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Cassino. Il Parroco Dichiara: “Pronto Soccorso Come Quello Di Kiev”

Di Luca Giordano

Charles Balfour

Più di mille persone ieri sera hanno partecipato alla fiaccolata in memoria di Charles, il ragazzo deceduto nell’ospedale di Cassino dopo esser stato dimesso in seguito ad un incidente con il monopattino.

Fiaccolata in Memoria di Charles

Il corteo s’è svolto in totale silenzio. Con ceri accesi in mano, i partecipanti hanno percorse le strade che di solito Charles frequentava, cioè quella che dalla Stazione va all’università (dove si è laureato brillantemente), fino ad arrivare in piazza Diamare che è il centro pulsante di Cassino, dove è stato allestito un piccolo palco.

A prendere la parola il sindaco di Cassino Enzo Salera che ha ribadito il concetto di dover far chiarezza sull’accaduto e di migliorare la situazione ospedaliera, il rettore dell’Università Marco Dell’Isola che ha conosciuto personalmente Charles, definendolo come un ragazzo brillante e dalla grandissima educazione e per finire è intervenuto il parroco Benedetto Minchella che ha usate parole dure per denunciare la vera situazione della sanità locale, specchio di uno stato in totale decadenza.

“Domenica sono stato in ospedale per dare l’estrema unzione ad un nonnino che stava morendo. Sono passato nella sala d’aspetto del pronto soccorso e mi sono ritrovato in un paese in guerra come Kiev. Pazienti messi a terra su delle coperte in attesa di esser visitati, barelle appoggiate con malati che attendevano da più di sedici ore in quel pronto soccorso ed un nipote che manteneva la flebo alzata alla nonna perché erano finite le aste. Questo sistema spinto dall’alto ha uccisa la sanità, ma anche i burocrati prima o poi dovranno andare al cospetto di Dio”.

Questo il severo intervento di Don Benedetto che ha suscitato un grande applauso da parte dei presenti che sanno che al posto del povero Charles poteva esserci uno di loro.