Di Luca Giordano
Non si placano le polemiche in seguito alla proposta, sostenuta da tutti i consiglieri della maggioranza di centrosinistra, in particolar modo da Stefano Di Lollo, di revocare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini il 20 maggio 1924. A detta sua, “tale onorificenza, attribuita in un periodo di adesione ideologica al regime fascista, è oggi incompatibile con i valori della Costituzione repubblicana e con il sentimento democratico di uno Stato civile”.
Ovviamente, in seguito a queste parole s’è scatenato un vero e proprio dibattito fatto da commenti social e da chiacchiere davanti ad un caffè del capoluogo pentro, su chi è a favore ad apportare la cancellazione del Duce come cittadino onorario isernino (ottenuta grazie a Roberto Farinacci, originario proprio di Isernia e che è stato colonnello e segretario del partito fascista) e chi la vorrebbe tenere come monito per non dimenticare le barbarie subite dalla popolazione in quel periodo profondamente buio.
Ora toccherà al prossimo consiglio comunale decidere se far partire l’iter per ottenere l’eliminazione del nome di Mussolini legato alla città di Isernia anche se come ha detto una vecchina davanti a delle mele dal fruttivendolo: “con tutti i problemi seri che abbiamo e che nessuno risolve, vanno a pensare a ‘ste piccolezze!”.
Ed è difficile darle torto.