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Sinergia Tra Autorità Di Bacino Distrettuale Dell’Appennino Meridionale E Consorzi Di Bonifica

Di Domenico Pelagalli

Caserta. – Rafforzare le sinergie e la collaborazione tra Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, finalizzate a realizzare e ottimizzare nel medio e lungo periodo la programmazione ed attuazione di quegli interventi strutturali e non strutturali a cura dei Consorzi di Bonifica che serviranno ad affrontare gli scenari di crisi idrica ormai ricorrenti e poter, altresì, attuare un’azione di prevenzione a carattere ordinario. È questo, in sintesi, il risultato dell’incontro tenutosi oggi, in videoconferenza ed in presenza, tra l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e i 19 rappresentanti sui 24 dei Consorzi di Bonifica invitati, ricadenti nel territorio distrettuale.

Impianto irriguo Mazzafarro – Consorzio di Bonifica Volturno

S’è trattato di un primo incontro per valutare e “irrobustire” tutti quegli elementi ed informazioni finalizzato ad una valutazione integrata “colture/disponibilità risorsa idrica/usi/utilizzi della stessa”, al fine di sostenere l’agricoltura, valorizzare l’eccellenza del Nostro territorio nonché strutturare una sinergia tra l’Autorità di Bacino Distrettuale e i Consorzi di Bonifica che potrà consentire una programmazione condivisa di misure a medio-lungo termine e nel contempo affrontare in maniera adeguata, attraverso appositi “tavoli tecnici”, le criticità connesse alla severità idrica ad oggi riscontrata.

Vera Corbelli – Segretario generale Autorità distrettuale Bacino Appennino Meridionale

Il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale, dott.ssa Vera Corbelli, ha introdotto l’incontro partecipando alle Istituzioni presenti le varie azioni poste in essere, con l’adozione di un approccio integrato e multidisciplinare, relative al Piano di Gestione delle Acque ed all’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici ponendo l’attenzione sui dati e gli elementi relativi alle colture, alle aree irrigate/attrezzate e alle necessità del sistema di riferimento.

Ha evidenziato, altresì, come richiamato nell’ultima seduta dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici la situazione di criticità severa alta per il comparto irriguo in almeno tre regioni, Puglia, Basilicata e Calabria, con scenari di criticità severa media anche in zone del Basso Lazio, Campania, Molise e Abruzzo.

L’Ing. Coccaro, nell’ambito della presentazione, ha riassunti i primi riscontri ad oggi forniti dai Consorzi di Bonifica focalizzando l’attenzione sulle superfici amministrate gestite, sulle aree attrezzate e sulle superfici irrigate nonché sulla tipologia di coltura.

Il dato relativo al fabbisogno irriguo comunicato da solo 17 Consorzi di Bonifica porta ad una stima complessiva di oltre 1.030 Mmc annui.

Lo stesso ha rappresentato, inoltre, il deficit relativo al Sistema del Fortore (Diga di Occhito e Diga di Celone) pari a 190,39 Mmc d’acqua rispetto al volume autorizzato, per il Sistema Ofanto (Diga di Conza, Diga della Campania, Diga di Saetta, Diga San Pietro, Diga Marana Capacciotti e Diga del Locone) pari a 57,38 Mmc d’acqua rispetto al volume autorizzato, per il Sistema Sinni (Diga di Monte Cotugno, Diga del Pertusillo) pari a 166,72 Mmc d’acqua rispetto al volume autorizzato.

Volturno sbarrato dalla Traversa di derivazione irrigua a Capua

Il Segretario Generale rappresenta come il quadro delle informazioni fornite andrà completato, anche attraverso una valutazione sulle varie fonti d’approvvigionamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei, nel quadro del più generale bilancio idrologico-idrogeologico ed idrico.

Durante l’incontro dai Consorzi sono anche pervenuti alcuni suggerimenti sul come perfezionare la raccolta dati e sul come renderla dinamica e permanente, inoltre è stato richiesto un supporto all’Autorità di Bacino Distrettuale per poter pervenire alla realizzazione di interventi già in possesso di progetto esecutivo.

È stata infine affrontata in via preliminare anche la stretta connessione tra acqua, mitigazione del rischio idraulico e riattivazione di pozzi abbandonati, i quali attraverso adeguato ripristino potrebbero fornire acqua per uso irriguo, a tale richiesta ha fatto anche da corollario la necessità di poter utilizzare acque reflue per l’agricoltura che rispondono ai criteri richiesti dalla normativa.

“E’ un cambio di paradigma – conclude la dott.ssa Vera Corbelli –. Riteniamo un valore aggiunto rafforzare e migliorare la collaborazione con i Consorzi di Bonifica per implementare quelle politiche d’ottimizzazione e sostenibilità dell’utilizzo delle risorse idriche per valorizzare la nostra agricoltura e contribuire ad una sana crescita del Paese nonché apportare un beneficio al sistema ambientale”.