Di Vittorio Venditti
(Foto), Di:
Salvatore Di Maria, Donato Codianni E Luciano Cirucci
Il Giorno Più Bello
L’altro ieri per questi due miei amici è stato il Giorno Più Bello, quello che resta nella memoria:
Si sono SPOSATI!
La foto che ho voluto mettere in testa a queste poche righe la dice lunga sulla loro gioia e sull’attesa per quanto mi accingo a narrarti.
Tutto è cominciato l’altro ieri mattina poco dopo le dieci, quando, (come da foto), il padre della sposa ha offerto un ricco buffet a coloro che aveva invitati alla festa.
Da dire che, almeno per questa parte della festa, il discorso è preso dalla parte della sposa, non avendo corrispondenti in grado di darmi notizie riferite all’altra parte.
Dopo circa tre quarti d’ora, ecco apparire in tutto il suo splendore la sposa che al braccio del padre e seguita in corteo da noi invitati, si è avviata verso il luogo più importante per una giornata come questa:
Il luogo in cui, di lì a poco, la nostra Carmen avrebbe legato a sè per sempre il carissimo Luciano, che già fremeva nell’attesa, quasi predisponendosi a quel bel “Carcere” che sarà il loro Matrimonio.
Alle undici e sette minuti, quindi, con soli sette minuti di ritardo sulla tabella di marcia, anche la sposa con il suo corteo arriva al Castello di Gambatesa, come detto, il luogo della celebrazione.
Qui, dopo essere entrati e con qualche piccolo problema dovuto alla mancanza di un microfono, in grado di permettere a tutti di poter ascoltare la celebrazione della cerimonia, L’onorevole Giuseppe Astore, ha dato inizio all’importante evento, accompagnato da un sottofondo musicale costituito da arpa, violino e sax.
La bella musica proposta dai valenti musicisti assoldati per l’occasione, ha reso ancor più suggestivo il clima che si respirava nel castello, tanto, da farmi apprezzare ancora di più lo sforzo economico sostenuto dagli sposi per affittare un simile luogo.
Dopo i sobri preliminari di rito, il celebrante è arrivato al Dunque, e i nostri due Protagonisti, alle undici e diciotto, vedevano finalmente coronato il loro Sogno:
ERANO SPOSATI.
Il piccolo problema di cui ho parlato prima, si è reso evidente immediatamente dopo, quando, un pò per il fatto che era quasi impossibile l’ascolto, un pò per la cafonagine di un buon numero di invitati che, non potendo ascoltare la cerimonia, hanno pensato bene di cominciare a parlare dei fatti propri ad alta voce, (ne più ne meno che quanto accade ogni domenica mattina in chiesa), fatto sta che ne io ne i miei amici siamo riusciti a capire come si chiamasse l’oratore che subito dopo la consegna degli anelli e la proclamazione dell’avvenuto matrimonio, ha provveduto a fare il discorso di rito agli sposi.
Questo, è il motivo per cui a questa persona abbiamo dato un nome di fantasia, ispirati dalla forma del suo naso.
Terminata la parte legale della festa, io e Donato, lasciando Totore con la macchinetta fotografica a carpire qualche altra particolarità dell’evento, decidevamo di scendere dalle sale del castello.
E’ a questo punto che mi è venuto uno strano pensiero:
Il Matrimonio Senza Funzione Religiosa?
Certo! quando si considera ostile chi dovrebbe celebrarla, tutto è possibile e soprattutto tutto è ammissibile.
Che tristezza però, vedere a pochi metri dal castello, pieno di gente, la chiesa, desolatamente vuota.
Tornando a bomba, eccoci fuori dal castello e di fronte alla banda in attesa degli sposi.
Il tempo era bello e c’era anche un leggero venticello che non guastava; anche il lago di Occhito, per l’occasione, risultava bello da ammirare dal bel vedere di largo castello.
E l’attesa si faceva lunga…
Finalmente, (erano le dodici e cinque), ecco che gli sposi escono, unitamente ai loro parenti più stretti ed a coloro che, in un modo o nell’altro, erano stati attori principali della cerimonia fin qui portata a termine.
Dopo un breve saluto agli ormai novelli sposi, si forma il corteo e tutti c’incamminiamo verso le auto ed il pulman che ci avrebbero poi portati al ristorante.
Una cosa davvero simpatica, si è verificata in via nazionale all’altezza del bar del mio amico Salvatore Gallo, (A Ccett), dove gli sposi sono stati fermati e Salvatore ha offerto loro un aperitivo, in segno di augurio.
La cosa, è ancor più simpatica se si pensa che Salvatore, invitato o nò, offre a tutti coloro che si sposano l’aperitivo; unica condizione, è che gli sposi siano di strada davanti al suo bar.
Eccoci sul largo della Madonna, dove erano in attesa auto veramente prepotenti, tanto, da rendere necessario che anche il pulman messo a disposizione per coloro che non se la sentivano di guidare, fosse all’altezza.
Ed era alto infatti:
Era a due piani!
Non serve che te lo dica, ovviamente io e la mia squadra, abbiamo pensato subito di salire al secondo piano.
Nel farlo ecco il primo danno:
Arrivato in cima alla scaletta, ho data una sonora testata al tettuccio del veicolo, e poco ci è mancato che “onorassi” il santo del giorno unitamente a tutto il calendario, per il dolore patito.
Nello stare fermi in attesa della partenza, il mio fotografo di fiducia, (Totore), ha avuta l’idea di scattare una foto alla statua della Madonna, vista da quel punto.
Finalmente, erano le dodici e cinquantacinque, il pulman ha incominciato a muoversi, unitamente al corteo di macchine prepotenti, con in testa quella degli sposi.
Strada facendo, non avendo di meglio da fare, Totore ha pensato d’immortalare un'”attrazione turistica” della daunia, che mostro alla tua intelligenza, lasciando a te la volontà di riflettere in merito.
Alle tredici e quaranta, finalmente il ristorante.
Bello, è?
Bellissimo! ma troppo per vip.
Su consiglio di un invitato, abbiamo fotografato anche il prato antistante il ristorante; ciò, a memento del “lavorante” che in teoria fa la manutenzione alla villa e ai parchi giochi di Gambatesa…..
Entrati nel ristorante
siamo stati accolti da una ragazza che ci ha offerto il primo, dei due aperitivi che ci sono stati serviti.
Il secondo, come desiderato dagli sposi ci è stato portato direttamente ai tavoli.
Così, è cominciato il pranzo, pranzo del tipo riservato ai vip che vanno in un albergo di questa categoria.
Nell’attendere, (all’inizio il servizio è stato un pò lento), non avendo altro da fare, abbiamo pensato di cominciare a verificare la qualità dell’unica cosa, a parte l’acqua, di cui potevamo disporre:
Il Vino, rosso e bianco.
Buoni tutti e due, ma in particolare, eccellente il “Donna Carmela”, che proviene, (come il bianco), dalla cantina Val Tappino, gestita dallo sposo.
Le prove del vino, hanno sostituito quanto avremmo voluto vedere: il gran premio di Montecarlo.
Lo hanno sostituito talmente bene, che alle quindici, se non del tutto, eravamo mezzi ubriachi.
Nel contempo però, eravamo entrati in confidenza con i camerieri che, anche se lavoranti presso un albergo di quella schiatta, erano semplici ragazzi come noi.
Per meglio ricordare questo giorno, ci è venuta la simpatica idea di farci fotografare ai posti di combattimento.
Chi avrebbe fatta la fotografia a tutti?
Ma è ovvio, Lo Sposo!
Come Dio ha voluto, di portata in portata, siamo arrivati a far notte.
Lì, mi è venuta l’idea di cominciare a far danni, come se fino ad allora non ne avessimo già fatti!
Questa foto, l’abbiamo rubata a nostro rischio e pericolo, poco dopo la fine del gran premio, che eravamo riusciti a vedere di straforo, da un televisore posto in una sala che nulla aveva a che fare con la nostra festa.
Se quello si fosse svegliato?…
Comunque, salita la carburazione, abbiamo pensato che fosse il momento di testare i numerosi politici presenti alla festa.
Sembrerà strano, ma forse storditi dalla Pelle, forse perchè in quel momento stavamo anche noi facendo Politica, fatto sta che i nostri bersagli, sembravano degli esseri umani, alla mano, e stranamente simpatici.
E se fossero così tutti i giorni?
Alle dieci circa, dopo aver costretto Antonino Molinaro a non mangiare la torta, ed aver obbligato Totore a fare quest’ultima serie di foto
Faccio l’ultima grezza.
Nell’accommiatarmi dagli sposi e dai loro parenti più prossimi, dopo aver presa la bomboniera, dimentico bellamente di lasciare a loro la busta con il mio regalo.
Mi accorgo della cosa, solo dopo il rientro a Gambatesa avvenuto senza ulteriori danni intorno alle undici.
Ieri mattina, dopo essermi alzato più stanco e malconcio di chi va a fare lo scaricatore di porto, prima di iniziare il lavoro di selezione e rinomina delle foto che ti ho mostrato, ho pensato bene di riparare alla brutta figura dell’altro ieri sera, incontrando Luciano e chiedendogli scusa per l’accaduto.
Tutto è finito con una grande risata di entrambi e con l’ovvia consegna di quanto mancato.
Ora, per i nostri novelli sposi arriva la luna di miele, che si svolgerà nei prossimi giorni a Parigi.
AUGURI E FIGLI IN SALUTE, MASCHI E FEMMINE CHE SIANO!