Non C’Entrano Gli Hacker!
3 Agosto 2013
20° Torneo Internazionale Di Scacchi Città Di Campobasso: Seconda Giornata
4 Agosto 2013
Mostra tutto

In Giro Con Sara 9.6

Di Marco Frosali

Ingrippone 2013 – Sesta Tappa (Qui Il Tratto)

Giovedì 25 Luglio.

E’ sempre il verso delle cicale che mi sveglia stavolta alle 7.45 e mi concede quel quarto d’ora di differenza per prendermela con un po’ più di calma, durante le operazioni di smontaggio della tenda e caricamento di tutti i bagagli su Sara, oltre che di espletare i bisogni pre-partenza.
Alle 9 in punto stavolta riusciamo a partire.

Imbocchiamo di nuovo la N568 fino a Martigues e da qui la A55 (una specie di autostrada senza pedaggio), con la quale ci dirigiamo verso la prima tappa di giornata: Aix En Provence.
Ma qui siamo stati sfortunati beccando, al solito, la classica giornata di mercato, per cui il corso principale della città era chiuso ed io, non sapendo in quale altro modo raggiungere il centro storico, visto anche l’intenso traffico da fare invidia alla tangenziale di Roma nell’ora di punta, desisto dall’intento di andare a visitare la bellissima cattedrale gotica di Saint Sauveur (del SS Salvatore), della quale non posso fare altro che mettere un link per farvi vedere la sua bellezza (Qui).
Però una foto alla fontana presente nella rotatoria di Place Charles de Gaulle intasata dal traffico, ho avuto modo di scattarla!

Aix En Provence: Fontana in Place de Gaulle

E si riparte attraverso le strade bloccate di Aix En Provence (ma che sfiga!), dove ho il terzo avvistamento guzzistico del viaggio: una V7 nuovo modello bicolore giallo/nero, e imbocchiamo di nuovo la A51, uscendo poi all’uscita 14 e prendendo la D96 che inizia a costeggiare una vecchia conoscenza: il Verdon!

Il Verdon

E qui ritorniamo ad ammirare i paesaggi di qualche centinaio di km fa…e anche qualcosa in più!
Mi fermo ad una piazzola per scattare alcune foto alle 2 torrette del Pont de Mirabeau rimaste ai 2 argini del fiume…

Ruderi del Pont de Mirabeau

Ruderi del Pont de Mirabeau

…dove trovo a terra dei resti in avanzato stato di decomposizione di un navigatore satellitare!

Tecnologia inaffidabile

Che abbia fatto perdere la strada (e le staffe) al vecchio proprietario?
Io con il caro, vecchio e sempre affidabile atlante stradale non ho avuto di questi problemi!

Ripassiamo di nuovo a Vinon sur Verdon e percorriamo a ritroso la strada dell’andata…

Saint Martin de Bromes: Panoramica

…quando ad un certo punto, una palazzina in stile teutonico, mi fa pensare che avessi sbagliato strada anch’io e di essere finito in Germania!
Tutti i dubbi sono spariti quando ho letto il nome del paesino…

Allemagne en Provence

…della serie: se Maometto non va alla montagna…!

Attraversiamo gli ultimi campi di lavanda…

Campo di lavanda

Campo di lavanda

…e uno in particolare, essendo accostato ad uno di girasoli, creava un contrasto cromatico spettacolare!

Campo di lavanda e campo di girasoli

Giungiamo così di nuovo al Lac de Sainte-Croix…

Lac de Sainte Croix: Panoramica

…e da qui ci dirigiamo verso Moustiers Sainte Marie…

Moustiers Sainte Marie: Panoramica

…e lungo la strada, per diversi chilometri, eravamo letteralmente immersi nei campi di lavanda.
Abbiamo trovato forse i campi più estesi di tutta la Provenza.
Ma stavolta basta foto…quelli che ho fotografato bastano e avanzano!
E qui il film continua a riavvolgersi, ripercorrendo le gole del Verdon…

Gole del Verdon: Cascatella a bordo strada

…dove mi rendo conto che di viaggiatori ‘pazzi’ come il sottoscritto, ce ne sono a bizzeffe:

innanzitutto si ferma accanto a me ad un semaforo un ragazzo con un Kawasaki KLE 500 stracarico all’inverosimile.
Mi fa un cenno ed io lo saluto.
Alla partenza riesco a leggere la targa: era una targa americana del Michigan!

Più avanti, lungo le strette strade delle gole, ad una piazzola di sosta piena di macchine parcheggiate, noto la presenza di ben 2 Trabant con targa tedesca!
Peccato solo che non ho potuto effettuare una sosta per fotografarle!
E se consideriamo che di 2CV e Renault 4 cariche di bagagli, lungo le strade, ne ho viste diverse, oltre ad un vecchio Maggiolino con tanto di roulotte rigorosamente anni ’60…allora non sono l’unico pazzo a viaggiare alla (dis)avventura!

Dopo una sosta di mezz’ora per rifocillarmi con 2 cheeseburger ad un chioschetto, si riparte ed effettuo una sosta a Castellane, dove prendo un caffè al bar e vado al bagno.
E qui ho il quarto ed ultimo avvistamento guzzistico del viaggio: una 1200 Sport!

Ripartiamo e ci dirigiamo verso Saint Julien du Verdon e qui, anziché proseguire con la strada dell’andata, svoltiamo verso la D202 che porta sempre verso le Alpi, ma seguendo un altro percorso attraverso le montagne, dove è possibile di tanto in tanto vedere alcuni alianti svolazzare…

Aliante

…e attraversare gallerie scavate nella roccia…

Galleria nella roccia

…o vedere ponticelli caratteristici come questo, molto simile al Ponte del Diavolo (ma in scala ridotta) ammirato nella prima tappa del viaggio in quel di Borgo a Mozzano! Qui.

Pont de la Reine Jeanne

Particolare del Pont de la Reine Jeanne

Panoramica dal Pont de la Reine Jeanne

E procedendo sempre lungo la stessa strada, noto che il panorama inizia a cambiare rapidamente:
ai lati della strada si aprono degli strapiombi spettacolari con rocce rosse scolpite dall’acqua e dal vento e ricoperte in alcuni punti da una fitta vegetazione!
Senza nemmeno volerlo (giuro che non sapevo nemmeno della loro esistenza) sono capitato nelle spettacolari gole di Daluis!

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Gole di Daluis: Panoramica

Ogni piazzola era la mia, (ero uno dei pochi fortunati a percorrere quella strada!) e l’altezza degli strapiombi era davvero impressionante (almeno 40-50 metri minimo!)
Inoltre la strada era tutta piena di curve e ricca di gallerie scavate nella roccia!
Il paesaggio, essendo presenti delle rocce di un colore rosso bruno, faceva somigliare vagamente il posto ad un Grand Canyon in scala ridotta (almeno secondo me!)
E qui ho capito una cosa della Francia: appena vedete un cartello con la scritta ‘Gorges de…’ fiondatevi immediatamente in quella direzione, ne vale davvero la pena!

Intanto la strada inizia a salire attraverso le Alpi e il paesaggio inizia a cambiare…

Panoramica delle alpi francesi

…l’aria si fa più fresca e i paesini iniziano ad assumere un aspetto tipicamente montano!

Roubion: Panoramica

Roubion: Panoramica

Alcuni poi, sono delle località di villeggiatura (Valberg e Isola) con tanto di impianti di risalita, alberghi, residence, ristoranti e negozi di souvenir e sono piuttosto affollati di turisti anche in questo periodo, nonostante non ci sia la neve!
E proprio attraversando la parte alta di uno di questi (Isola 2000), io e Sara giungiamo in vetta al Col de la Lombard a 2350 metri di quota…

Col de la Lombard

Col de la Lombard: Ruderi

Panoramica dal Col de la Lombard

…dove lascio la Francia (au revoir) e rientro in Italia…

Confine Francia - Italia

…e dove siamo in tutto 5-6 persone, fra le quali 2 ragazzi con 2 scooter targati Alessandria!

Iniziamo a scendere così in suolo Italiano e giungiamo dopo circa mezz’ora di curve, tornanti e discese ripide, al centro di Vinadio dove ho sostato all’andata e dove stavolta trovo posto nel locale camping comunale, dove faccio conoscenza con una coppia di ragazzi inglesi, James ed Emma da Manchester, che parlano perfettamente l’italiano e che, sapendo che io provenivo dal Col de la Lombard, mi hanno chiesto informazioni a riguardo sulla strada visto che l’indomani avrebbero dovuto percorrerla in tandem!

Intanto monto la tenda, faccio la doccia e poi vado in giro per Vinadio a fare alcune foto…

Vinadio: Via del centro

Vinadio: Via del centro

Vinadio: Interno delle mura del forte

Vinadio: Veduta notturna del forte

…e mi reco in uno dei ristoranti ivi presenti per cenare e dove ritrovo James ed Emma che mi invitano al loro tavolo!

Iniziamo a chiacchierare e a fare ‘baldoria’ come solo noi Italiani e gli Inglesi sappiamo fare: a base di vino, tra il disappunto di alcuni dei pochi presenti!
Chiacchierando delle nostre avventure, mi hanno detto che hanno girato molto l’Italia e che questa estate, partendo da Venezia, facendo tappe di 80 – 100 km al giorno erano diretti in tandem a Nizza!
Quando mi hanno chiesto di dove fossi, ho detto che venivo da Roma, ma che sono di Campobasso…li per li sembrava che la conoscessero, ma poi hanno fatto confusione non ricordo con quale altro luogo.
Gli ho mostrato dove si trova Campobasso sul mio atlante, dicendo loro che la regione è il Molise e James, essendo all’avanguardia, cerca tramite una App sul suo iPhone le varie regioni Italiane…e indovinate un po’?
Mancava solo il Molise!
Dicendo loro che esiste e che non è una leggenda, gli ho parlato un po’ della cucina e dei vini locali (argomenti che a loro interessavano maggiormente) e dei posti da visitare (pochi, ma buoni)…ma una menzione a Gambatesa, al castello e alla Tintilia premiata all’ultimo VinItaly gliel’ho fatta, (qui se vi va di leggere di quel premio e qui per quello ricevuto successivamente), suscitando ulteriore interesse!
Per cui se a Gambatesa dovesse giungere una coppia di inglesi in tandem, in particolare loro 2…

Emma e James

….sappiate che sono amici miei!
Mi raccomando, trattateli non bene….di più!

Intanto ceno con menù turistico da 16 euri e divoro un bel piatto di ravioli casarecci con burro e Salvia, una scaloppina di manzo al Marsala e concludo con un dolce al cioccolato, simile ad un budino.
E dopo aver scambiato le nostre mail, facciamo rientro al campeggio e andiamo a dormire presto:

chi per un verso, chi per un altro, domani avremo tutti una giornata molto faticosa!