Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria, Carmen E Pasquale Santella
Per Poi Lamentarsi Della Loro Assenza
Oggi riprendo un tema che mi sta particolarmente a cuore, atteso che vivendo a Gambatesa e volendo socializzare, lo si possa fare solo nei bar, argomento con il quale ti tedio praticamente dal primo vagito di quest’inutile sito: Qui la dimostrazione di ciò che dico.
Detto, nel bene e nel male, delle due pizzerie che da poco sono presenti nel paesello, tocco il tema dei bar, dal punto di vista dell’accoglienza ai clienti, soprattutto quelli abituali, assunto che sia semplice trattare chi viene una volta ogni tanto, tralasciando, (e questo non è un problema), chi, nei locali paesani, passa ogni sera che Dio comanda, lasciando non poco in termini monetari.
Lo spunto mi è offerto su un piatto d’argento da un episodio accaduto l’altra sera, ultimo di tanti fatti poco piacevoli che periodicamente accadono, come nelle migliori famiglie.
Prima però di passare al fatto clou, sarà bene che ti presenti chi, suo malgrado, si è trovato ad essere coinvolto in una situazione che descriverò in breve, perché il fatto, riprovevole in sé, rischierebbe di abbassare e di molto il livello della discussione e di conseguenza della reputazione di questa farneticazione e di gambatesaweb tout court.
Antonio Marino, (Carlantino), è un nostro amico che normalmente vive a Cantù.
Quando però torna a Gambatesa, da quel mortorio che normalmente il paese mostra di essere, si vede, il borgo medesimo, resuscitare alla stregua di un novello Lazzaro, tanta è la voglia di vivere e di divertirsi che viene proposta, quasi garbatamente imposta da questo “giovanotto” di settant’un anni.
L’altra sera dunque, come ogni santissima sera, io e Totore, incontrato Lay in piazza Riccardo, dopo aver bevuta la prima spina presso lo stand gastronomico posto a ridosso del campo di calcio a tre, momentaneamente installato in quello spiazzo, (spina per la verità un po’ simile per temperatura alla birra commercializzata dal bar dei fratelli cafter), decidiamo di lasciare quel posto per trasferirci in un bar, (escluso quello appena nominato, proprio per la temperatura della birra), per provare a bere questa bevanda a temperatura più adatta al periodo.
Mentre percorrevamo la nazionale sannitica,ci sentiamo chiamare da Carlantino che, giulivo come sempre, c’invita ad unirci a lui per qualche bicchiere.
Noi accettiamo di buon grado e ci uniamo a lui ed a Simone Capozio, (comon), fratello di Leonardo, di cui alla farneticazione sulla pizzeria Bembè, persona di vent’anni.
Avevamo dunque costituita una squadra che spaziava in tutte le età, stando bene fra noi.
Lontani però sono i tempi nei quali ti potevo mostrare foto del genere che stai vedendo.
Già da dopo Pasqua di quest’anno, avendo ricevuto uno sgarbo, ho evitato accuratamente di mettere piede in quel bar fino ad un paio di settimane fa; credevo di aver risolto il problema, ma dopo l’offesa arrecata a Carlantino, (e di conseguenza a tutti noi) l’altra sera, credo che la situazione sia non più riparabile ne recuperabile, atteso che il titolare di questo esercizio, da quando lo conosco, si sia sempre comportato come la Apple, non mischiandosi con gli altri, (cosa legittima), e non volendo nemmeno il re per compare, finché anche a questa persona, sia capitato qualcosa di seriamente doloroso, per cui, anziché provare a comprendere lo stato d’animo di chi ha di fronte, pensa bene di maltrattare il proprio ospite, se vogliamo in maniera ancor peggiore.
In altre parole: Vale il proverbio che dice sostanzialmente che se ognuno di noi prende la sua croce per portarla in piazza e scambiarla con quella altrui, ognuno torna a casa con la propria.
Come detto, anche per rispetto al dolore di Salvatore, non racconterò il fatto nei dettagli, ma ti assicuro che visto il risultato ottenuto, spero vivamente che quanto sta accadendo a quell’uomo, gl’insegni qualcosa, cosa che chiaramente ne io, ne Carlantino ne chi era con noi, vedrà come frutto di cambiamento.
Se questo deve essere il trattamento da riservare a chi ti porta soldi, sarà bene che ciò non avvenga più in futuro almeno per quanto mi riguarda.
detto di questa storia, tocco ora il motivo per il quale, almeno durante l’estate, sarà il caso di evitare anche il bar dei cafter.
Mercoledì sera, assente Alessandro, il loro dipendente, nel ricevere la solita brodaglia, faccio presente ai titolari del bar che forse dovrebbero prendere qualche provvedimento per rendere la birra più fresca, evitando così che chi la beve, il giorno dopo non abbia attacchi di diarrea.
se fino a quel giorno i Nostri hanno fatto orecchie da mercante, mercoledì siamo finalmente arrivati al dunque:
“Questa è la birra: Se la vuoi è bene, se no, puoi andare anche in un altro bar” – consiglio prontamente accettato.
Per fortuna, ci restano ancora due bar che per ora si comportano civilmente nei nostri confronti, atteso che se si paghi, si abbia il diritto di chiedere il giusto e chi lo deve, non debba tergiversare o maltrattare il cliente.
Le foto appena mostrate ti indicano il bar Trasce e Jsce, dove ieri sera si è tenuto un consesso a base di pesce fritto al momento, accompagnato da deliziose verdurine trattate alla stessa stregua.
Noi, visto che c’eravamo, (in tutti i sensi), abbiamo anche coinvolto Carmen e Pasquale nel fare le foto, mentre abbiamo messo in mezzo Mimmo, prendendolo adeguatamente in giro per l’abbigliamento…
E non si è minimamente offeso!
Queste altre invece, ti portano direttamente nel bar pallons, ma sono di repertorio, dato che l’ultima festa, ci ha visti sprovvisti di macchinetta fotografica: Un vero peccato!
Ma ti prometto che ci rifaremo.
Per ora, ma posso tranquillamente dire anche per il seguito, questi locali sono gestiti da persone che non mi hanno mai maltrattato, (entrambi i bar sono gestiti da amici che facevano parte della squadra di Capodanno dalla quale sono stato cacciato), probabilmente perché, al di là del loro essere imprenditori di sé stessi, hanno anche quell’optional che si chiama buona educazione e rispetto per il Prossimo.
Questo accade a Gambatesa e questo ti ho descritto dal mio punto di vista, criticando come al solito senza problemi e facendo un grosso sforzo per evitare di scendere in particolari che mi avrebbero squalificato ai tuoi occhi.
Ora attendo le reazioni dei moralisti, fregandomene altamente, e sapendo che quanto ti ho rivelato, potrà essere da te verificato, al di là delle mie parole, utili solo come indicazione.