Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Video), Di Giacinta Venditti
(Collaborazione), Di Riccardo D’Antonio
Anche Oggi Torno Indietro Nel Tempo
Continuiamo dunque a riproporre quanto accadde nell’estate del millenovecentonovantatré, avvalendoci del materiale poco professionale ma pieno di ricordi, materiale che è stato sapientemente diviso in parti caricabili su quest’inutile sito da Riccardo al quale vanno i ringraziamenti dovuti per il lavoro portato a termine.
Quest’anno, evitiamo di riscrivere la stessa cosa, anche perché, non essendo graditi all’attuale padrone della chiesa di Gambatesa, sinceramente non abbiamo voluto disturbare con la nostra presenza, così, da non ripetere quanto puoi rileggere qui, o se vuoi tornare più indietro qui.
La Madonna All’Uscita Dalla Cappella 1
La Madonna All’Uscita Dalla Cappella 2
Così si presentò quel giorno che come tutte le ultime domeniche di luglio che da circa centocinquant’anni si vivono a Gambatesa, ci permettono di ripetere la tradizione del riportare la statua della Madonna della Vittoria nella chiesa madre del paese, con il concorso di tutti i concittadini di Gambatesa, compresi molti emigranti.
Quell’anno c’erano molte persone che oggi non sono più tra noi, e molti di noi, con un’età diversa da quella attuale.
C’ero persino io che avevo i capelli!
La processione però non è cambiata, per cui ci ritroviamo a percorrere la stessa odierna strada.
Quell’anno, ci venne la bell’idea di spendere una barca di quattrini per costruire una traglia che rappresentava il rifacimento della villa di Gambatesa, per cui, con il concorso di molti, giovani, anziani, e bambini, ma sotto la direzione di mia sorella Giacinta, si arrivò a confezionare quanto ti ho mostrato in dettaglio.
Fu veramente bello vedere nelle tre settimane antecedenti quella festa, una strana unità dei gambatesani: Si vedevano persone anziane e giovani lavorare in gruppo, per cui, chi aveva più esperienza, insegnava alle nuove leve come si potessero creare lavori fatti con le spighe o semplicemente mettendo insieme i chicchi di grano.
La festa era già viva, ma in quel novantatré sembrò che Gambatesa si risvegliasse da un torpore e divenisse ancor più pimpante.
Si fecero buoni propositi per l’anno successivo e addirittura si moltiplicarono le persone che decisero di seminare grano, esclusivamente a beneficio della Madonna.
Oggi, da un dispaccio de “Il Segreto Di Pulcinella”, pare che si sia arrivati al punto di avere meno covoni da configurare in traglie, perché nei giorni scorsi il grano destinato alla Madonna, sia stato venduto in anticipo, unitamente alla paglia, risultante dalla trebbiatura.
Va bene che alla Madonna, quanto donato, le andava in senso figurato, da qui però a vendere prima il raccolto, per dare in anticipo il danaro in introito alla proprietà del padrone della chiesa di Gambatesa ce ne passa!
Aspettare il tempo giusto, potrebbe voler dire non strozzarsi.
Tutto ciò: Alla faccia di Dio vero ed a vantaggio di Dio Danaro.
Sia Chiaro: Questa cosa è accaduta nel duemilatredici; mai si sarebbe potuto pensare ad un fatto del genere vent’anni fa!
Ma… chi è poi il Dio Vero?
Chiaramente non poté mancare la critica, per cui ci ritrovammo ad avere contro, sia il municipio, guidato allora da Emilio Venditti, sia la Pro Loco, al cui vertice era stato eletto Pasquale Abiuso; insomma: Gente che ormai non è più a ricoprire questi ruoli…
Ma perché criticare tutto quel lavoro?
Allora come oggi, l’invidia la faceva da padrona, anche in una festa che dovrebbe vederci tutti guardare la Madonna, per cui si decise il nostro boicottaggio, visto che nessuno dei due enti dei quali ho detto sopra, poteva rivendicare meriti nell’esecuzione di una fatica, unanimemente ed indiscutibilmente apprezzata.
A questo punto mi corre l’obbligo di riferirmi ad un mio detrattore che su facebook, insultandomi, ha detto che lui se n’è andato da Gambatesa perché qui siamo capaci solo di criticare.
Caro Marco, mi dispiace deluderti, ma le critiche, come vedi ci sono sempre state.
Chi girò i video che ho mostrato oggi, circa un anno dopo, decise di andarsene da Gambatesa per le ragioni da te proposte, mettendo quasi sul lastrico la nostra famiglia.
Questa persona però, undici anni dopo, rendendosi conto che la vera America sta a Gambatesa, ha deciso di recuperare armi e bagagli, fare macchina indietro e mettersi seriamente a lavorare.
Attualmente, la nostra lavora, lavora meno di quanto lavorava là dove pensava che si potesse vivere meglio, ed ha più risorse, atteso che quanto lei guadagnava là dove decise di emigrare, le bastava a mala pena per pagare l’affitto di casa.
Quindi, o Marco, faccio appello alla tua intelligenza e t’invito a tornare sui tuoi passi, visto che il petrolio molisano che si può trovare in tante attività, qui snobbate e fuori portate avanti per campare anche da chi lascia queste terre, va solo estratto e che anche tu puoi farlo, traendone sicuramente maggior profitto, evitando poi di prendertela con chi non fa altro che riportare le proprie impressioni su quanto accade, senza chiedere ne a te, ne ad altri, nulla in cambio, eventualmente nemmeno di leggere questi scritti.
Tornando alla festa, tutto finì come ogni anno.
Ci fu però un’appendice: Accadde che quella traglia che hai visto nei video, per circa una settimana e mezza restò in visione alla gente che l’apprezzò, passando e ripassando davanti all’allora bar duemilauno.
Il professor Salvatore Abiuso, fine conoscitore di chi sa lavorare, propose di comprare il carro sul quale era stata costruita e rifatta la villa di Gambatesa per creare un’esposizione permanente di quel lavoro, ma l’ostracismo del Sindaco e del presidente della Pro Loco fecero sì che di lì a dopo il quindici d’agosto di quell’anno, la traglia in questione fosse smantellata.
Ecco dunque come finì miseramente qualcosa iniziata sotto i migliori auspici e che, come ho già detto, arrivò ad unire i gambatesani in un progetto che ravvivò questa nostra tradizione.