AGOSTO A GAMBATESA 2013: 10a Serata
18 Agosto 2013
DOMUS HOTEL: Presentazione Del Libro “Io E Il Padre”
18 Agosto 2013
Mostra tutto

EDIZIONE STRAORDINARIA! GAMBATESA: Tentato Furto Con Scasso Nel Centro Storico

Di Vittorio Venditti

Ma Questa Volta, A Quei Due Pezzenti E’ Andata Male!

Prima di tornare a parlare dell’agosto a Gambatesa 2013, mi corre l’obbligo di segnalare un fatto di cronaca accaduto ieri sera, proprio mentre noi agivamo secondo il precedente racconto.

I Fatti:

Verso le undici di ieri sera per l’appunto, un paio di ladruncoli di quarta serie, (poi ti spiegherò i dettagli), hanno tentato il forzamento della porta di casa di mio fratello Tonino, in Vicolo primo San Nicola 13, ma, un po’ perché disturbati, un po’ perché ritenendo più semplice lo scasso, hanno trovata difficoltà, fatto sta che il progetto di furto è miseramente fallito.

Ma perché parlo di due ladruncoli di quarta serie?

Già noti al popolo di Gambatesa e forse anche ai locali carabinieri, i Nostri sono stati facilmente smascherati da agenti de “Il Segreto Di Pulcinella”, (come vedi, nulla a che vedere con il pressappochismo dei servizi segreti italiani), a causa proprio di quel dilettantismo che ha fatto sì che si comprendesse che il furto in casa di mio fratello sarebbe dovuto avvenire con le medesime modalità utilizzate nello scasso della porta del tabacchino di Luigi Tirro, (froster), avvenuto sotto l’occhio vigile della videosorveglianza del municipio di Gambatesa, (qui per ricordare quell’episodio).

Da dire che ai nostri morti di fame, gente rigorosamente di Gambatesa, sarebbe andata comunque male, atteso che noi, un po’ per cultura, un po’ perché più che agli orpelli pensiamo alla pratica dei fatti, non abbiamo in casa gioielli, ne danaro contante, visto che quello utilizzato per le spese ordinarie lo teniamo in tasca, e quei ladruncoli poco diligenti, ladri per cercar di passare un ferragosto migliore, di questo non erano a conoscenza.
Stando a quanto detto poi da mio fratello Tonino, “al massimo potevano fregarsi pentole e piatti, visto che lì trovavano anche poca roba da mangiare e da bere o vestiario o biancheria di valore.

Un altro punto su cui riflettere è dato dal cambiamento di residenza dei ladri in questione, cosa che ha portato alla variazione del focus d’azione dei Nostri.
Se infatti prima, furti più o meno denunciati avvenivano nella parte nuova del paese, oggi, chi deve stare attento a certe azioni, risiede nel centro storico.
La cosa ovviamente poco riguarda il sistema di videosorveglianza di Gambatesa, un dispositivo utile solo a chi lo ha installato, ma deleterio per le casse del municipio del paese, casse che, lo ricordo, sono foraggiate dalle nostre tasse.

In definitiva: Più volte ho chiesto ai locali carabinieri di “mostrare la bandiera”, intendendo per tal azione il girare, (magari a piedi), e far notare la loro presenza, in qualche caso ho provato a scherzare con qualcuno di loro, trovando anche un’occasione nella quale lo scherzo non è stato gradito.

Ora, non scherzo più.
Ora, non gradisco più giustificazioni che lasciano il tempo che trovano.
Ora, non accetto più leggi dello Stato che danno ragione ai ladri, punendo la gente onesta che paga lo stipendio a chi dovrebbe difenderne gli interessi.
Ora, aggiungo che eventuali querele per vilipendio di chi che sia, saranno trattate come offesa personale e saranno risposte alla stessa stregua, ma senza impegnare il “solerte magistrato” che è assodato con prove alla mano, se ne frega di difendere chi viene offeso, applicando, (per così dire), le Leggi.
Voglio dire che se a qualcuno dovesse venire l’idea di far valere stupidi ed inutili poteri che non riconosco più, io reagirò fisicamente contro questi eventuali complici di tentato furto con scasso, applicando le mie Leggi che mi permetteranno di difendermi anche da costoro, quindi, trattando costoro come ladri e non come guardie.
Insomma: Siccome ci siamo rotti gli zebedèi di patire e poi venir presi in giro, d’ora innanzi non esisterà più alcuna forma di rispetto per chi non rispetta noi.

O R A D I C O :

Io sono solidale con chi, nei giorni scorsi a Napoli, dopo esser stato rapinato, ha ucciso due dei suoi rapinatori.
Io ho intenzione di non rispettare più alcuna Legge che difende i ladri, solo perché sono stati più capaci di chi si deve difendere da loro, non ottenendo più questo servizio dallo Stato.

Io dichiaro pubblicamente che se dovesse accadere qualcosa di simile a quanto accaduto ieri e dovessi per caso prendere i due pezzenti in questione o chi per loro, non farò prigionieri e ucciderò fisicamente chi avrò catturato, (uccidere significa togliere la vita, per chi non lo avesse capito), anzi, qualora si dovesse verificare l’ipotesi per cui da vittima dovessi essere considerato carnefice, dico fin d’ora che ciò verrà considerata un’azione di guerra e come tale verrà trattata, con l’ovvia applicazione del proverbio dialettale che recita: “Chi n pò va sott”.

Questo documento vale anche come denuncia, ma questa è solo una denuncia formale, atteso che io non abbia tempo da perdere per andare in una caserma, dettare quanto accaduto e sentirmi dire che, a parte la solidarietà personale del carabiniere di turno, nulla mi può essere concesso a ristoro, viste le Leggi vigenti.

Se qualcuno poi, accaduto quanto spero mai avvenga, dovesse dire che si tratti di omicidio volontario, bene farà, cotanto moralista, a ricordare che questo, sarà omicidio volontario, premeditato ed attentamente studiato, legittima difesa da uno Stato che alla mancanza di compiere il proprio dovere, aggiunge l’aggravante della complicità nell’atto commesso nei confronti dei cittadini, oltre a tutta una serie di reati che hanno come base la mal celata volontà di prendere in giro chi fino ad ora sta avendo pazienza e quasi non si ribella.

Oggi poi, ho dovuto sentire una dichiarazione di Papa Francesco, secondo la quale “La fede e la violenza sono in antitesi”.
A questa cara persona rispondo però che se l’uomo aneli al Paradiso cercando di mettere a frutto per il meglio la propria vita, magari lavorando per guadagnare onestamente anche un po’ di tranquillità su questa terra di passaggio, non gli si può far torto di voler ottenere proprio il suo bene, ne gli si può dire di non difendersi e difendere il frutto del proprio lavoro, anche se l’uomo in questione non ha interessi da spartire con l’azienda diretta, nel bene o nel male, proprio dal nostro Paladino dei poveri.
Un conto è essere povero, un conto è non voler lavorare e rubare per campare e dar da mangiare alla propria famiglia.
Se poi il mio voler difendere gli interessi miei e dei miei cozza contro la filosofia di questo Papa o dei suoi ministri, sarà bene che teniamo le distanze, atteso che se sia vero che ogni uomo riflette l’immagine di Dio, all’atto della ricongiunzione con quest’ultimo, ogni uomo sarà di fronte al proprio creatore ed ogni conto verrà appianato, al di là del dire di terzi.

Un’ultima cosa la vorrei dire a quei moralisti che campano alle nostre spalle occupando poltrone nei palazzi di giustizia o negli studi di più o meno blasonati psicologi, quelli, per capirci, che dopo la commistione di una strage o di un attentato, vanno a guardare il profilo facebook o il sito degli attentatori, per trarre ovvietà che sarebbero deducibili anche da un neonato: Quanto sto dicendo, ho intenzione di applicarlo alla lettera, fregandomene della morale e delle vostre stupide Leggi che tendono a premiare il più furbo, non il più onesto, il più ladro, non il più meritevole.
Leggete, o imbecilli, e meditate sul da farsi, perché la gente sta perdendo la pazienza e si sta avviando verso una strada senza ritorno, strada che non è detto sia sfavorevole a chi si ribella allo status quo.

Per chiudere: O li prendete, o li prendiamo.

Volete che facciamo noi?
Sarete accontentati.

Questa, sia chiaro, non è una minaccia: E’ una solenne promessa ed io non sono un politico.