24° FESTIVAL DELLA CANZONE DIALETTALE MOLISANA: Scrivo Per Sentito Dire
16 Luglio 2013
Il Sali E Scendi Della Benzina
18 Luglio 2013
Mostra tutto

I FATTI DEL NUOVO MOLISE: Una Strana “Resurrezione” A Metà

Di Vittorio Venditti

Dov’E’ La Fregatura?

Lo scorso venticinque giugno sono stato costretto a dare una notizia che non avrei mai voluto trattare, atteso che quando si perda una pagina, specialmente se si tratti di pagina locale, sia uno schiaffo dato a quella democrazia, (o pseudo tale), che ci permette di poter farneticare, nonostante la quasi totale mancanza di risultati raggiunti, non tanto in termini di lettura, quanto nell’effettivo recepire delle parole espresse, spesso al vento: (qui la farneticazione alla quale mi riferisco).
Nello scrivere quel giorno, pensavo alla perdita del lavoro del mio collaboratore Stefano Venditti e dei suoi colleghi di redazione e se devo dire la verità, in buona sostanza ho scritto proprio per quel motivo.

Ieri mattina però, ecco la svolta:

Mentre facevo la solita chiacchierata giornaliera con la “Mina Vagante”, il Nostro mi ha detto: “Non so se stessi sognando, ma sabato mattina, dalla rassegna stampa di Telemolise, mi è sembrato di sentir parlare de I Fatti Del Nuovo Molise; tu non avevi scritto che era stato chiuso?”.
Cadendo dalle nuvole, mi riprometto di parlarne a Stefano, per poi riferire a Mario e chiudere il cerchio; sarà pur vero che io non sia un giornalista, ma non vedere un cambiamento del genere sotto il mio naso, potrebbe rafforzare il mio deficit, questa volta anche in via teorica!
Per questo, chiudo la telefonata con Mario e chiamo immediatamente Stefano che, con mio sommo sconcerto, mi conferma che il giornale è di nuovo in edicola e qui ne puoi trovare le prove.

A questo punto, mi permetto di chiedere a Stefano il perché lui non fosse tornato in redazione ed il Nostro mi risponde sconcertandomi ancora di più, se mai ce ne fosse stato bisogno: “Il giornale ha riaperto, ma è striminzito all’inverosimile -.
Mi ha detto inoltre: – La redazione di Campobasso non esiste più e chi lavora per il giornale, lo fa da Isernia”.

Perdonami se sono cattivo, ma a questo punto mi è venuto il dubbio che gli editori avessero scelto di tirare l’acqua al mulino dal quale, almeno uno di loro, forse quello che conta di più, trae i voti che lo sostengono, politicamente parlando.
Si sa infatti che se l’isernino medio, (anche per questo, nel normale parlare, viene definito “zingaro”, con tutto il rispetto per le persone di tal provenienza), sia caparbio nel raggiungere i risultati che si prefigge, chi vive nel capoluogo di regione, è in grado di buttare a mare ogni possibilità di crescita e sviluppo, prova ne sia il fatto che dalla morte di Giacomo Sedati, solo oggi, con Roberto Ruta, si può dire che Campobasso abbia un degno rappresentante politico.

Tornando però al discorso fatto con Stefano, il Nostro mi ha mostrato il fondo del barile, dicendomi che fra i suoi colleghi di Campobasso e coloro che sono tornati a lavorare nella redazione di Isernia, pur avendo gli stessi problemi, primo fra tutti quello della mancata corresponsione di diverse mensilità arretrate, è mancato quel cameratismo che avrebbe potuto risolvere per il meglio la situazione dell’intero staff.
Gli isernini, in buona sostanza sono stati egoisti, abbandonando al proprio destino i colleghi di Campobasso.

Ma perché questa “Resurrezione” mi fa sospettare altro?

Se vai a leggere l’editoriale che trovi in bella vista sul sito de I Fatti Del Nuovo Molise, sembrerebbe che tutto il disastro sia stato combinato dai “lavativi” campobassani, ai quali è convenuto comportarsi nel modo noto a tutti noi, in quanto mancanti di quella voglia di lavorare, virtù insita negli isernini.
Pare però che la soluzione dell’inghippo si trovi nell’applicazione di quanto disposto dall’Articolo cinque, comma uno, della [download id=”407″ format=”2″].
I Fatti Del Nuovo Molise, (l’ho già espettorato nella farneticazione di cui sopra), è un giornale coetaneo di quest’inutile sito; chiudere il giornale qualche mese prima del terzo compleanno dunque, sarebbe stato deleterio per la prossima presa di beneficio.

Perché allora non riaprirlo con chi ci sta, magari gabbando questa gente ancora una volta?
E se alla fine della fiera la lettera “B” del comma uno dell’Articolo cinque, (unitamente a quanto disposto dalla lettera “D” del primo comma dell’Articolo tre), faranno venir meno i presupposti per la “mangiata?
Ricordo a me stesso che I Fatti Del Nuovo Molise, durante l’ultima settimana di giugno non è stato pubblicato ed i passi in questione recitano testualmente:

Art 3, comma 1:
“d) aver svolto attività editoriale continuativa, con i requisiti di cui alle precedenti lettere, da almeno tre anni, da calcolarsi rispetto alla data di entrata in vigore della presente legge, in fase di prima applicazione della stessa e, successivamente, rispetto alla data della domanda d’iscrizione all’albo da presentarsi esclusivamente in occasione dell’aggiornamento biennale dello stesso previsto dal comma 5 dell’articolo 2. Tale periodo è ridotto ad anni due per gli editori di periodici diversi dai quotidiani ed al solo limitato fine di accedere ai contributi previsti per tali tipologie di pubblicazioni.”

Art. 5, comma 1:
“b) le pubblicazioni di cui alla lettera a) devono essere diffuse, per i quotidiani, in almeno il 95 per cento delle edicole della regione Molise e per tutte le altre in almeno il 30 per cento delle stesse edicole, da un periodo continuativo non inferiore a tre anni da calcolarsi rispetto alla data di entrata in vigore della presente legge, in fase di prima applicazione della stessa e, successivamente, rispetto alla data della domanda d’iscrizione all’albo da presentarsi esclusivamente in occasione dell’aggiornamento biennale dello stesso previsto dal comma 5 dell’articolo 2. Ai fini del calcolo del periodo di anni tre non si conteggiano i periodi di eventuale diffusione gratuita a qualsiasi titolo anche se effettuata limitatamente a piccole zone del territorio regionale; l’eventuale diffusione gratuita fa comunque venir meno il requisito della continuità;”.

I termini “continuativa” nel primo caso e “continuativo” nella seconda proposizione, la dicono lunga ed in modo chiaro su quale sarà il risultato di tal resurrezione miracolosa, a meno di magheggi dell’ultimo momento:
Ma perché dubitare dell’onestà di chi è preposto all’assegnazione delle fette di torta?

Questo è il pensiero di un pazzo…
Ma chi ci dice che come al solito i pazzi non dicano inconsapevolmente la verità?

Certo è che io, (vedi regolamento di gambatesaweb), faccio bene a rifiutare l’elemosina di chiunque ed a qualsiasi titolo!