Di Vittorio Venditti
Abolire Le Tasse Per Pagare Le Tangenti?
Sarebbe una soluzione equa, visto l’andazzo.
Lungi da me fare la morale a chi che sia, ma è chiaro come il sole che i provvedimenti presi, da “Tangentopoli” in poi, per arginare la corruzione dilagante in Italia, hanno prodotto due soli effetti:
1°: l’aumento dei prezzi in asta per le gare d’appalto, (forse l’assicurazione da pagare per permettere ai politici disonesti di sopravvivere);
2°: l’aumento smisurato dei tempi d’azione, per l’attuazione di quanto proposto nelle stesse gare, se non la soppressione totale dei lavori in genere, soppressione imposta da quegli amministratori onesti, timorosi della, comunque presente, Azione Giudiziaria.
Tu mi domanderai: “ma se sono onesti, che timore dovrebbero avere questi amministratori?”
Nessuno! a volte, però, basta poco; anche una semplice, innocua inchiesta, (magari aperta ad arte da chi, non proprio lindo e pulito, ha perso il proprio tornaconto in merito), basta poco per far dire a questi onesti: “chi me lo ha fatto fare!”.
Ecco, dunque, il risultato finale:
strade al limite della praticabilità, amministrazioni che stentano a funzionare, e cittadini che, dopo aver onestamente pagate le tasse, non ricevono i servizi promessi, magari seriamente necessari.
A questo punto, chi, come me, cerca di essere onesto fino alla paranoia, considerato il detto secondo cui è intelligente chi riesce meglio ad adattarsi alle situazioni, si chiede:
“Vuoi vedere che per essere onesti siamo cornuti e mazziati?”
Ecco perchè, se con il tempo si cambiano anche le abitudini, le considerazioni sul mondo che ci circonda, (oggi, ad esempio, Cleopatra e la Venere di Botticelli possono tranquillamente essere definite “cozze”), e, di conseguenza, si aggiornano anche le cose che si vogliono ottenere nella vita, sarà il caso di rivedere anche il significato di legalità.
Mi perdonerai l’essere così determinato, ma quando vedo sedicenti “antagonisti della Camorra”, che con il loro agire si comportano, (se vogliamo) peggio di coloro che dicono di combattere, quando vedo che la politica, quella fatta dai Giovani, risulta essere più vorace della tanto vituperata politica pretangentopoli, quando vedo che, per effetto di tali comportamenti, anche chi si erge a paladino del buon governo e del rispetto delle leggi, risulta corrotto, così come i politici di cui sopra, quando vedo tutto ciò, mi viene da fare la proposta di legge, di cui al sottotitolo:
“Abolire le tasse, per pagare le tangenti”.
Se andiamo a vederne il risultato, per il cittadino onesto è un vantaggio.
Chi è onesto, infatti, per il solo fatto di non voler “ungere”, spesso viene estromesso da gare d’appalto e concorsi vari, a favore di chi, “ungendo”, ottiene ciò che non gli spetta.
Il Vantaggio sta nel fatto che, a parità d'”unzione”, ne guadagnerebbe il merito, e si ristabilirebbe, quantomeno, la possibilità di avere i giusti servizi.
Non è così?
Neppure secondo me! Ma se questo è l’andazzo…
Vogliamo ripristinare il Vero Ordine?
Io sarei pienamente d’accordo, ma bisognerebbe volerlo fare seriamente.
Partendo dal “poco”, ad esempio.
Nei giorni scorsi, a Larino (C B), è stato arrestato in flagranza di reato un consigliere comunale, (trentanove anni), mentre intascava una tangente di cinquemila euro da un disoccupato.
Giusto l’arresto! ma altrettanto giusto sarebbe un ammonimento con menzione sulla fedina penale per il (chiamiamolo così) concusso.
Ciò, non tanto per il fatto in sè, quanto, (consentimi), per l’imbecillità di costui.
Avendo a disposizione una somma simile e considerando che al giorno d’oggi va di lusso se si riesce ad ottenere un contratto a progetto, contratto che fornisce uno stipendio di circa seicento euro per la durata determinata, generalmente di sei mesi, mi spieghi dov’è il guadagno per questo sciagurato?
E non venirmi a parlare di “costrizione nel versare quanto richiesto”!
A trentasèi anni, (tale è l’età dichiarata dai giornali, a quella “giovine età” si è sufficientemente adulti e vaccinati per decidere, nel bene e nel male, delle proprie azioni.
Circa venti anni fa, in un caso simile, un mio familiare, (allora ventiduenne), alla richiesta di trenta milioni di lire, da versare per l’agevolazione in un concorso, rispose testualmente:
“Se avessi trenta milioni da buttare, preferirei dissiparli in lauti banchetti con i miei amici; sarebbero spesi meglio!”.
Va da sè che il concorso non andò a buon fine, ma quanto accaduto è stato utile successivamente in altri due concorsi che, senza tangenti e con molta paura, ben inculcata agli “esaminatori”, hanno dato il giusto frutto, tanto, da costringere il vincitore, ad optare per uno, piuttosto che per l’altro posto di lavoro, lavoro, per altro, a tempo indeterminato!
Sia chiaro:
Tutto ciò, non per vantare me e chi la pensa come me; solo per far comprendere a te che mi leggi che, ormai, anche per questo, il cittadino sta perdendo la pazienza e la voglia di assecondare istituzioni che, via via, diventano meno autorevoli, più autoritarie e sicuramente meno ascoltate.