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30 Luglio 2013Di Stefano Venditti
Una standing ovation che ha coinvolto gli oltre mille spettatori che in questo modo hanno voluto sottolineare con uno scrosciante applauso in piedi durato alcuni minuti la bravura di tutti coloro che hanno dato vita al musical La Bella e la Bestia a cura dell’associazione Overture.
Dopo due ore di spettacolo, volate via quasi in un lampo, il pubblico è esploso in un corale e caloroso applauso, quale migliore riconoscimento per attori e ballerini e interpreti della loro bravura e professionalità.
Nonostante qualche piccolo disguido tecnico e organizzativo la due giorni campobassana ha conquistato tutti, piccoli ed adulti, e la conferma più evidente è giunta dal fatto che nella mattinata di domenica sono state quasi 100 le persone che hanno preso parte, mamme e papà che hanno accompagnato i loro figli, al tour del back stage del musical, durante il quale sono stati spiegati effetti scenici, sonori e speciali che hanno reso magico un fine settimana nel capoluogo di regione.
Le premesse, comunque, c’erano tutte sin dall’ingresso nell’area dell’ex Sicar visto che l’organizzazione ha voluto ricreare una piazza fisica e non virtuale dove potersi incontrare, confrontare e conoscere.
Per accedere all’area adibita allo spettacolo si doveva attraversare un grande libro di favole aperto che di fatto introduceva nel mondo magico e fiammingo creato ad arte dagli scenografi e artisti dell’Overture.
Lo spettacolo, poi, ha conquistato tutti sin dalle prime battute e ha toccato i suoi punti più alti nelle scene corali dove è apparsa lampante la bravura singola e corale degli attori sul palco che sono riusciti magistralmente a coordinare ogni movimento e dettaglio.
Il pubblico in quegli attimi è rimasto catturato dalle scene senza proferir parola tranne che bravi, bravi!
Anche a Campobasso ed in Molise in generale, dunque, si possono produrre, realizzare e mettere in scena spettacoli culturali degni di nota come La Bella e la Bestia.
Questa la lezione che l’Overture ha voluto dare al popolo molisano, non certo velatamente, con il lavoro svolto negli ultimi 18 mesi all’interno della propria sede dalla quale sono uscite fuori scenografie, costumi e musiche che hanno toccato sia il cuore sia la mente degli spettatori.
Bravi ragazzi!