Di Mario Ricca
L’Annientamento Che Genera Pentimento
Dopo due decenni di frantumazioni gonadiche che siamo stati costretti a sopportare, con tutte le conseguenze che a causa di queste siamo stati costretti a subire, ci si era illusi che in seguito al fallimento elettorale, c’eravamo finalmente liberati di questo personaggio dall’Italiano claudicante.
Invece no.
Come tutta la sua attività ad orologeria, al momento dell’abbandono, al fine di elemosinare attenzioni, Antonio Di Pietro se ne viene fuori con una “Buscettata” degna dei peggiori infami di Cosa Nostra, che dopo aver sfruttato l’efficienza di quest’azienda diversamente lecita, la tradiscono mettendo a disposizione dei nemici togati, quanto utile alle ambizioni e i capricci di costoro in nome di una redenzione interessata.
È’ curioso però che questo signore (senza offesa per i signori), si sia concesso a chi comunque abita gli stessi salotti di chi lo ha scaricato…
«Esistono», dice l’ex pm di Mani Pulite ed ex leader dell’IDV, «organizzazioni che hanno agito e agiscono con una duplice strategia: vendere dossier al miglior offerente, oppure svolgere trattative con i diretti interessati».
Un magma frequentato anche da personaggi «prossimi ai servizi segreti».
Le attività di dossieraggio finalizzate a rendere ricattabili personaggi della vita pubblica ci sono sempre state e sempre ci saranno e queste, non avvengono solo in Italia.
Dove sta lo scandalo?
Una duplice strategia quella citata dal ”neo cantante”, che mi ricorda quanto fatto da chi nel 1992, ha utilizzato il frutto dell’attività di dossieraggio legalizzato che aveva come fine sovvertire il potere, tenendo nascosta parte di quel “tesoretto”, chiave d’accesso privilegiata per entrare dai portoni principali nei palazzi che contano.
È’ altresì curioso, che certe “rivelazioni” vengano fatte quando il rivelatore è stato messo fuori gioco, quasi a volerci far credere che queste informazioni, siano piovute dal cielo negli ultimissimi mesi.
Mi domando: a chi sono dirette queste pallottole a salve?
Sarebbe fantastico assistere a una manifestazione canora di bolscevichi che riscrive l’ultimo ventennio e come dopo tutte le manifestazioni canore, incidere la consueta raccolta che si potrebbe intitolare:
“La Scoria Siamo Noi”!