Di Canzone Molisana
Personaggi Storici, Nuove Proposte E Minoranze Linguistiche
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Si scaldano i motori per il 24^ Festival della Canzone Dialettale Molisana, importante kermesse canora che vedrà in gara 22 brani inediti ed il lingua dialettale per altrettanti artisti pronti a sfidarsi a colpi di note e versi per l’ambito montepremi di 5000 €.
Calendario
L’appuntamento è a Gambatesa dall’11 al 13 Agosto: tre serate articolate in due fasi eliminatorie e la finalissima del giorno 13 che decreterà il podio, il tutto sottoposto al giudizio di sette giurati, figure esperte in vari settori, quali quello musicale, giornalistico, poetico, linguistico.
Tra gli artisti in gara non mancano le sorprese e le conferme oltre a delle novità di assoluto rilievo.
Per la prima volta il Festival si apre alle minoranze linguistiche molisane quali l’arbereshe, rappresentato dal gruppo dei Qifti di Portocannone con il brano completamente inedito Liri (libertà), ed il croato di Acquaviva Collecroce con il gruppo dei Vilje che si esibiranno in un riadattamento del brano Druga Draga (compagna cara).
Dalla pro-loco Gambatesa, che cura ed organizza l’evento, ci tengono a spiegare che la scelta di questo allargamento mira alla valorizzazione delle minoranze linguistiche molisane in chiave canoro-musicale alla stregua della valorizzazione dei dialetti locali molisani.
Se da una parte si nota l’assenza dalla competizione dei primi due classificati dello scorso anno, Manuel Petti con il brano Cacc’dun (Casalciprano,
) e Giovanni di Risio con Buscija (Baranello), sarà presente invece il terzo classificato della 23° edizione, Giuseppe Moffa di Riccia, con due brani in veste di autore: U scem du paes (da lui stesso eseguita) e Andò u temp nge stà (eseguita da Giuseppe Menanno).
Sarà proprio il dialetto riccese quello che sarà più ascoltato nel 24° Festival dato che saranno in sei i concorrenti del comune fortorino a calcare il palco di P.za Vittorio Emanuele.
Tra questi si annoverano storici partecipanti come Antonio Di Maria con il brano Se putess sprufunnà e nuovi come Peppe Abiuso con Quant’amore, oltre a formazioni più giovani qualiil gruppo Officina SL di Antonello Moffa con A vit s’annasconne (autore di un’ottima performance lo scorso anno,
), e la new entry Antonello Virgilio con U cumpar.
Dando invece uno sguardo all’albo d’oro ricompaiono quest’anno i nomi di Giovanni Tucci di Mirabello, già vincitore della 4° edizione del Festival nel lontano 1981, e di Sergio Paliferro di Castel San Vincenzo due volte vincitore nel 1987 e nel 1996, che presenteranno rispettivamente le canzoni Serenata a Lucije (la zite!) con il gruppo Quelli delle serenate e La colomba e la vuagliola, quest’ultima eseguita come consuetudine di Paliferro, insieme alla sua famiglia.
La provincia di Isernia schiera inoltre Michele Peri di Rocchetta al Volturno, già partecipante alla 23° edizione, con Samuel, e una novità assoluta Antonio Di Lonardo e Nicola Di Salvo provenienti da Chiauci con V’lemce ben.
Giocheranno invece in casa un tris di giovani solisti gambatesani quali il cantautore Pietro Scocca con Normal’, lo scorso anno vincitore del premio della critica, Pasquale Curiale con Ammore è cum a lun e Fabio Giorgio che eseguirà Chi apparten a l’om aeserniensis, una canzone scritta da Donato D’Antonio storico partecipante che quest’anno sarà presente come autore.
Anche il basso Molise avrà una corposa rappresentanza: innanzitutto Termoli con il gruppo dei Tirabusciò che eseguiranno il brano A mamm du vinde, ed il più giovane partecipante al festival Gianki (20 anni),con Penzir; poi Giuseppe Barucco di San Martino in Pensilis con U blues d San Martin; ancora Larino con la formazione degli Alberi Sonori nel brano A fonde e balle.
Restando a sud della diga del Liscione si arriva a Casacalenda rappresentata da Domenico Di Memmo con U lupe affemate ed il piccolissimo paese di Morrone del Sannio con il gruppo Miaban (una conferma dello scorso anno)nel brano Cmbagne deluong.
Tra i grandi centri mancano i due capoluoghi ma è presente Bojano con la canzone Ninna nanna Bojanese eseguita da Costantino Pietrangelo.
Gli artisti in gara saranno 22 per un totale di 14 dialetti differenti (tra i quali due minoranze linguistiche) che si daranno battaglia in un vortice di musica, colori e tradizioni di terre vicine ma con lingue diverse.
Spettacolo garantito all’ombra del Castello di Capua.