Il Rinnovo Della Licenza
29 Agosto 2013
SOPPRESSIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA DEL CARCERE DI ISERNIA
30 Agosto 2013
Mostra tutto

Il Gioco Si Ripete

Di Vittorio Venditti

Ecco La Preda

Prima che venga superato dal buon Riccardo D’Antonio, già autore di quest’articolo proposto nell’aprile duemilaundici, eccomi a dire qualcosa su ciò che purtroppo si ripete ogni volta che la parte più piccola dell’umanità, ma più famelica di superfluo, decide di sbranare la parte più grande, meno incline a tal voracità, ma più ricca di quel cibo chiamato danaro.

E’ la volta della Siria.

A suo tempo, Riccardo espose le ragioni trasversali che portarono alla destituzione del dittatore di Libia, con il conseguente perdurare dei disordini in quelle terre; se ci fai caso, oggi, parlando di Siria, non siamo troppo distanti da quello scenario: in Siria, c’è petrolio come in Libia, le due nazioni, fino a che non si è rotto l’equilibrio geopolitico, erano governate allo stesso modo e gli Stati che dicendo di voler riportare l’ordine mascherano in realtà il loro essere aggressori, sono sempre gli stessi ed al loro interno, hanno gli stessi equilibri politici al potere.
Un esempio per tutti, lo si vede paragonando Italia e Francia; se due anni e mezzo fa, i governi delle nazioni in questione si basavano su una gestione di centro destra, oggi, sia Roma che Parigi sono governate da coalizioni di centro sinistra, con il bene placido della Germania, comandata da chi, probabilmente, resterà alla “guida” di quella nazione al di là del fatto che una o più guerre possano scalfirne il potere economico; tutto ciò, ben guardati da Stati uniti, (aiutati dall’Inghilterra), Russia e Cina, che in vario modo, (sempre lo stesso), si danno battaglia sullo scacchiere, e da Brasile, India e sud est asiatico, anche loro alla finestra per “vedere di nascosto l’effetto che fa”.

In definitiva: Come al solito, chi ci rimette è sempre quel popolino speranzoso di pace, quella pace che se cozza contro gli interessi di pochi, non può esistere, e ciò lo si vede esplicitamente presso le nazioni unite, quando i di queste rappresentanti si riuniscono in quel palazzo che ormai si può definire direttamente “di Veto”; no, non è un refuso, quel palazzo di vetro, è diventato con il passare del tempo un palazzo di veto, veto posto non tanto per o contro qualche nazione, ma esclusivamente contro l’interesse di molti ed a favore dei vantaggi di pochi, quei pochi che ora, sarà il caso di tenere d’occhio, per vedere se almeno saranno in grado di non ucciderci tutti per il prossimo Natale.

Parola di porco.