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9 Ottobre 2013
Enews 371, mercoledì 9 ottobre 2013
9 Ottobre 2013
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CONVENTO DI SAN NICOLA: Per Le Nuove Ospiti… Toccata E Fuga!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Alla Faccia Della Solidarietà!

Convento di San Nicola, del 26 settembre 2010

Non sono neppure arrivate che già si sono date alla macchia.
E’ successo qualche ora fa, che sei donne di coloro che sono state accolte solo l’altro ieri presso il Convento di San Nicola, se ne sono andate insalutate ospiti.

A proposito del fatto che l’assessora al municipio di Gambatesa Barbara Succa sia stata tacciata di prendere uno stipendio ma di non fare niente, posso testimoniare che ieri mattina, alle sette e un quarto, ben prima che arrivasse il gruppo di nuovi ospiti presso il Convento, Questa stesse già lì ad aiutare chi stava preparando la struttura per la nuova ospitalità. Allo stesso modo posso testimoniare che verso le cinque meno un quarto di oggi pomeriggio, rientrando da Campobasso unitamente a mia madre presso la ex Vendispa, abbiamo incrociate sei di queste donne che, a passo svelto percorrevano la SS 645 in direzione contraria a quella nostra. La mia testimonianza è stata avvalorata da quella di altri miei concittadini, per cui non è stato difficile fare due più due. A seguire, Giovanni Abiuso, (Johnny), ad esempio, rientrando in paese qualche minuto dopo di me, ha visto il drappello in fuga, già al di là del confine fra l’agro di Gambatesa e Pietracatella.

Da “intriganti” quali noi gambatesani siamo, dopo aver notati strani modi di parcheggiare le automobili, (anche blu), modi che denotano la maleducazione di chi viene in casa d’altri, pensando che per diritto inventato dalla casta sia casa sua, (modi che ho rapidamente riportati in riga), io e mia madre abbiamo pensato di avvertire chi è presso il convento, non si sa bene a quale titolo; la risposta: “Sappiamo, ma non possiamo parlare”.

Come se dietro questa “scappatella” si nascondesse un segreto militare…

Incassata la risposta, io di rimando ho detto: Forse voi non potete parlare ma io sì, il tempo di arrivare a casa e metterò tutto in rete.

Da aggiungere che dopo un’apparente ritorno alla normalità, verso le otto e un quarto di una sera più che inoltrata, davanti al bar dei fratelli Cafter, (presso il quale ero acquartierato con i miei amici, abbiamo visto passare due automobili dei carabinieri, senza sirena ma con i lampeggianti accesi. Fatto salvo qualche “Miracolo” compiuto da Giovanni (penna bianca) nelle sembianze di San Francesco che parla con gli animali, difficilmente si può pensare che i carabinieri non siano intervenuti in zona per fatti non inerenti la vita del Convento.

La brutta figura è stata consumata. A me però viene da fare una riflessione: Se è vero che dietro questa forma di “solidarietà” si nasconda un futuro arrivo di Dio Danaro mandato dalla comunità europea allo scopo di “assistere” questa gente, e se è vero che questi scappino da una situazione non invidiabile, prendendo il largo da ciò che credono sia solo un’altra forma di prigionia mascherata da ospitalità non richiesta, mi chiedo: Chi ha ragione di agire: Coloro che non possono parlare con chi dà gratuitamente una segnalazione, o chi, con il suo comportamento, è stato più che esplicito, denunciando di non voler essere incarcerato in nome di altrui interessi?