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Enews 367, martedì 2 luglio 2013

Di Matteo Renzi

Torno con molto ritardo alle enews. Mi scuso. E prometto (minaccio?) di riprendere da martedì prossimo alla cadenza settimanale.

1 – Firenze
I giornali parlano purtroppo solo delle vicende nazionali. Ma mai come in questo momento stiamo lavorando, pancia a terra, su Firenze. è il paradosso dei paradossi, per me: ho la fama del grande comunicatore e non riesco a raccontare ciò che faccio ogni giorno. Mi dipingono come uno ossessionato dal che cosa farà da grande. Posso chiedere un attimo d’attenzione su quello che stiamo facendo, adesso, e non su cosa faremo? Premessa, l’elenco rischia di sembrare noioso. Se avete sonno, saltatelo pure. Ma è una sfilza di #coseconcrete che ho il dovere almeno di accennare.

Giusto per dare un’idea. Vado a memoria senza controllare l’agenda e segnalo cosa abbiamo fatto.
Nel periodo tra l’ultima enews e oggi abbiamo inaugurato tre chilometri di nuove piste ciclabili; creato un’area wifi gratuita di quattro ettari in centro; installato il fontanello dell’acqua pubblica in Piazza Dalmazia; aperta la passerella del Sodo-Lippi; inaugurato una meravigliosa iniziativa alle Murate in collaborazione con la Robert Kennedy Foundation sugli attivisti digitali; ospitato la Repubblica delle Idee; vissuto la notte bianca; collegato il sentiero degli Scalpellini che sta dentro il progetto del Parco del Mensola; restituito alla città il primo piano delle Pavoniere alle Cascine; pedonalizzato ancora, questa volta San Firenze; aperto l’auditorium della Scuola Santa Maria a Coverciano e iniziati i lavori estivi nelle scuole in attesa della riapertura settembrina; vissuto la festa del Patrono tra i Fochi, l’inaugurazione del bookshop in Palazzo Vecchio e la consegna dei fiorini d’oro; aumentato il numero di cassonetti interrati e raggiunto in alcune zone della città il 78% di raccolta differenziata (avete letto bene! 78% in un’area urbana così densamente abitata. E il percorso dei rifiuti lo controlliamo noi, per cui non è che una volta fatta la differenziata, poi qualche genietto ributta tutto insieme, ma seguiamo tutti i passaggi del riciclo); riasfaltato 27 chilometri di strade, la metà lavorando di notte, e altri 13 saranno completati nelle prossime settimane; iniziati i lavori nella piazza centrale in San Lorenzo; festeggiato il milionesimo biglietto dell’autobus acquistato via sms; raggiunta quota 123 pensiline intelligenti; consegnati i Fiorini solidali alle realtà del territorio che sponsorizzanoi progetti del nostro welfare; inaugurato il Tepidarium, restaurato nel giardino dell’Orticoltura; ospitato il festival d’Europa e gli Stati Generali dell’Unione, sostenuto la mostra e il concerto di beneficenza per l’ospedale di Haiti con la Fondazione Rava; consegnato le chiavi della città al mecenate mr. Okada, che ha sponsorizzato il restauro del cortile di Michelozzo e del collegamento con gli scavi in Palazzo Vecchio; ricordato la strage di via dei Georgofili coinvolgendo i bambini di Firenze in un girotondo di speranza; corso per le strade di Firenze con la DeejayTen; ripulito otto chilometri di strade con gli Angeli del Bello; festeggiato la musica al piazzale Michelangelo con gli Mtw Awards; onorato la letteratura straniera con il premio Von Rezzori; abbiamo ospitato la nazionale di volley; aperto sei nuove sale agli Uffizi; festeggiato il 160° anniversario dello stabilimento chimico farmaceutico; consegnata la cittadinanza ai senegalesi feriti gravemente il 13 dicembre 2011; ottenuto i fondi per il campo delle Due Strade e completato lo spogliatoio dello stadio di Peretola; riorganizzato la polizia municipale per avere 100 vigili in più sulle strade a contatto con i cittadini, ripulito muri per otto chilometri grazie agli Angeli del Bello.

Può bastare? No, assolutamente no. Possiamo e dobbiamo fare molto di più.

Io appartengo al partito di quelli che non si accontentano mai. Ma posso sommessamente invitare chi dice che stiamo pensando alla politica nazionale e siamo lontani dalla città (seguendo le tesi di quel noto filosofo del pensiero contemporaneo che risponde al nome di Renato Brunetta) a guardare quello che stiamo facendo? Ciascuno naturalmente potrà pensare di tutto, che stiamo sbagliando molto. Ma credo sia difficile sostenere che la città sia ferma. Il meglio deve ancora venire, comunque. La settimana prossima riapriamo il Forte Belvedere dopo i tragici eventi del 2006 e del 2008 dove hanno perso la vita Luca Raso e Veronica Locatelli: lo riapriamo con un artista contemporaneo cinese, Zhang Huan. Per chi resta in città (o per chi viene) segnalo il sito dell’Estate fiorentina www.firenzestate.it e ricordo che dal 20 luglio Benigni legge Dante, in Santa Croce. Se siete arrivati a leggere fino a qui, i miei complimenti e il rinvio a martedì prossimo per maggiori dettagli.

2 – Questioni nazionali
Ho pubblicato un libro, “Oltre la Rottamazione”, in cui provo a raccontare qualche curiosità sulla fase politica che abbiamo vissuto e soprattutto a proporre idee per il futuro. Sono grato a tutti quelli che mi stanno scrivendo (matteo@matteorenzi.it) idee, critiche, suggerimenti. Nel frattempo sembra che il principale problema del centrosinistra sia sapere se mi candido alla guida del PD o meno. Interessante notare come il Corriere della Sera, ad esempio, schieri due firme prestigiose e autorevoli sullo stesso argomento con opinioni antitetiche (Angelo Panebianco e Ernesto Galli della Loggia). Ho grande autostima, ma continuo a pensare che ci siano problemi un po’ più seri del mio futuro. Specie in un momento come questo, in cui la politica ha il dovere di dare risposte concrete, nette, verificabili. Il PD deve affrontare i problemi degli italiani, non giocare con le alchimie delle regole (che peraltro ci sono già, basta applicarle!). Ho parlato di questo una sola volta, un mese fa: intervenendo all’iniziativa di Repubblica ho chiesto al “traghettatore” Epifani di fissare la data del congresso (Guglielmo #fissaladata). Non ho ricevuto per il momento nessuna risposta, ma so che a Roma hanno fatto una commissione. Vorrà dire che noi aspetteremo la fine dei lavori. Tanto, come avrete visto dall’elenco precedente, qua c’è molto da lavorare. In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione. Ho l’impressione che non mi conoscano un granché. Io faccio una battaglia se voglio affermare un’idea, non se devo ambire ad una poltrona. La poltrona al massimo è strumentale alla realizzazione dell’idea, non è il contrario. Sogno un Partito Democratico che cambia per cambiare l’Italia. Per prenderla per mano e portarla nel domani. Il Partito Democratico che vorrei, chiunque ne sarà leader, è un partito aperto (#openpd), coraggioso, che accoglie le persone senza respingerle ai seggi, che ha il coraggio di andare controcorrente e contro le correnti. Io vorrei un PD capace di vincere. Il Pd delle correnti non riesce a vincere al massimo può partecipare. Credo che il futuro ci raggiungerà presto e che dobbiamo farci trovare pronti. Quello che faremo, sia che ci candidiamo sia che non ci candidiamo, lo faremo come sempre senza chiedere il permesso ai capicorrente. E senza perdere la freschezza e la serenità di chi crede che la parola leggerezza in politica sia un valore. Il quotidiano discutere delle regole, mentre in Italia la crisi occupazionale continua a mordere, è difficile da accettare per me che sono parte in causa, figuriamoci per un cittadino normale. Faccio un appello ai dirigenti del PD: non preoccupatevi delle mie mosse, datevi voi una mossa. C’è un Paese, fuori dalle nostre stanze, che aspetta parole di proposta, parole di speranza. Non perdiamo (anche) questa occasione, vi prego!

Pensierino della Sera. Qualche giorno fa ci ha lasciato Stefano Borgonovo. Quando ha giocato a calcio ci ha fatto sognare. Poi quando è stato costretto a combattere con la SLA, ha mostrato la sua dote migliore quella di essere un grande uomo. In questi anni, quando già comunicava solo con i suoi occhi, è venuto due volte a Firenze, una volta allo stadio Franchi nell’aprile 2010 per ricevere il fiorino d’oro e l’anno seguente a Palazzo Vecchio per presentare il suo libro. Un libro scritto con gli occhi, ma soprattutto con il cuore. Sono andato a trovarlo a casa sua e sono arrivato tardi. Mi sono scusato per il traffico. Mi ha risposto con la sua ironia: “Tranquillo, non mi sono mosso”. Grazie Borgo-gol. Ti ricordiamo per quel gol alla Juve al 91′. Ti ricordiamo l’anno in cui con Baggio hai fatto sfracelli. Ma soprattutto ti ricordiamo per come sei stato straordinario nella battaglia contro la malattia e per la dignità. Se oggi malati di SLA meno famosi e le loro famiglie hanno uno stimolo in più per andare avanti lo devono a te, al tuo coraggio di mostrarti, alla tua voglia di non arrenderti. Un abbraccio a Chantal e a tutta la tua splendida famiglia.

Appuntamento a martedì, allora.

Un sorriso,
Matteo

PS: In Italia la spesa per l’istruzione dei nostri figli è rimasta identica a quella del 1995, una stagnazione quasi ventennale. Non lo dico io, lo dice l’Ocse nel suo ultimo rapporto. E il confronto con gli altri Paesi dell’area ci inchioda: in media negli Stati Ocse la spesa per istruzione primaria e secondaria nello stesso periodo è cresciuta del 62% per studente. Non fa notizia ma sono molto felice di presentare un bilancio di previsione in cui per l’ennesima volta cresce lo stanziamento di fondi per l’educazione. Anche questa è Firenze, la Firenze che investe sulle scuole e sugli asili. Non la Firenze descritta in questi giorni sui media.
PPS: Polemiche su Ponte Vecchio. Non è vero che abbiamo chiuso per la prima volta Ponte Vecchio. Era già stato chiuso, senza polemiche, per Lucio Dalla con Benvenuto Cellini o per la sfilata di Roberto Cavalli. Stavolta abbiamo coinvolto i top clients mondiali di Ferrari, potenziali investitori in città. E abbiamo fatto una scommessa di comunicazione sulla città. En passant, abbiamo anche recuperato circa 120mila euro, l’equivalente del taglio che abbiamo ricevuto sul capitolo delle vacanze per i bambini disabili. Io credo che chiudere tre ore Ponte Vecchio per questi motivi sia doveroso per un Sindaco. Lo rifarei, nonostante le polemiche. Voi che ne pensate?