Di Vittorio Venditti
Io Li Spenderei Volentieri!
Il sole, quand’è troppo fa male; è questo in sintesi il motto che regola la farneticazione che stai leggendo.
Pare che adesso…
I Fatti:
Aizzato da un’e-mail trasmessa dalla Mina Vagante di gambatesaweb, eccomi a commentare la nuova forma di autofinanziamento che dovrebbe vedere la luce con le prossime primarie del PD.
Prendendo infatti in esame quest’articolo, se ne deduce che l’attuale segretario di quel partito, vorrebbe creare una forma di sostentamento a quella forza politica, basata sul contributo volontario di chi andrebbe a metter bocca nei fatti loro.
Contrariamente a quanto scritto dall’articolista, io credo che sia più corretto agire come si pensa che voglia fare Epifani, anziché costringere anche chi non vuole, a pagare i capricci più o meno leciti dei politici.
In altre parole, io credo che il materiale elettorale ed il lavoro di chi sta ai seggi in quei giorni, vadano pagati perché costano; a pagarli però, deve essere chi ne usufruisce, non l’intero popolo italiano.
A ciò, va poi aggiunto che se è vero che il partito sia così in difficoltà da dover mettere in cassa integrazione coloro che vi lavorano, i dieci euro che andremmo a spendere, saranno doppiamente fruttuosi, atteso che la solidarietà sia un valido principio e non un crimine.
In merito poi al fatto che potrebbe sembrare una mossa anti Renzi, io ritengo che chi si riconosce nelle idee del Sindaco di Firenze, non avrà alcuna difficoltà a sostenerlo durante quelle primarie; più problematica è invece la posizione di chi è abituato allo scrocco.
In definitiva: Tutto quest’allarmismo risulta ingiustificato anzi, forse è vero il contrario, atteso che Matteo, i voti che ha, li abbia ottenuti mostrando ciò che sa fare e non solo ciò che sa dire.
Se vogliamo quindi, dieci euro ben investiti, rischiano di far tornare nelle tasche di chi li ha spesi, molto di più in termini di funzionamento dei servizi, con l’ovvio ritorno in danaro ed il provvidenziale riavvicinamento della politica alla realtà quotidiana di ognuno di noi.