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PARCO DEL MATESE: ORA L’ENTE SI DOTI DEGLI STRUMENTI DI GOVERNANCE

Di Cesare Scalabrino

GLI IMPRENDITORI AGRICOLI E ZOOTECNICI NON POSSONO ESSERE PENALIZZATI NELLO SVOLGIMENTO DEL LORO LAVORO

Coldiretti Molise

“Gli imprenditori agricoli e zootecnici le cui aziende ricadono nel territorio del Parco nazionale del Matese non possono essere penalizzati nello svolgimento del proprio lavoro”; è pertanto necessario procedere con celerità alla costituzione del Consiglio del Parco. Ad affermarlo è il Presidente regionale di Coldiretti Molise Claudio Papa, sottolineando che “ora bisogna che l’Ente, la cui sede sarebbe opportuno collocare in Molise, si doti rapidamente degli strumenti di governance necessari a predisporre il ‘Piano del Parco’” attraverso cui debbono essere coniugati gli aspetti di conservazione degli habitat, delle specie animali e vegetali, con i fattori culturali, economici (come l’agricoltura e la zootecnia) e sociali delle comunità locali.

“L’Organizzazione – annuncia Papa – vigilerà sul rispetto di tale adempimento, ritenendo di fondamentale importanza procedere rapidamente alla sua redazione per evitare la ‘cristallizzazione’ delle aziende dovuta all’applicazione dei soli vincoli previsti al suo interno”.

“Non va inoltre dimenticato – aggiunge il Direttore regionale Aniello Ascolese – che gli agricoltori sono i primi tutori dell’ambiente e gli ultimi baluardi della difesa delle aree interne e montane. Agricoltori e allevatori – sottolinea Ascolese – manutengono il territorio, combattono il dissesto idrogeologico e creano occupazione, elemento quest’ultimo fondamentale per contrastare lo spopolamento”.

Coldiretti Molise ha sempre evidenziata la necessità di trovare il giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la libertà degli agricoltori e allevatori di continuare a svolgere le proprie attività economiche, pur sempre nel rispetto delle norme che regolano la gestione dei parchi naturali.

Un discorso a parte merita l’incontrollato aumento della fauna selvatica; partendo dal presupposto che l’attività venatoria non sia consentita in tutto il territorio del Parco, Coldiretti non può non evidenziare la gravità della situazione determinata dalla presenza incontrollata dei cinghiali ed altre specie (come lupi, cervi e caprioli) che come ben noto sta creando enormi danni alle aziende agricole e zootecniche. Bisognerà pertanto trovare il giusto equilibrio fra tutela dell’ambiente, della fauna selvatica e delle attività agricole, al fine d’evitare che le aziende presenti nel parco piuttosto che beneficiare dalle opportunità offerte dalla creazione dell’ente siano costrette alla chiusura.