Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Audio), scaricato Da Internet Da Marco Frosali
Ed Io Che Lamento Di Esser Derubato!
Eccoci dunque alla riproposizione della lungimirante fiaba collo diana: Quella di Pinocchio.
Questa volta, si parla dell’episodio che vede il nostro protagonista alle prese con Mangiafuoco, il burattinaio per eccellenza, nel caso nostro impersonato non solo dal governo centrale, ma anche, o forse soprattutto, dai sindaci e dai vigili urbani dei vari municipi, mangiatoie che non possono non esser rimpinguate, posti dove si combatte una lotta per la sopravvivenza, ovviamente a spese dell’italiano che, a chiacchiere fa la voce grossa, nei fatti si pone come al solito a novanta gradi perché “tiene famiglia”.
Ispirato da quest’articolo, preso da un giornale come La Repubblica, del quale tutto si può dire, tranne che non sia filogovernativo, ti propongo qualche breve riflessione, con l’occhio puntato a quanto già accaduto a Gambatesa, (cosa ovviamente messa a tacere), fatto che però, parafrasando il buon Tomas Milian, che che ne dicano i moralisti ed i difensori degli affari propri, comunque, forse per il caldo, forse per la notizia che in questi giorni fa felici furbi e cassieri municipali, torna rigorosamente a galla, proprio secondo questa perla di saggezza:
Chi Caga Sotto La Neve… – Tomas Milian
Da dire innanzitutto, che più che di buon governo, stiamo parlando dell’ennesima modalità utile per far cassa, per la serie: “Pochi, Maledetti e Subito”, alla faccia di una giustizia che se è vero che dorme, nonostante le sue colpe, può in questo caso tranquillamente ergersi a vittima sacrificale di un sistema che più che funzionare tout court, vivacchia in base ai problemi ed agli umori di una casta che strepita ma è dura a morire.
Da oggi dunque, è ad esempio possibile che vengano fotografate targhe e, a dispetto di ogni forma di buon senso, venga combinata una sanzione all’ignaro titolare di questa forma d’accordo con lo Stato, Multato che magari non sa neppure dove sia il municipio che lo sta salassando,sanzione dal disgraziato di turno rapidamente pagata, per non entrare in contenzioso con chi, per far cassa, semplicemente riesce ad estorcere un pizzo, metodo condannato se a profittarne sia magari l’anti Stato.
Dall’altra parte però, nulla si fa ad esempio per recuperare il frutto delle infrazioni commesse sulle strade italiche da turisti in vena di correre, (spesso lo fanno i tedeschi), multe regolarmente annullate per l’intervento di ambasciate o consolati, in grado di decidere al posto di solerti funzionari ministeriali, gente che se però ben prezzolata è in grado di emettere decreti al limite della legalità.
Che dire poi della foto che ho posta in testa a questo mio delirio?
Ti risulta che la macchina in questione sia stata multata?
Ne parlai in questa e di conseguenza in quest’altra farneticazione, risalenti all’inizio di marzo scorso:
Com’è andata a finire?
Chi ha insabbiata la faccenda?
Vedi che ha ragione Tomas Milian?
E la macchina che nei giorni scorsi ha occupato il parcheggio dei portatori d’handicap, posto in prossimità del negozio “Belli E Ribelli”?
Quel giorno, sia nel primo pomeriggio, sia a sera inoltrata, io e Totore, unitamente ad altri nostri amici, stazionavamo nel bar dei fratelli Cafter; nel primo pomeriggio per l’appunto, era stata a ragione, combinata una multa ad un nostro concittadino, per divieto di sosta.
La sera stessa, chi appartiene alla persona multata, vista la macchina personale dell’agente che per una volta ha fatto il suo lavoro, parcheggiata nel posto riservato con strisce arancioni, ha scattata una foto al veicolo appena citato, mezzo che per altro, dopo qualche minuto è stato rimosso dalla persona che ne è proprietaria.
Dov’è quella foto?
Perché tanto sbraitare ed all’atto pratico nulla da esibire?
A me, dispiace solo che oggi mi devo tenere sul vago, visto che quella sera non avevo portata una delle mie macchinette, ormai da tenere con me, unitamente ad un’arma, così, per mettere in pratica quanto detto a proposito del non lavoro dei carabinieri, modus operandi che poi porta a dover registrare furti o tentati scassi in un paese che sarebbe e spesso è controllabile anche da un cieco, magari proprio chi ti tedia, (qui se vuoi rileggere quant’è accaduto solo sabato scorso).
Ci possiamo fidare di questi “lavoranti”?
Quanti e quali sono gli interessi che poi, all’italiana, lasciano che tutto ciò accada, distinguendo gli errori personali da quelli altrui e punendo inesorabilmente e furbamente solo questi ultimi?
Per inciso: La foto della macchina di Antonio Mucci è una realtà: A me dispiace solo di non aver immortalata l’altra autovettura e di non poter pubblicare anche quello scatto, così, come mi è dispiaciuto non far in tempo a fotografare lo scorso anno la macchina dei carabinieri di Gambatesa, che incontrammo mentre transitava in via Nazionale una sera di festa, con il faro sinistro spento, “reato” per il quale, preso in flagranza con l’allora mia Fiat Regata 1700 D, (targata CB188757), nel lontano millenovecentonovanta, mi fu combinata una sanzione di venticinquemila lire, dall’allora brigadiere Giuseppe Di Criscio, (peparol), che non volle sentir ragioni: Chissà se (peperone) se lo ricorda!
A tal proposito, “vox populi” dice da sempre che se carabinieri o polizia fanno un posto di blocco, devono necessariamente multare qualcuno, non è ammessa la possibilità di trovare per forza gente in regola, non è ammessa elasticità, magari per il fatto che si conosca chi viene multato come persona integerrima.
Questo ci spetta come cittadini e questo abbiamo a doverci sorbire, a meno di non voler decidere di ribellarci e cominciare a tener conto dell’ipotesi che almeno io sto mettendo in pratica, vale a dire quella di considerare il paesello sguarnito da forze dell’ordine, quelle Vere, quelle che sanno prevenire a priori e non solo burocraticamente ed inconcludentemente constatare a posteriori, avendo dunque la possibilità di reagire e di farlo anche contro interventi tardivi, proposti da chi, più volte invitato a prevenire per l’appunto, se ne frega bellamente, in attesa di non considerare episodi di microcriminalità, (a meno di non essere direttamente colpiti), o di combinare multe per aiutare a far cassa, come se si parlasse di un comitato feste.
Mangiafuoco dunque, come dice Edoardo Bennato “sta alla cassa” e tutti i burattini, (tranne i raccomandati), devono ballare secondo le sue regole.
Io preferisco comportarmi da Pinocchio e, trovato il modo per commuovere il burattinaio, aspettare che Questo mi consegni le cinque monete, che magari poi andrò a spendere con gli amici della C G Pelle in qualche bar beffando di conseguenza sia il gatto che la volpe, unica cosa sensata fra tante scemenze che dobbiamo subire e registrare giornalmente in nome del quieto vivere.
Tu Che vuoi fare?