo fra l’utenza della pubblica italica amministrazione e tal “terminale” dello Stato, sempre più divisi fra loro da patronati ed altri enti che, alla modica cifra da spillare al cittadino, offrono servizi dei quali non si può più fare a meno, nonostante sarebbe un sacro diritto per i cittadini medesimi, poter raggiungere e confrontarsi direttamente con la pubblica amministrazione.
Tornando dunque a Windows 8.1, per evitare di assoggettarmi a questa forma di proselitismo, mi sono procurato un account di un mio amico ed il suo p c, (che pur doveva essere aggiornato), ed operando su questa macchina, mi sono accorto che praticamente non cambia nulla fra questo nuovo software e quello che ha tenuto banco durante tutto il duemilatredici e che è rimasto nei miei dispositivi, atteso che io mi sia rifiutato di fare l’aggiornamento.
Ma parliamo del trucco necessario a chi ha più di un p c da aggiornare, facendo presente che in rete già si trovano altre e forse migliori soluzioni; io ti racconto la mia esperienza, come al solito terra-terra, esperienza che spero comunque ti possa essere utile.
Per una ragione ancora poco chiara, mi è capitato di dover sospendere lo scarico del software del quale sto trattando, e, in attesa del ripristino del segnale wi-fi, sono andato a vedere dove fosse finito quanto nel frattempo incamerato. Nel disco locale principale, (Generalmente contrassegnato con la lettera “C”), avendo la visualizzazione dei file nascosti attiva, ho potuto trovare una cartella denominata “$Windows.bt”; ne ho lette le proprietà ed ho dunque verificato che pesava quasi tre giga e mezza. E’ stato un gioco da ragazzi prendere quella cartella e trasferirla là dove serviva, per aggiornare il p c del mio amico che ha così risparmiato tempo e danaro per portare la sua macchina a windows 8.1. Va da sé che la cartella in questione, una volta inserita nel disco del p c da trattare, vada integrata con quanto proposto dallo store di Microsoft, al quale la macchina va collegata comunque, per recuperare pochi dati in pochi minuti e terminare l’aggiornamento.
Per farla breve, se non hai necessità particolari e soprattutto se non hai tempo da perdere, considerato che Windows 8.1 non ha nulla di diverso da Windows 8, (eccetto un tasto start che però non funziona come quello delle precedenti edizioni di questo sistema operativo), il mio modesto consiglio è quello di evitare l’aggiornamento di qualcosa che non viene da Windows update ma che devi scaricare da uno store, sempre più invadente e sempre più schiavizzante, atteso che per qualsiasi scarico di applicazioni, sia Microsoft che terze, ti venga richiesto l’account della casa americana, inutile se decidi di acquisire i software dei quali hai bisogno accedendo ai siti delle case produttrici degli stessi programmi, anziché servirti di qualcosa scimmiottata da altre realtà, qualcosa che fra un po’, dopo aver acquistati i p c, ci chiederà di render conto delle nostre macchine, facendoci credere di farci un piacere nel farcele gestire, magari a prezzo di dover rifondere altro danaro.