Di Vittorio Venditti
A Volte… Basta Saper Attendere!
Da sempre ho detto che credere ai politici, quale ne sia l’ideologia alla quale questi si appiglino, significhi il suicidio, morale e spesso anche fisico; se fra costoro ne salvo qualcuno, è solo per vedere se il qualcuno in questione, giunto alla mangiatoia alla quale aspira, si sazi, lasciando qualcosa anche a chi lo ha aiutato, o si scofani ed alla fine faccia anche il rutto in faccia a noi, poveri fessi che abbiamo data fiducia a chi, legittimamente, ne ha approfittato.
Per quanto esposto nel primo periodo della frase precedente, considero il popolo “bue” e spesso mi scaglio contro chi, una volta gabbato, invece di assumersi le proprie responsabilità e provare a rimediare all’errore commesso nella cabina elettorale, parandosi dietro al fatto che ha delle idee alle quali deve rispetto, addossa la colpa di quanto sta patendo al Prossimo, senza accettare di dover ripensare al proprio status, magari crescendo proprio grazie agli errori commessi in precedenza.
In diverse occasioni ho messi in mostra gli errori di chi, facendo vita pubblica, poi si offende se viene criticato.
E’ il caso del parroco di Gambatesa, piuttosto che del locale Sindaco o dei partigiani di entrambe le fazioni in eterna lotta, ma è anche il caso di altri politici, più voraci e lontani dal popolo, attrogolati presso enti come le province o la regione Molise, per non parlare di enti omologhi siti nelle altre regioni d’Italia, d’Europa o del mondo intero.
Visto che il caldo s’incomincia a far sentire, avendo la scusa a portata di mano, (posso sempre dire che se blatero così, è per colpa del troppo sole), tralasciando quanto accade a Gambatesa, oggi tocco e sparlo di quanto sinceramente mi aspettavo dal comportamento di una nuova amministrazione regionale, che di nuovo ha solo i personaggi che attualmente si dividono quel poco che è rimasto in cassa, in attesa di trovare il modo per derubare i comuni cittadini e continuare a fare ciò che faceva chi occupava quella mangiatoia in precedenza, per dirla con Cetto Laqualunque: “Una beata minchia di NIENTE”!!!
Il farneticare di oggi mi viene ispirato da quest’articolo, Costi della politica, la Regione Molise non si adegua. Consiglio regionale a rischio scioglimento | Isernianews, documento che venerdì scorso mi è stato prontamente girato dalla nostra “Mina vagante”, che lo ha trovato razzolando in rete, ma al quale non ha voluto aggiungere altro, delegando me alla bisogna.
Premesso dunque quanto detto sopra e ricordato che se qualcuno scende in politica pensando di servire il popolo, questo qualcuno viene immediatamente espulso perché reo di essere un alieno da rifiutare da chi, maggioranza schiacciante, ha tutt’altro comportamento, e considerata la legittimità di chi si comporta come un vero politico, stante l’assoluta mancanza di capacità e di volontà di ribellarsi, giornalmente visibile nel popolo che poi piagnucola, atteso che il Dire di Piero Gobetti (uno fra i tanti) sulla politica e la storia d’Italia in genere sia solo idealismo e che il pratico sia il reale motore della vita terrena, nel ribadire che non c’è nulla di nuovo sotto il cocente sole e che nulla di nuovo potrà proporsi in futuro per cambiare l’andazzo, chiedo umilmente a chi mangia alle nostre spalle, di evitarci almeno l’ennesima rottura di zebedèi, consistente in una più che sicura, prossima campagna elettorale.
Ci derubate ogni giorno con una nuova idea, ci compiangete, pensando che il nostro dire conti quanto il due di spade quand’è briscola denari e, visto quanto appena detto, è facile dire che avete ragione voi; ma per umana pietà, evitateci un’altra battaglia fra chi dovrà restare presso la mangiatoia o chi dovrà prendere il posto degli sconfitti.
Ogni pazienza ha un limite e forse questo limite è stato superato, prova ne sia il fatto che la maggioranza assoluta di quel popolo che piagnucola, ormai ha scelto di considerare le elezioni una cancrena con la quale convivere, cercando di lenirne il fastidio ma evitando di dover perdere tempo nell’assecondare il volere di chi, quasi quasi, dovrà andare alla mangiatoia senza nemmeno dover pensare a chiederne l’avallo.
La Regione Molise: Una Masseria In Mano Ai Bambini.
Sì, perché coloro che hanno “vinte” le elezioni regionali dello scorso febbraio, accecati dall’avidità che li parifica ai precedenti, non hanno voluto ne vogliono tener conto del fatto che mangiare avidamente porti alla congestione ed allo strozzarsi, per cui, pensando che nessuno li veda, stanno cercando di prendere in giro anche sé stessi, con l’evitare di prendere atto di quanto disposto da quel governo che ci ha salassati, ma che è espressione anche dei partiti ai quali gli attuali governanti molisani dicono di appartenere.
Detto ciò e considerato che è da parecchio che evito di essere complice di tali scempi, dopo aver espettorato quanto stai leggendo, torno alla finestra a guardare come andrà a finire, magari per vedere chi dimostrerà di essere così stupido da non rendersi conto di trovarsi sull’orlo dell’abisso, luogo nel quale dovrà vomitare quanto mangiato e di conseguenza restare a bocca asciutta e con un problema in più:
La derisione della parte avversa; questa sì: Davvero satolla!