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TORO: UN SINGOLARE DIVIETO DI GIOCARE A PALLONE!

Di Primavera Torese

Toro, estate 2013.
I bambini che stavano giocando con il pallone sul piazzale pubblico di Via Pozzillo, nella mattinata del 19 agosto, hanno ricevuto la visita del vigile urbano, che ha impedito loro di continuare a giocare.

Segnale Di Divieto

Il segnale stradale prontamente installato parla chiaro “Vietato giocare a pallone”.

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È accaduto che il vice-sindaco, firmando un’ordinanza emessa “a seguito di varie sollecitazioni da parte di alcuni cittadini che hanno richiesto interventi a tutela della tranquillità nelle zone del centro abitato, in particolare nel piazzale sovrastante i parcheggi comunali in Via Pozzillo”, ha disposto il divieto di giocare a pallone in questo piazzale.

E fin qui si può essere d’accordo o meno con il provvedimento (noi non lo siamo), ma c’è un senso.

Quello che non si comprende è perché tale divieto si applica – riportiamo testualmente dall’ordinanza ad “eccezione dei ragazzi con età compresa da 0 a 12 anni, tenendo comportamenti che possono arrecare danno ai beni pubblici o di privati e molestare le persone che sostano in detti spazi”.

Ci chiediamo, perché i ragazzi under 12 possono continuare a giocare, pur “tenendo comportamenti” dannosi e molesti e gli over 12 no?
E perché per il cartello, invece, il divieto vale per tutti?
E come si giustifica questo limite artificioso dei dodici anni?

Ammesso che la tranquillità della zona – com’è riportato nell’ordinanza che accoglie le lamentele di alcuni cittadini sia davvero “minata da parte di ragazzi che con il gioco del pallone stanno arrecando danni a cose, a edifici pubblici e privati e molestia alle persone che sostano in detta zona per trascorrere in serenità una parte della loro giornata”, che facciamo?
Facciamo finta di essere capitati nel paese dei ragazzacci che, nel mentre giocano a pallone, recano danni a cose, a persone e addirittura ad edifici pubblici e privati che assolutamente non sono contigui al parcheggio?
Ma ammesso pure, facciamo finta che a tredici anni si mina e si fanno danni, a dodici no, pur scrivendo di sì?

Brutta bestia l’incoerenza.

Ma andiamo avanti.
Sarà pur vero che il piazzale è popolato da gente di tutte le età e sarà pur vero che non è un campo da calcetto.
Sarà altrettanto vero quello che avrebbe contestualmente dichiarato il vice-sindaco, cioè che nell’area sarà realizzato un parco giochi per i bambini (cosa che non abbiamo potuto accertare, in quanto alla nostra richiesta di accesso al progetto in questione, ci è stato risposto : Tornate dopo il 26 c.m., l’ingegnere è in ferie!).

Nell’attesa, prima che il parco sia realizzato, che facciamo?
Da oggi in poi, dobbiamo aspettarci che il vigile urbano chieda la carta di identità ai bambini che giocano col pallone “sui parcheggi”?
E cosa dobbiamo aspettarci, che i bambini fino ai 12 anni giochino e che i loro amici di 13 o 14 anni li stiano a guardare?
Non è questa una discriminazione bella e buona?
E i ragazzi over 12, dove andranno a giocare, visto che il paese è completamente sprovvisto di spazi verdi e di strutture adeguate a parte il remoto campo da tennis, e l’ancor più remoto campo sportivo (per altro chiuso), dove, fatti i debiti scongiuri, in caso di incidenti o malori non ci sarebbe anima viva a soccorrerli?

Non sappiamo se queste domande se le siano poste i nostri amministratori di maggioranza, o abbiano dovuto dare ascolto solo a quei cittadini che, a ragione, o a torto, non hanno più la pazienza di vedere e sentire i nostri ragazzi giocare in un piazzale pubblico, che per altro – lo ripetiamo non confina direttamente con edifici pubblici né privati.
Da parte nostra, il consiglio che da buoni amministratori ci sentiamo di dare ai “colleghi” della maggioranza, è quello del dialogo, parola che forse essi conoscono poco.

Cosa sarebbe costato organizzare una riunione allargata ai genitori di bambini e ragazzi di ogni età, e ai cittadini che hanno avanzato le lamentele, e trovare quindi una soluzione condivisa, magari mediando tra le parti?

Ma forse chiediamo troppo…

Ricordate, cari colleghi amministratori, che la ‘cosa’ pubblica si amministra con i cittadini, non chiudendosi dentro quattro mura e prendendo decisioni a dir poco impopolari e forse anche un po’ dispotiche!

Dal canto nostro, non possiamo far altro che opporci a un’ordinanza pasticciata e ingiusta, consigliando di revocarla, o di modificarla a vantaggio di tutte le anime (ormai sempre meno numerose), che popolano il nostro amato paese.
Basterebbe, magari, prevedere una regolamentazione degli orari che possa tener conto delle esigenze di tutti evitando una proibizione assoluta ed assurda ai danni di chi, pur avendo più di dodici anni, è pur sempre un ragazzo.

Cerchiamo di rivitalizzare il nostro paese dove di quiete ce n’è fin troppa!

Il Movimento Politico
Primavera Torese