Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Semplicità E Rapidità Al Tuo Servizio
Dopo aver acquisita la lezione insita nell’articolo di Marco che ancora una volta, in tema di turismo e bei luoghi da visitare, ci ha mostrati fatti e non solite chiacchiere, torno in ambito paesano e provo a recensire la prima delle due piccole realtà che mi permettono di dire che Gambatesa incomincia a risvegliarsi.
Avevo promesso dal giorno dell’apertura della pizzeria di Michele Mucci presso il ristorante di famiglia, (il Tredici Archi, sito in prossimità del ponte del Fortore), che sarei andato a provarne i piatti per poi dire qualcosa in merito.
Tempo ci ho messo, ma alla fine sono riuscito a mantenere la minaccia/promessa, per cui eccomi a dire la mia, in attesa di potermi esprimere anche sul lavoro di Giuseppe Candeloro (Bembè) e famiglia, che stanno emulando Michele, ma da Gambatesa centro, per cui, giovedì prossimo, la seconda pizzeria gambatesana aprirà i battenti.
Ieri sera dunque, io Totore Donato e Lay ci siamo presentati ad ora di cena presso il Tredici Archi e siamo stati accolti da Giuseppe, il padre di Michele, in un locale senza troppi inutili fronzoli, che già di primo acchito mostra che lì si bada al sodo.
Ci sediamo al tavolo e subito ci viene proposto un corposo menu dal quale scegliere le pizze ma non solo, perché, se avessimo voluto, avremmo potuto cenare nella maniera classica.
La prima cosa che mi ha colpito favorevolmente, è consistita nel prezzo di ciò che ci è stato offerto.
In effetti, se è vero che il locale si trovi sulla via Micaelica, si può tranquillamente dire che cibo e bevande siano acquistabili anche dal più povero dei pellegrini, al quale sicuramente non verrà svuotato il portafogli.
Dall’orario che viene mostrato nelle due foto, puoi evincere che dal nostro ingresso in pizzeria, alla messa in tavola delle pizze, sia passato un tempo ragionevolmente breve, atteso che quanto da noi richiesto sia stato preparato dopo l’ordine; ventitré minuti passati rapidamente fra una parola e l’altra di noi seduti a tavola a gustare un primo bicchiere di buon montepulciano del Molise, vino proposto dalla casa, vino che contrariamente a ciò che si dice dei vini venduti dai ristoranti come di provenienza locale, era piuttosto buono, giudizio che viene espresso da chi, a casa sua, il vino se lo produce in proprio, per essere più chiaro: Vino del quale, ieri sera, in quattro persone, ne abbiamo bevuti sei litri.
Tornando alla pizza, posso dire senza tema di smentita che questa era altrettanto, se non ancora più buona del vino; ben cotta, sufficientemente condita e, come detto, proposta ad un prezzo davvero accessibile.
A margine, devo dire che il locale è pulito e ben tenuto.
Insomma: A mio parere, condiviso a pieno dai miei amici, si può dire che Michele e famiglia, nel rinnovare la loro attività, abbiano vinta una scommessa importante per il loro futuro, cosa che in un momento nel quale si parla di crisi, in un luogo come Gambatesa, (che finora ha saputo solo piangere), significa davvero aver fatto un bel Tredici!