Di Vittorio Venditti
(Foto), Tratta Da Un Articolo Di Stefano Venditti
Ce Ne Fossero Altri, Così!
Si dice che i figli siano lo specchio dei genitori, in tutto, anche nella buona educazione, intesa in tutti i sensi.
Oggi dunque, aizzato da una discussione intercorsa fra me e Stefano, desidero rimarcare la figura di un campione campobassano qual è Andrea Iannetta, campione di nome e di fatto, atteso che il Nostro nello sport che pratica eccelle e lo fa per davvero, se si guarda ai risultati ottenuti, non in campo cittadino ne nella realtà regionale: Qui stiamo parlando di livelli mondiali, livelli però snobbati da chi oggi piange per il fallimento che Campobasso sta patendo in un altro sport, o che almeno una volta era tale; quel calcio che occupa inutilmente le pagine di tanti giornali o radio e TV, disciplina che con il suo agire non regala certo onori alla nostra regione.
Alla chetichella però, sport cosiddetti minori, portano in alto la bandiera di una regione piccola come il Molise, regione di cui spesso la gente comune che vive altrove non conosce neppure le coordinate geografiche.
Tornando dunque ad Andrea, io ho voluto saperne di più, perché è difficile trovare un ragazzo di vent’anni che alla faccia della “gioventù” (chiamiamola così), si sta costruendo con le proprie mani il proprio futuro, senza attendere la raccomandazione di chi che sia, pur potendosela permettere, vista l’origine.
Sì, perché stando ad informazioni che mi ha regalato Luciano Cirucci, (direttore della Cantina Valtappino, Andrea è figlio della Campobasso “Bene”, ma bene per davvero, visto ciò che i suoi genitori hanno fatto e continuano a fare, per far sì che lui sia in grado di avere il futuro che ogni persona intelligente gli augura.
Il benpensante di turno, a questo punto starà dicendo: “E’ facile parlare quando si hanno soldi e tranquillità a portata di mano”.
A quest’essere, reperibile generalmente all’interno del popolino, posso rispondere innanzitutto che se guardiamo la cosiddetta “movida” campobassana, di ieri e di oggi, o i rampolli di famiglie di paese, scopriamo che tutta questa marmaglia in genere è preda di droga ed ozio, cose che come si vede dai fatti non si addicono ad Andrea ed alla sua famiglia.
In più, va detto che i soldi sono una relatività, atteso che molte famiglie di persone povere, hanno sfornato figli che la sanno lunga in fatto di sapersi arrangiare e saper vivere dignitosamente senza l’aiuto di nessuno.
C’entrerà qualcosa il saper fare dei miei genitori?
La risposta la lascio alla tua intelligenza; a me oggi preme ringraziare i signori Iannetta di Campobasso, per averci regalato un campione come Andrea, poco conosciuto ma sicuramente una valida realtà che fa da portabandiera per un Molise ingrato, regione, (lo ripeto), capace di piangere per la prematura dipartita di una insulsa squadra di calcio, (per altro, non composta da molisani, se non in minima parte), regione che si ostina a non voler vedere e tifare per campioni di altri sport, a torto definiti “minori”, discipline che regalano gloria e non vengono comprese.