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La Vergogna Delle Vergogne

Di Vittorio Venditti

La Storia Di Erich Priebke: Com’E’ Andata A Finire?

Attenuata la buriana, torno su un argomento che con il passare dei giorni, da cosa della quale non parlare, si è trasformata in fatto esemplare che mostra chi è l’italiano medio e quant’è poco rispettoso della propria intelligenza.

Il benpensante di turno si è già chiesto se io intenda difendere le idee di un assassino, fino al punto di continuare a parlarne e renderlo protagonista come si è fatto fino ad ora. Siccome credo che la tua intelligenza abbia chiaro che certo tipo di politica poco mi riguardi, ma m’interessa, ed anche molto, mettere in risalto la pochezza di chi governa la nostra patria o si “preoccupi” delle nostre anime peccatrici fino al punto di dettarci il modus vivendi, imponendoci la “libertà” di accettare quanto da costoro espettorato, torno ad esaminare un fatto che se non fosse stato per gruppi d’interesse che con ciò hanno fatti i loro porci affari, non sarebbe neppure venuto a galla, o almeno, sarebbe rimasto in secondo piano.

Priebke ora: Riposa in pace?

La storia mi attizza perché in Italia, con tutti i problemi che abbiamo, siamo arrivati al punto di combattere contro un morto, (facendo la stessa figura barbina degli italiani che ci “governavano” l’otto settembre millenovecentoquarantatré), assassino che, lo ricordo, doveva esser preso al termine di quello scempio che è stata la seconda guerra mondiale, uomo che invece è stato protetto da chi oggi si è preoccupato di rifiutarsi di celebrarne i funerali, nazista che ha avuta la possibilità di scappare, rifarsi una posizione anche agiata, sposarsi, avere dei figli e condurre una vita felice, alla faccia di coloro che aveva uccisi, sparando a questi un colpo di pistola alla nuca, ed arrivando a fregarsene anche del numero di persone da giustiziare. Fra l’altro, mi domando se anche dietro questa mancata celebrazione, ci siano altri interessi ed altri guadagni da realizzare, atteso che se è vero che il Vangelo dica che anche l’ultima delle pecorelle smarrite debba rientrare all’ovile, potrebbe tranquillamente essere realtà che anche Priebke vi sia rientrato. Numerose testimonianze infatti, ci dicono che il Nostro, da tempo, ma quasi in segreto, andasse regolarmente a Messa passando davanti alla gente come un semplice anziano che andava in chiesa, per cui, senza che a nessuno balenasse l’idea d’insultarlo o fargli del male; in segreto, perché ogni qual volta Priebke ebbe un permesso, magari per andare a lavorare presso lo studio del suo avvocato, saputa la cosa, c’è stato sempre chi si è preoccupato di pubblicizzarla e trarne vantaggio, facendo annullare l’ordinanza che, lo ricordo, si riferiva comunque ad un vecchio, (se pur assassino), che non era stato assicurato per tempo alla giustizia e che quindi ha vissuto questo ultimo periodo semplicemente a riposo.

E se il Nostro si fosse confessato ed avesse chiesto perdono a Dio?
Ricordo a me stesso che i preti hanno il dovere del segreto confessionale!

Noi non sapremo mai se Priebke, nella sua intimità, al di là di quanto da lui sempre dichiarato, ed a mio avviso legittimamente sostenuto, abbia chiesto perdono a Dio per quanto ha fatto nella vita terrena; resta però il dubbio che se il Nostro andasse a Messa, forse qualcosa della quale noi non dovevamo sapere lo ha condotto verso tale strada e sicuramente un nazista rimasto tale, non sarebbe liberamente andato presso chi considerava la propria antitesi.

In definitiva, forse chi ha enfatizzata la morte di quell’assassino che pur sempre è stato un uomo, ha dimenticati i valori fondamentali che dice di voler insegnare al Prossimo, valori che a quel silenzio tanto predicato, ed al perdono forse richiesto, sicuramente non si sono accostati, probabilmente perché valori troppo forti da tenere in considerazione, falsità espressa, non so fino a che punto meno grave dei peccati di chi ora non può più nuocere.

Questo, lo espettoro oggi che è domenica…