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FESTA DELL’EMIGRANTE 2013: Sarà Realtà O Non S’Ha Da Fare?

Di Vittorio Venditti

Ti Devo Qualcosa

Ogni Promessa E’ Debito ed io non sono un politico, per cui tornando al “margine” che ti ho proposto nell’ultima farneticazione riguardante il ventiquattresimo festival della canzone dialettale molisana da me firmata, ti riporto il risultato relativo alla soluzione del problema “Festa Dell’Emigrante” e sua realizzazione.

Come promesso, un paio d’ore dopo la pubblicazione del delirio appena citato, ho investito della questione il Sindaco, atteso che Pasquale Abiuso imputasse principalmente a quest’Autorità, la mancata concessione dello spazio adiacente le scuole, richiesta più volte reiterata negli anni, allo scopo di poter meglio gestire la festa stessa.

Emilio, nel rispondermi ha fatto riferimento ad un documento che sarebbe stato appositamente redatto e promulgato anni a dietro, scritto che metterebbe in chiaro quali siano i luoghi per cui rilasciare permessi per assembramenti leciti, oltre alle ragioni, (tutt’ora valide), che avevano portato ad una simile decisione.
La delibera in questione, pare che sia stata posta fra le Leggi vigenti a Gambatesa per risolvere problemi, innanzitutto di sicurezza, (là dove si concentra un alto numero di persone, risulta necessaria, se non essenziale, più di un’ampia via di fuga), poi, d’ordine pubblico, spaccio e consumo di droga, cosa che si sarebbe verificata proprio durante manifestazioni che all’epoca venivano organizzate sullo spiazzo in questione.
A detta di Emilio Venditti, in almeno un caso, a festa consumata, sono state trovate diverse siringhe, non riconducibili a cure somministrate ai festaioli, ma ad altro, inequivocabile uso.
A mio farneticare invece, se è vero che esiste una simile delibera, gli effetti che questo documento vorrebbe scongiurare, si sono solamente trasferiti di zona, investendo i vicoli del centro storico, che durante il periodo di maggior ripopolamento del paesello, diventano meta di chi poi, una volta espletato quanto in mente, lascia i residui del proprio consumo in terra a disposizione dei cittadini che poi, alla faccia dell’uguaglianza nel ricevere servizi, devono spazzare e raccogliere anche quanto sopra.
Per fortuna che alla protezione della delibera in questione, viene sostituita la vigilanza dei carabinieri, che noi ringraziamo in anticipo anche per quest’anno, qualora volessero riprendere quel discreto pattugliamento a piedi, utile almeno per evitare di ritrovarsi “farciti” di mozziconi di sigarette farcite.
Da dire in aggiunta a tutto ciò, che l’anno scorso, sia pur a feste svolte in viale Veneto ed in Piazza Riccardo, in almeno un’occasione io stesso ho potuto notare la presenza di cani anti droga e contemporaneamente sentire l’inconfondibile puzza di sigarette “farcite”, cosa ormai da ritenersi di normale amministrazione non solo durante le feste, prova del fatto che non sempre sia l’abito a fare il monaco.

Personalmente, in questo periodo e fino a dopo le feste, non ho tempo materiale per eseguire la ricerca di questa delibera; la stessa cosa mi ha detto il Sindaco, in tutt’altre faccende affaccendato e posso dire comunque che in diversi casi, proprio Emilio si è adoperato per consegnarmi delibere e quant’altro potesse essermi utile per le mie inchieste, ([download id=”406″ format=”2″]), questo è solo uno dei casi dei quali blatero al vento.
Resta perciò chiaro che non appena mi sarà possibile reperire la delibera in questione e leggerne il contenuto, sarà mia cura pubblicarla e riproporre al mondo il problema, definendo una volta e per tutte la mia posizione in merito.

Per quanto concerne poi la soppressione della festa in tema o di altre manifestazioni simili, ce ne faremo una ragione, atteso che per altro, inizi ad essere di primaria importanza la necessità che certo modo di festeggiare, più che dovuto ad alcuni, sia da condividere fra tutti, cittadini stanziali ed ospiti, senza differenza alcuna fra i festaioli.

Festeggiare dunque, ma collaborare per la riuscita equa degli eventi.