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In Giro Con Sara 9.5

Di Marco Frosali

Ingrippone 2013 – Quinta Tappa (Qui Il Tratto)

Mercoledì 24 Luglio.

Dopo aver dormito come un orso in letargo tutta la notte (ci mancherebbe solo che non riuscissi a prendere sonno!), mi sveglio alle 8 senza l’ausilio della sveglia, ma grazie al rumore incredibile dovuto al canto delle cicale, molto numerose nella zona (sopratutto nel camping!).

Dopo aver smontato la tenda, caricato Sara ed essermi dato una piccola rinfrescata, si parte per la tappa odierna: anche oggi non copriremo grosse distanze, ma andremo a visitare dei luoghi molto importanti e caratteristici!

Lasciamo Murs e ci dirigiamo di nuovo verso Apt, distante pochi km, e così ammiriamo (dalla strada) anche il panorama del piccolo centro di Roussillon…

Roussillon: Panoramica

…il quale deve il suo nome al fatto di trovarsi su una collina di terra ocra (rossa), che a seconda dell’orario e della luce assume colorazioni caratteristiche!
Ad Apt facciamo benzina…e con circa 20 euri riesco a fare il pieno a Sara!
Infatti, la benzina in Francia, costa in media dai 20 ai 30 centesimi in meno rispetto all’Italia!

Non mi credete?

Benzina francese

Beati loro!
Il Gpl costa un po’ di più, ma le bottigliette d’acqua…uno farebbe la sete!

Imbocchiamo la D900, una strada molto scorrevole anche se abbastanza trafficata, giungendo nella bellissima città di Avignone, dove parcheggio Sara in un parcheggio gratuito dal nome (manco a farlo apposta!) “Des Italiens”!
E ad Avignone ho i primi avvistamenti guzzistici: una California III ed un Griso 1200 8V S.E.

Dopo aver preso un cappuccino francese (‘na mezza ciofeca e pure bello bollente!) in un bar appena fuori dalle mura…

Avignone: Mura di cinta

Avignone: Mura di cinta

Avignone: Mura di cinta con porta di ingresso al centro

…oltrepassata la porta di ingresso al centro (Porta Saint Lazare), vado a fare un giro (e qualche foto) nel centro storico.

Avignone: Torre con orologio

Avignone: Via del centro

Giungendo così al cospetto dell’imponente Palazzo Papale, a seguito della scelta di papa Giovanni XXII nel 1316 di farne la propria sede.

Avignone: Palazzo papale

Avignone: Palazzo papale

C’era ovviamente una grossa folla di turisti ed attrazioni turistiche, come artisti di strada, mimi e fachiri!
E proprio 2 in meditazione, vestiti con una tonaca giallo rossa, attiravano l’attenzione…

Romanisti in pellegrinaggio!

…saranno dei romanisti in pellegrinaggio che pregano affinché la Roma quest’anno vada meglio della Lazio?
Avranno sbagliato luogo…dovevano andare a Lourdes!

Proseguendo il cammino possiamo ammirare il Rodano, che scorre ad Avignone…

Avignone: Il Rodano

…e sul quale è presente il caratteristico ponte di Avignone o Saint-Bénezet, che secondo la leggenda, fu edificato da un giovane pastore di nome Bénezet per ordine divino (fonte Wikipedia).

Ponte di Avignone

Ponte di Avignone

Accesso al Ponte di Avignone

Il caldo inizia a farsi sentire, così mi tolgo la giacca da moto e, percorrendo la D570, io e Sara raggiungiamo Arles, altra piccola e bellissima cittadina, famosa tra l’altro per aver ospitato il celebre pittore Van Gogh che qui si tagliò un lobo dell’orecchio dopo una lite con Gauguin!
E vado a fare il solito giro e le solite foto ai vicoletti del centro…

Arles: Torretta diroccata

Arles: Via del centro

Arles: Via del centro

Arles: Via del centro

Arles: Via del centro

Arles: Vicolo del centro

Arles: Chiesa

Arles: Chiesa di Notre Dame de Maior

…dove posso ammirare due classici della storia automobilistica francese…

Renault Dauphine

La 2 CV!

…e giungendo così al favoloso anfiteatro risalente all’epoca romana e molto simile all’Arena di Verona.

Arles: Anfiteatro romano (Les Arenes)

Arles: Anfiteatro romano (Les Arenes)

Arles: Anfiteatro romano (Les Arenes)

Arles: Anfiteatro romano (Les Arenes)

Posso ammirare, anche se esternamente, il teatro sempre risalente all’epoca dei romani…

Arles: Teatro romano

Arles: Teatro romano

…fino a giungere nella grande Place de la Republique…

Arles: Place de la Republique

Arles: Place de la Republique

Arles: Place de la Republique

…dove si trova anche la Chiesa di Saint Trophime.

Arles: Chiesa di Saint Trophime

E dopo aver pranzato con un panino (rigorosamente mezza baguette!) au saucisson, acqua bella fresca e caffè (stavolta decente!), sono pronto ad affrontare il gran caldo sempre senza giacca da moto e, percorrendo la D570, io e Sara entriamo nella zona più selvaggia e incontaminata del Sud della Francia: la Camargue!
Dove campi coltivati…

Vigneto della Camargue

…si alternano a zone paludose.

Canneto della Camargue

Canneto della Camargue

E raggiungiamo così un altro piccolo paese molto caratteristico: Aigues-Mortès.

Aigues Mortes: Panoramica delle mura

Aigues Mortes: Panoramica delle mura

Aigues Mortes: Panoramica delle mura

Aigues Mortes: Mura con porta di ingresso al centro

Aigues Mortes: Mura con porta di ingresso al centro

Aigues Mortes: Mura con porta di ingresso al centro

E anche qui, dopo aver parcheggiato Sara fuori dalle mura (l’accesso al centro è riservato solo ai residenti), attraversata una delle varie porte di ingresso vado a fare un giretto nel piccolo centro storico!

Aigues Mortes: Vicolo del centro

Aigues Mortes: Vicolo del centro

Aigues Mortes: Chiesa

Aigues Mortes: La Tour Costance

Aigues Mortes: Fossato della Tour Costance

Si riparte da Aigues Mortes e ci addentriamo nella Camargue, dove possiamo ammirare numerosi cavalli allevati allo stato brado (ma che nella foto ho fotografato in una fattoria lungo la strada).

Cavalli della Camargue

Percorrendo la strada, noto che stiamo costeggiando uno dei numerosi stagni di acqua salmastra presenti nella zona…voglio vederlo!
Trovata una stradina sterrata che va in quella direzione, la imbocco e la percorro per circa 200 metri, e lo spettacolo è davvero unico!

Sara in Camargue

Camargue: Etang de Vaccarès

Panoramica della Camargue

Un silenzio unico…il solo rumore che potevo udire era quello dell’acqua e del vento (interrotto solo dal borbottio del bicilindrico e dal Ta-Clonc del cambio di Sara, ma solo quando eravamo in movimento!).

Continuiamo nel giro odierno che sta per volgere al termine, e torniamo ad Arles dove imbocchiamo una superstrada (la N113) in direzione Marsiglia e il paesaggio inizia a cambiare…

Pale eoliche

…passando da una natura selvaggia e incontaminata, a quello tipico delle zone industriali, fatto di enormi tralicci, capannoni industriali e raffinerie.
E anche l’aria inizia ad essere tipica delle zone industriali: inquinata!
Infatti per molti km c’era un odore di gomma e olio bruciato (e non era Sara ad avere problemi!)…i campi di lavanda della Provenza e l’odore salino della Camargue sembrano lontani anni luce!

Lascio la superstrada all’altezza di Port de Bouc e mi fermo in una piazzola di sosta a consultare una mappa che avevo preso da internet, per controllare dove fosse il campeggio…c’era l’insegna proprio a 50 metri davanti a me!

Metto in moto Sara, ma ecco che mi si accosta un motociclista…sta dicendo qualcosa, così spengo di nuovo Sara per capire cosa stesse dicendo:
“You need help?”
Pensava avessi avuto problemi con la moto!
“No, thanks,! I’m only searching the camping” rispondo io indicandogli l’insegna.
Il tizio capisce, mi saluta e se ne va…ma ecco che, rimettendo in moto Sara, si ripresenta di nuovo il problema venuto fuori all’andata: il quadro si spegne e Sara non dà più segni di vita!
“Ma quist è v’nut p’ m’ aiutà, o m’è v’nut a cac u’ c..z e a purtà jèll?” ho pensato piuttosto innervosito!
E inizio a smanettare vicino ai cavi dell’impianto elettrico per circa 5 minuti, ma nulla!
“Porc! Ma guarda tu…a nemmeno 100 metri dal campeggio!”
Smonto il fianchetto copri batteria e tocco il cavo del polo positivo.
Il quadro riprende vita vigorosamente…premo lo starter e Sara riparte!
“Vabbè…dopo al campeggio controllo un po’ sto cavo!”
Raggiungo il campeggio (dove trovo posto), monto la tenda e decoro Sara con i trofei di guerra di quest’anno…

Trofei di guerra

Trofei di guerra

Trofei di guerra

…dopodiché controllo la batteria con il tester.
Primo tentativo: il tester inizia a segnare, ma poi si spegne!
???
Smonto anche lui: si è bruciato il fusibile!
“Eccheccàzz’!” sbrocco!
Per fortuna ne ho uno di riserva: la batteria sembra carica…che diavolo sarà mai?
Toccando il cavetto in prossimità del polo positivo, mi accorgo che il bullone che lo tiene fissato è allentato, così lo stringo con un cacciavite.
Che sia quello il problema?
Mah…intanto riprovo e Sara riparte al primo colpo.
Speriamo bene per il prosieguo del viaggio!

Dopo una bella doccia, vado in cerca di un ristorante dove mangiare.
Fuori al campeggio ho 2 alternative:
economica (ristorante cinese), più costosa (ristorante un po’ lussuoso).
Scartato a priori il ristorante cinese, vedo i prezzi dell’altro ristorante…un po’ altini, ma a 28 euri c’è un menù abbastanza fornito.
Entro e chiedo quello.
Il cameriere inizia a parlare un mix di inglese e francese e mi fa capire che uno dei piatti che avevo scelto, dato che era a base di pesce (non so che tipo di pesce), non era disponibile in quanto quel giorno non lo avevano pescato.
Io scherzosamente e in italiano, gli ho detto testuali parole: “Senti, portami quello che ti pare perché io ho fame!”
Credo abbia capito, visto che mi fa un sorriso e il segno OK.
E mi ha capito proprio bene…mi ha portato dei piatti sempre a base di pesce, ma veramente ottimi!

Insalata con gamberetti

Filetto di pesce e tortino di riso

Ma la sorpresa l’ho avuta col dessert: ho chiesto un gelato e lui mi ha detto di scegliere 3 gusti.
I primi due, senza esitazioni, sono stati limone e fragola.
Il terzo, dopo un po’ di esitazione, visto che volevo una cosa rinfrescante, ho scelto la menta.
Beh…la disposizione è stata fatta ad hoc!

Gelato...tricolore!

Verde, bianco e rosso…viva l’Italia!
Poi dice che i Francesi sono antipatici con gli Italiani…ma ‘dde che?
Sono tutte stronzate!
Almeno con me sono stati tutti molto gentili e disponibili!

Esco dal ristorante e, verso le 23, vado a dormire.
Domani si riparte per l’Italia…Vive la France!