Di Vittorio Venditti
E Ci Chiedono Anche Di Dar Loro Delle Idee!
Dalla Regione Molise, fra i primi effetti pratici del governo Frattura, ecco subito l’allargamento di una frattura (per l’appunto), insanabile fra votanti gabbati e votati mangianti.
Già avevamo parlato dell’assegnazione di carte di credito contenenti somme di danaro mensili da spendere, somme che un ordinario lavoratore di classe medio/bassa, fa forse la notte, quando riesce a dormire ed a non pensare come fare il giorno dopo per arrivare a sera e rimettersi a letto per sognare di nuovo, (qui il link a quel delirio a quattro zampe); dovevamo quindi attenderci l’ovvio: Come soddisfare i capricci dei possessori delle carte di credito in questione?
La risposta la troviamo in quest’articolo che in coro con altri, c’informa della geniale soluzione: Per pagare i debiti che la regione Molise ha contratto con le imprese, si tassano tutti i cittadini, possibilmente proprio perché imprenditori.
In poche parole: Quanto ti devo? Tanto mi devi!
Per dirla con il Grande Alberto Sordi nel personaggio di Mario Pio:
“giochiamo al Truzzichè: Vinco io – paghi te, perdo io – paghi a me”.
Complimenti per la presa per i fondelli riservata a tutti i molisani, senza distinzione di qualsiasi genere, quindi comprendenti anche i fessi che hanno votato per gli attuali inquilini del palazzo sito in via Genova a Campobasso, una volta di proprietà dell’Enel:
Bisogna riconoscere che la nuova classe dirigente molisana è composta da geni, finora incompresi!
Ma non basta: La professionalità di questi nuovi politici si spinge oltre, facendoci pentire del fatto di non esserci recati alle urne per votarli con libera convinzione di agire per i loro interessi.
Questi geniacci infatti, ci propongono di dire loro di che morte vogliamo morire.
Tratto dall’articolo del quale ti ho rimesso il link, si può leggere la richiesta di un tizio che non so bene se definire il gatto o la volpe della ben nota favola di Pinocchio, quel Cristiano Di Pietro che, alla faccia dell’Italia e dei Valori, sta seguendo pari pari le orme paterne, anche nel non saper risolvere le questioni per le quali è stato posto a rappresentare i molisani che lo hanno votato.
“Da parte nostra abbiamo inteso percorrere ogni ipotesi alternativa e restiamo aperti al confronto con chi avesse idee e proposte utili per superare gli aumenti varati.”
Io un paio di idee ce le avrei:
La prima, consisterebbe nell’eliminazione di tutti quegli sprechi che sono visibili nel foraggiare ogni tipo di portaborse.
Dico ciò, alla luce di quanto sbraitato da chi prima era all’opposizione di un governatore che anche per questo, in molti definivano “suino”: I nuovi padroni dei nostri soldi, dovrebbero ricordare le parole con le quali hanno abbindolati i propri elettori ed avendone il coraggio, applicarle senza pietà.
La seconda idea, la potremmo trovare in una più equa e bassa redistribuzione del carico fiscale, magari rimettendo in moto quel meccanismo che veniva denominato “Scala Mobile”, per cui nei tempi andati si è potuto vedere un po’ di ben’essere e qualche certezza in più per il futuro.
Personalmente sono convinto del fatto che a Cristiano Di Pietro, come al resto dell’attuale governo in carica, queste mie farneticazioni interessino tanto quanto interessavano ai governi precedenti; mi preme però dire a questi signori che se per quanto concerne il bollo auto potrei anche star zitto, (io sono esente dal pagamento di questo pizzo fino a nuovo ordine), in merito all’irpef, sarebbe il caso che i nostri tenessero in conto il Dire di un loro compagno di merende, quel Fassina che da Roma ha finalmente cominciato ad ammettere quanto farneticato infinite volte anche da quest’inutile sito, vale a dire che se per ora le piazze sono tranquille, lo si deve al fatto che l’italiano si arrangi, facendo rientrare dalla finestra ciò che è costretto a far uscire dalla porta.
In altre parole, se si riescono a pagare le tasse secondo questa pressione, è per il fatto che l’italiano in genere fa un secondo lavoro, adeguatamente e necessariamente non dichiarato.
A questo punto, o Cristiano Di Pietro, decidi tu ed i tuoi compari, unitamente ai vostri avversari di mangiatoia: Potete continuare a far buon viso a cattivo gioco, utilizzando l’attuale andazzo o abbassando le tasse, rendendo inutile l’evasione, visto l’esiguo vantaggio che si otterrebbe con tal metodo a fronte di un fisco più giusto, oppure, sempre tenendo basse le vostre pretese, potreste applicare quella riduzione di spese a tutti i livelli, utile per creare il giusto risparmio di cassa e pagare quanto dovete a chi ha lavorato per voi.
Scegliete voi quale strada prendere, ma evitate di aumentare il divario che esiste fra la vostra e la nostra “Scala Mobile”, perché, se non ve ne siete ancora accorti, anche la vostra, di Scala Mobile sta facendo il suo mestiere, muovendosi, col serio rischio che cadiate tutti, (da quella scala), facendovi male e procurandovi quella “frattura” che potrebbe diventare insanabile, riducendo di fatto il vostro numero, con l’ovvia sostituzione che si porrebbe in essere, rimettendo, (anche se per poco), le cose a posto, come accadde nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale.
Gli antichi greci sostenevano che la buona politica si fa a stomaco pieno e possibilmente un po’ brilli; chi vi vota, se finora lo ha fatto, è stato perché in qualche modo ha avuta la pancia piena.
Datevi una regolata dunque, prima che a segnare i vostri destini si provveda in altra maniera, più drastica e definitiva, dalla quale finora nessuno è tornato indietro, tranne Gesù Cristo…
Ma il soggetto in questione è Dio: Voi no…