Di Vittorio Venditti
Nemo Profeta In Patria
Mentre a Gambatesa oggi si riporta la statua della Madonna della vittoria a casa sua, vale a dire presso la cappella omonima, (qui per ricordare, atteso che si tratti sempre della stessa cosa e che quindi non valga nemmeno più la pena scattare altre foto), con l’occhio rivolto al futuro ed a quello sviluppo che i gambatesani vorrebbero in essere, ma con l’altrui lavoro e per loro beneficio e merito esclusivo, io torno ad occuparmi di chi, lavorando per l’appunto, cerca di dar lustro ad un paese che forse tutto questo lustro non merita.
Se hai voglia di sfidare la tua curiosità, prova a leggere quanto si scrive in www.bestwinesclub.com, un sito che la dovrebbe dire lunga su cosa significhi apprezzare le qualità di un vino finora creduto di serie “B” e per questo quasi in via di sparizione.
Qualcuno, ogni tanto si permette di additarmi come appartenente ad una fazione piuttosto che all’altra, perché sempre più spesso mi capita di parlar bene della Cantina Valtappino; questo qualcuno, evidentemente dimentica che il sottoscritto e la propria famiglia, il vino lo producono per proprio conto e non certo per venderlo, quindi, che che ne dica cotanto benpensante, io non avrei ne ho alcun interesse in merito, eccetto quello di pubblicare e di compiacermi del lavoro di gente che il lavoro lo porta avanti, con i riconoscimenti che, giorno per giorno vengono alla luce.
Sì, questa gente lavora ed altri, sempre a Gambatesa, criticano e non danno altri contributi se non la loro critica, ovviamente improduttiva.
Giovedì scorso, nell’ultima puntata di “Agricoltura, Ambiente E Territorio”, Teresa Mariano ha voluto prendere come esempio Gambatesa per spiegare che lo sviluppo si costruisce dal ciò di cui si dispone.
Teresa però evidentemente conosce poco e male il nostro paesello che, se all’apparenza sembra una vera miniera, in realtà si compone quasi esclusivamente di gente a cui piace guardare gli altri che lavorano e possibilmente criticarne l’operato, soprattutto quando questo riesca a raggiungere l’obiettivo prefissato in partenza.
Bypassando a piè pari tutta una serie di commenti utopistici giunti in riferimento alla trasmissione proposta da radio Civita e differita da quest’inutile sito, ti propongo quello che ritengo il più importante.
La sintesi di quanto sto blaterando, è racchiusa in poche parole che mi ha riferite Pasquale Abiuso, (Pucin), presidente pro tempore della locale Pro Loco, a commento dell’intervista a Teresa: “Belle parole, io avrei tanti progetti in merito, ma sono solo…”, a Pasquale, non potevo non rispondere che fra il duemilaquattro ed il duemilasèi, stando nella Pro Loco per lavorare, ero quasi solo anch’io, aiutato da uno sparuto nucleo di persone di buona volontà, scoraggiatesi in seguito come me.
Il solito benpensante dirà: “Questo è ubriaco nel peggiore dei modi: Sta criticando il suo criticare e vorrebbe avere anche ragione di farlo!”.
A quest’essere immondo rispondo solo che quanto propongo io, non è altro che lo specchio di ciò che accade, non avendo per altro nessuno che si azzardi a smentire quanto scrivo; diverse sono invece le critiche proposte da gente che nel veder lavorare il Prossimo, si permette di dare consigli non richiesti, provenienti magari da chi, incompetente, vorrebbe farsi passare per maestro.
In definitiva: A breve, stando ad anticipazioni de “Il Segreto Di Pulcinella”, dopo aver visto bottiglie di vino con l’etichetta raffigurante il castello di Gambatesa, pare che lo stesso marchio dovrà essere posto su contenitori pieni di sano e genuino olio d’oliva, prodotto anch’esso nelle nostre campagne e valorizzato da chi, di queste cose se ne intende e se ne intende sul serio.
Quest’inutile sito attende quel momento per mostrarti questa futura novità con il piacere di chi vuol bene al proprio paese e ne vuole un po’ meno a buona parte della gente che vi abita, gente che addirittura si permette il lusso di snobbare le feste perché (dice questa gente), “a me non portano guadagno”, senza voler considerare che il guadagno viene dall’impegno vero di tutti, proprio per poi venir distribuito a tutti in egual maniera:
E per tutti, intendo coloro che lavorano a tal fine!