Di Marco Frosali
Ingrippone 2013 – Quarta Tappa (Qui Il Tratto)
Altra nottata relativamente tranquilla trascorsa in campeggio.
Martedì 23 Luglio mi sveglio sempre verso le 8 e ripeto sempre la stessa procedura, ma…stavolta un bambino di 5-6 anni mi si avvicina e mi chiede:
“Monsieur, voulez vous un cafè?”
Era il figlio (adottato) di una coppia di camperisti provenienti dal Belgio miei vicini di piazzola, che vedendomi indaffarato di buon ora hanno pensato bene di offrirmi un caffè.
Ma non il caffè che siamo abituati a bere in Italia!
Una tazzona di caffè come si fa da queste parti: mooolto lungo, tanto è vero che inizialmente, visto il colore molto chiaro, lo avevo scambiato per the!
Chiacchierato del più e del meno (in inglese, per quel poco che conosco!), saluto e ringrazio del caffè e riparto per la tappa di giornata.
Oggi sarà una tappa ricca di foto, vi avviso!
Come prima tappa del percorso, io e Sara giungiamo nel piccolo centro di Apt…
…dove becco però una giornata di mercato e così, essendo il centro molto affollato e girando parecchi vigili che facevano le multe a chi avesse parcheggiato all’italiana (incroci, strisce pedonali e fuori dalle strisce!), dato che il parcheggio di Sara era su un marciapiedi, per evitare spiacevoli sorprese ho evitato di girare troppo a lungo!
Ripartiamo dopo circa 20 minuti e, passando il primo campo di lavanda di giornata…
…raggiungiamo un altro piccolo borgo, Caseneuve!
E qui, girando per i vari vicoletti, uno in particolare (Rue de l’Avocat) colpisce la mia attenzione!
Seguendo una indicazione, mi dirigo verso le poste locali per spedire le cartoline…e che ufficio postale!
Consisteva in una semplice cassetta postale in cui imbucare le cartoline…speriamo bene che arrivino in Italia!
Imbucate le lettere io e Sara ripartiamo e attraversando paesaggi di campagna…
…giungiamo in un altro piccolo borgo: Viens.
E anche qui, il nome di un vicoletto cattura la mia attenzione: stavolta è collegato alla canzone che ho cantato a Capodanno 2 anni fa, U’ Jatt Nìr!
Ma nel vicolo, con mia grossa sorpresa, non c’era nessun gatto nero, bensì un cane!
Lo avrà fatto scappare…o forse se l’è magnato!
Proseguendo nei vicoletti, trovo il gatto…tigrato e a pelo lungo, ma va bene lo stesso!
E mi lascio andare anche in una foto artistica!
E dall’alto della collina, scatto una foto panoramica sui campi di lavanda sottostanti!
Dopo essermi dissetato con una bottiglietta di acqua fresca all’ombra di un grosso platano, riprendo Sara e insieme, attraversando altri campi di lavanda…
…dove non resisto e, con l’aiuto dell’autoscatto e del bauletto di Sara come cavalletto, ne approfitto di fare una foto immerso nel viola!
Ci dirigiamo così verso il paesino di Oppedette, passando prima attraverso le sue gole…
…che non saranno quelle del Verdon, ma sono anche loro molto suggestive!
E anche Oppedette è molto caratteristico: casette in pietra e alberi di fico in quasi tutti i vicoletti!
Ma la sorpresa più grande l’ho avuta mentre stavo andando via: Infatti dalla strada che stavo percorrendo a valle, ho notato che Oppedette è arroccata su uno sperone di roccia molto simile al tufo su cui si trova Gambatesa!
Io la butto lì…gemellaggio?
Si riparte e questa volta arriviamo ad un altro paesino, anch’esso molto caratteristico: Simiane la Rotonde, sulla cui parte alta è situata una piccola fortezza di forma circolare: la Rotonde, appunto!
E in un vicolo di Simiane, subito dopo aver pranzato con un bel panino ‘au saucisson’, il salame francese, mi si avvicina un enorme gatto quasi nero, e dall’aria minacciosa…
…e che come nella canzone, una volta giunto davanti a me, inizia a chiedere a modo suo, una bella dose di coccole!
Salutato il micione (pardòn: miciona!), si riparte…
…e passiamo attraverso il paese di Saint Christol, che però sembrava del tutto simile alla parte nuova di Gambatesa per cui ho lasciato perdere le foto e ho proseguito, fino a giungere nel fantasmagorico (nel vero senso della parola!) paesino (chiamiamolo così) di Lagarde d’Apt!
In pratica stavo percorrendo la strada quando passo il cartello di inizio del paese.
“E vediamo un po’ com’è sto Lagarde!” pensavo…ma dopo nemmeno 100 metri, ecco il cartello di fine!
“Ma che cazz…! Mi sono perso qualcosa?”
Inversione a U e torno indietro…in quei 100 metri ho potuto ammirare Lagarde in tutta la sua bellezza!
Era presente una chiesa con annesso municipio (immaginate un po’ a Gambatesa Don Peppino ed Emilio vicini di ufficio!), un grosso casale abbandonato, una cabina telefonica e una cassetta delle poste!
E basta!
Non c’era un’anima…anzi, c’erano 2 persone che stavano facendo una pennichella sul retro del municipio (Sindaco e parroco? Turisti? Dipendenti comunali?)
Mah..!
Proseguiamo il giro dopo questo bellissimo tour di Lagarde e raggiungiamo l’ennesimo piccolo borgo: Saint Saturnin lès Apt…
…nella cui parte alta dominano le rovine di un antico castello…
…dai quali si può ammirare un bel panorama del paese…
…e dietro i quali, inaspettatamente, c’è un piccolo laghetto!
Dopo essere sceso dai ruderi (a salire col caldo e con gli stivaletti da moto è stata dura!), riprendo Sara dal parcheggio e ci dirigiamo verso Lacoste…
…e anche qui troviamo un castello a dominare dalla parte alta del paese!
Ma essendo stanco per la scarpinata ai ruderi di Saint Saturnin, stavolta decido di non inerpicarmi per i ripidi vicoletti e una foto al castello la tiro dal basso!
E faccio anche una foto al piccolo paese di Bonnieux, proprio di fronte a Lacoste.
Dopo una breve sosta al fresco dell’ombra nel piazzale della chiesa, si riparte per la penultima tappa di giornata, raggiungendo così uno dei paesini più belli della Provenza, Gordes…
…pieno di turisti e caratterizzato dalla presenza di una rocca imponente…
…e dei classici vicoletti caratteristici del centro storico!
Ormai mancano meno di 15 km ed è ancora giorno, per cui io e Sara ci avviamo senza scapicollarci per giungere nella vicina Murs, ultima tappa di giornata, dove cerchiamo posto nel locale camping municipale.
Solo che al primo tentativo, mi fermo ad un altro camping situato 800 metri prima di quello che cercavo!
Vado all’accoglienza e parlo con una signora gentile che subito mi dice che il campeggio era più avanti!
Parlando bene l’italiano, io faccio una battuta: “Signora, ma dopo 4 giorni che guido la moto è normale che faccio confusione!”
La signora risponde: “Ma chi ve lo fa fare…siete pazzi a venire in moto dall’Italia!”
Io, spavaldo, replico: “E allora io sono il capo-pazzo, visto con che moto viaggio!”
La signora di colpo prende gli occhiali e viene verso di me con curiosità, dirigendosi verso l’uscita:
“Ma perchè…che moto hai?”
Beh…alla vista di Sara è rimasta scioccata (nel vero senso della parola!), ed ha tenuto lo sguardo fisso per un paio di minuti e farfugliando qualcosa come “Non è possibile!”.
Io le ho passato le mani davanti al viso dicendole “Beh? Si è incantata?”
E lei iniziando a ridere conclude il dialogo con un “Si…sei decisamente pazzo!”
Chissà…magari ha ragione!
Raggiunto il campeggio e trovato il posto tenda, dopo una bella doccia rilassante, prendo Sara e vado a fare un giro nel centro di Murs…
…dopodiché mi reco a cenare nella vicina Joucas (a circa 4 km da Murs), in un bel localino all’aperto, dove mangio…non ricordo bene il primo (mi sembra il classico prosciutto e melone), ma il secondo ve lo mostro!
E dove alla fine della serata, faccio conoscenza con i miei vicini di tavolo: Giovanna e Philippe da Losanna!
Giovanna ha riconosciuto subito il mio accento del Sud, essendo originaria di Avellino, ma parlava perfettamente il francese perché è sposata con Philippe e vive da oltre 20 anni a Losanna!
Dopo aver mostrato loro alcune foto dei posti da me visitati, saluto i miei nuovi amici e alle 22 faccio ritorno al campeggio!
Dopo una giornata intensa, un bel riposino è quello che ci vuole!