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In Giro Con Sara 9.1

Di Marco Frosali

Ingrippone 2013 – Prima Tappa (Qui Il Tratto)

Ed eccoci di nuovo qui, appena rientrati anche quest’anno dal consueto giro estivo in cerca di nuove (dis)avventure e in cerca di posti nuovi da scoprire!
Anche questa estate io e Sara abbiamo divorato un bel po’ di chilometri, sempre in 8 giorni e sempre pernottando di volta in volta nei vari campeggi che abbiamo trovato lungo il nostro cammino.

Dove siamo stati?
Non ve lo dico…non vi voglio anticipare nulla!
Spero solo che chi sapeva sia stato zitto!

Ma andiamo con ordine:

Venerdì mattina del 19 Luglio, mi sveglio di buon ora e inizio a caricare Sara come un mulo (borse laterali, bauletto e tenda con tappetino messa di traverso sulla sella), controllando il livello dell’olio e il chilometraggio iniziale e andando poi al lavoro.

Km iniziali

La giornata sembra promettere abbastanza bene, ma è solo un fuoco di paglia: Verso ora di pranzo a Roma inizia a diluviare…e sarà così fino alle 20, orario in cui stacco dal lavoro.
Torno a casa abbastanza innervosito temendo di dover rinviare la partenza, ma il tempo inizia a migliorare e il cielo inizia a rasserenarsi così, salutati i miei genitori e i miei zii che erano giunti a Roma per trascorrere il week end, verso le 21 parto alla volta di Montefiascone per pernottare dai miei amici come l’anno scorso, in modo tale che l’indomani avrei percorso 100 km in meno.

Sabato 20 mi sveglio verso le 8 e, dopo aver fatto colazione, salutati i miei amici parto con Sara alla volta di…nun v’o ‘dic manc mò!
Inizio quindi a percorrere la SS Cassia in direzione Siena, ripercorrendo in pratica parte del tragitto dello scorso anno, (qui per rileggere l’allora prima tappa), tornando con la mente indietro nel tempo a ricordare il bel viaggetto dello scorso anno pensando “quest’anno come andrà?”
Giunto dopo circa 1 ora e mezza di cammino nel centro di Buonconvento, devio in direzione di Murlo e iniziando a scattare le prime foto ad alcuni luoghi interessanti:
prima di tutto la Rocca di Crevole…

Murlo: Rocca di Crevole

…che fu uno dei più importanti possedimenti della diocesi di Siena e della quale rimangono solo poche mura sommerse dalla vegetazione, da cui svetta un’alta torre e una parte del mastio di quello che doveva essere un’imponente castello.
La rocca esisteva già in epoca medioevale e nel 1380 Crevole fu assalita dai ghibellini banditi da Siena.
Durante la guerra medicea alla rocca risiedeva il primate di Siena, Donosdeo Malavolti, strenuo difensore del patrimonio ecclesiastico, che lanciò addirittura anatemi e scomuniche contro i suoi avversari.
La conclusione delle fortune di Crevole si compì nel XVI secolo, durante la guerra che vide la fine della Repubblica Senese.
Si narra che le truppe vincitrici, mentre stavano distruggendo il castello conquistato, videro comparire il fantasma di Donosdeo vestito con i suoi paramenti sacri, brandendo il Crocifisso e urlando la sua maledizione ai profanatori.
Si narra sempre che durante la notte si può vedere ancora il suo spirito aggirarsi fra gli spalti del castello, brandendo la croce e ripetendo i suoi anatemi a voce alta, accompagnato dalle strazianti grida dei feriti e moribondi delle antiche battaglie.
Un’altra leggenda afferma che nei sotterranei del castello sarebbe sepolta una biblioteca ricchissima, che il vescovo aveva creato con grande passione e che lo spettro si darà pace solo quando sarà scoperta e custodita adeguatamente (qui per leggere la fonte)

Proseguendo lungo la Provinciale 33, giungiamo nella frazione di San Lorenzo a Merse, del comune di Monticiano.

Monticiano: Frazione di San Lorenzo a Merse

Proseguiamo poi sulla SS6 in direzione di Siena e giungiamo al primo traguardo di giornata: le rovine dell’antica Abbazia di San Galgano!

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano: Altare in pietra

Una antica abbazia risalente al XIII secolo ma saccheggiata e progressivamente abbandonata nel corso dei secoli, fino ad essere sconsacrata nel 1789.
Di San Galgano, titolare del luogo che si festeggia il 3 dicembre, si sa che morì nel 1181 e che, convertitosi dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.
Il momento culminante della conversione, avvenne nel giorno di Natale del 1180 quando Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, infisse nel terreno la sua spada allo scopo di trasformare l’arma in una croce.
Nell’eremo di Montesiepi (sul colle superiore all’abbazia) c’è infatti un masso dalle cui fessure spuntano un’elsa e un segmento di una spada corrosa dagli anni e dalla ruggine (fonte: Wikipedia), che però, per motivi di tempo, non sono riuscito a fotografare!

San Galgano: Eremo di Montesiepi

Dopo aver visitato i resti dell’abbazia, mi reco nel vicino casaletto dove è presente anche un bar e ne approfitto per pranzare con un bel panino con salame toscano, acqua e caffè, visto che la giornata inizia ad essere calda e c’è ancora molta strada da fare.
Ripartiamo quindi in direzione di Siena e da qui, attraversando Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Certaldo giungiamo ad Empoli, dove avrei voluto visitare un po’ il centro storico, ma seguendo le indicazioni o mi ritrovavo di nuovo in periferia, oppure davanti ad un cartello ‘zona a traffico limitato’ per cui ho rinunciato.

Proseguiamo verso Lucca e dove nei pressi di Capannori, fotografo la bella Pieve di San Paolo.

Pieve di San Paolo

Da Lucca poi, proseguiamo lungo la SS445 iniziando a costeggiare il fiume Serchio e attraversando paesini caratteristici, come ad esempio Borgo a Mozzano, dove è presente un bel ponte:
il ponte della Maddalena, detto anche Ponte del Diavolo…

Borgo a Mozzano: Ponte del Diavolo

…in quanto il suo costruttore, non riuscendo a completare la costruzione dell’arco centrale, invocò l’aiuto del Diavolo che collaborò in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte.
Il costruttore ingannò il Diavolo facendo attraversare il ponte ad un cane (fonte Wikipedia).
Sono presenti anche altri ponti…

Ponte 15 Archi!

…fra i quali un ponte della ferrovia molto simile a quello sotto Gambatesa, ma anziché 13 Archi, io ne ho contati 15!

Il tempo intanto, man mano che ci addentriamo nell’Appennino, diventa sempre più minaccioso…fortunatamente io e Sara riusciamo ad evitare l’acquazzone che ci ha preceduto di pochi minuti visto che la strada è tutta bagnata e anche molto viscida, costringendoci a rifugiarci nel camping più vicino.
Avendo studiato nei minimi dettagli il percorso, facendo in modo di passare in zone dove sono presenti più camping non troppo distanti fra loro, riesco a trovare posto per la notte nel camping Argegna, sul cucuzzolo del monte omonimo (da cui riprende il nome) nel comune di Giuncugnano, un campeggio immerso nel verde di una fitta pineta…

Pineta del campeggio

…e dal quale si può ammirare un bel panorama della Lunigiana.

Panoramica della Lunigiana

Panoramica della Lunigiana

Dopo aver montato la tenda, sistemato i bagagli e fatto una doccia rinfrescante, mi reco a cenare nel ristorantino del campeggio, dove era presente oltre al sottoscritto, anche una famiglia di Livorno con la quale ho scambiato 4 chiacchiere.
Il menù era costituito dal piatto del giorno, cucinato sapientemente dal gestore del camping, il Sig. Silvano, il quale oltre ad essere un bravo cacciatore, è anche un ottimo cuoco!
E cosa ha cucinato il Sig. Silvano se non un bel piatto di spaghetti al ragù di cinghiale…

Che ve lo dico a fa?

…roast beef e insalata, oltre a mezzo litro di vino rosso (Chianti)?
Ovviamente ho divorato la pasta e ho bevuto il mezzo litro di vino facendo C’ncion alla vostra salute!

Dopo cena mi sono messo a ‘studiare’ il percorso del giorno successivo mentre gli altri campeggiatori ascoltavano una ragazza che cantava canzoni accompagnata da una chitarra e, verso le 23, sono andato a letto per il meritato riposo, in vista della tappa di domani.
Dove si andrà?

Stay with us!