Di Mario Ricca
Quando La Toppa E’ Peggiore Del Buco
Oggi, intendo sparlare dell’agro che mi ospita, verso il quale non ho senso ne di appartenenza ne di riconoscenza, del quale apprezzo solo l’aria ma dal quale non andrei via, sia perché sono trattenuto almeno per adesso da affetti e situazioni contingenti che mi impedirebbero di andare altrove, sia perché tutto sommato vista la mia nazionalità e soprattutto la mia residenza, non credo di meritare di meglio.
Se poi consideriamo i fattori contingenti di cui sopra che non consentono utopistiche ambizioni, ritengo che un’opportunistica rassegnazione con riserva sia il male minore.
Questo misero agro che da qualche lustro ha tirato fuori la testa dal sacco, vorrebbe mettersi allo stesso livello di posti che tanto quantitativamente che qualitativamente, hanno fondamentali non in possesso di Campobasso; capoluogo di una Regione, la cui esistenza costituisce una forzatura fatta da una locale classe dirigente che evidentemente aveva la necessità di generare Trogoli, della cui esistenza paghiamo lo scotto per una corda che si sta per spezzare.
Venendo al tema dell’odierno delirio, il termine movida associato a questo condominio chiamato città e alla gente che lo abita (argomento sul quale già mi sono espresso qualche tempo fa), lo trovo di un ridicolo patetico e di una presunzione stucchevole.
Mi viene da pensare vista l’imminenza delle prossime elezioni Comunali, che si stia cercando di raccattare i voti di quel popolo esasperato che per colpa della “Movida”, non riesce a dormire di notte, popolo del quale però ci si è dimenticati quando sono state concesse licenze selvagge facendo pullulare locali a iosa.
Ferma restando l’inutilità di un provvedimento che verrà sicuramente annullato mediante l’istituto del ricorso, (ennesimo strumento che fa di questo Paese quello che è), mi domando cosa si intenda risolvere limitandosi all’eliminazione della musica dopo mezzanotte, quando a generare l’esasperazione di chi viene privato del diritto a dormire per poter andare in forma a lavorare al mattino, è il sostare fino all’alba, del branco(che evidentemente queste esigenze non le ha), che inevitabilmente, se non altro per l’affluenza massiccia crea disturbo alla pubblica quiete!