Comunicato Dell’Organizzazione
Una dedica e un dono speciale al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Il campobassano Michele Santelia (ossia l’italiano che scrive opere letterarie internazionali al contrario) anche quest’anno s’è cimentato nella ritrascrizione di un’altra Opera che rappresenta l’84° libro ritrascritto in tale modalità, digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche di computer, senza vedere il videoterminale durante la digitazione. Titolo di tale sua ultima fatica è “Platone e il Mito di Atlantide Backwards”.
Secondo l’autore, la nascita del mito di Atlantide è da attribuire al filosofo greco Platone il quale ne parlò nelle sue Opere quasi 2.500 anni fa. Secondo Platone, infatti, il continente di Atlantide si trovava ad ovest dello Stretto di Gibilterra, ossia al centro dell’attuale Oceano Atlantico. La leggenda di tale antichissima civiltà ha avuta origine nei dialoghi di Platone, nel Timeo e nel Crizia, scritti nel 330 a.c. e in Repubblica. Infatti secondo i miti classici si narra che dopo aver fallita l’invasione di Atene, l’isola di Atlantide sarebbe sprofondata nell’Oceano Atlantico ad Opera del Dio degli abissi marini Poseidone.
Ovviamente l’idea “Atlantide”, generalmente può essere anche vista e considerata quale metafora d’un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Per quanto attiene il suo racconto, si crede che gli possa essere stato ispirato da tradizioni più antiche, basate per esempio sulla memoria di eventi passati, come l’eruzione vulcanica di Thera o la guerra di Troia o la distruzione di Elice nel 373 a.C. o la fallita invasione ateniese della Sicilia nel 415-413 a.C.
L’idea dell’esistenza di tale mitica civiltà è ritornata in auge verso la fine del 1800; da allora nel corso degli anni successivi sono state formulate numerose ipotesi circa la reale esistenza di tale civiltà in più punti del nostro pianeta, però a tutt’oggi rimangono ancora solo la leggenda ed il mito di Atlantide.
L’Opera comprende i dialoghi di Timeo, di Crizia, La Repubblica, dove il grande filosofo greco ha parlato dell’esistenza di tale mitica civiltà; inoltre al Santelia è piaciuto inserirvi un altro componimento di Platone, ossia il Politico, proprio in ossequio alle motivazioni che lo portano da sempre a scrivere al Contrario, cioè “contestare con forte spirito d’abnegazione un mondo che paradossalmente va alla rovescia”. In quest’evenienza, una contestazione aperta contro le politiche non solo del nostro paese, ma di tutto il mondo, rispetto a quelle dell’antichità classica, più genuine per quei tempi, ma anche ai nostri, all’inizio del 3° Millennio.
Michele Santelia ha dedicato “Platone e il mito di Atlantide Backwards” con grande commozione ed emozione al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Le motivazioni che lo hanno portato a tale dedica speciale, risiedono nel fatto che l’autore è rimasto colpito dal modo in cui il nostro Presidente si rivolge a noi Italiani in tutti i suoi discorsi, auspicandoci sempre un mondo migliore, una Società più pulita, senza crimini, senza violenze e femminicidi, con più lavoro per i giovani, con città senza barriere architettoniche, uno status sociale più equo, senza disuguaglianze, un rispetto più concreto verso la natura e tutto ciò che ci circonda.
Per tali considerazioni, vuole donare al Presidente Mattarella tale sua ultima Opera, quale metafora per tutti i suoi propositi ed intendimenti, poiché fin dai tempi più remoti, l’antica Civiltà di Atlantide è sempre stata ritenuta – anche da Platone – una “Società Ideale”.
Santelia dice d’avere iniziata l’opera il 18 novembre 2024 e terminata l’8 febbraio 2025 alla presenza di due testimoni.
Platone e il Mito di Atlantide Backwards è composta complessivamente da:
• Pagine 480;
• Parole 177.797;
• Caratteri 1.083.743;
• Paragrafi 4.864;
• Righe 17.020.
Pertanto, a tutt’oggi ha ritrascritto integralmente al contrario digitando contemporaneamente su 4 tastiere bianche di computer senza vedere il videoterminale durante la digitazione: 84 enormi volumi, relativi ad opere letterarie internazionali nella loro lingua originale straniera o arcaica come il linguaggio delle antiche rune, il latino, l’etrusco, il cinese, l’ebraico, il geroglifico, l’idioma di Voynich, la lingua Maya, l’alfabeto cuneiforme, l’antico alfabeto Etiopico Ge’ez, il cinese tradizionale, la lingua Osca, il linguaggio alieno, la lingua sanskrita ecc., composti complessivamente da:
• Pagine 36.230;
• Parole 5.009.555;
• Caratteri 28.364.509;
• Paragrafi 386.076;
• Righe 767.864.
Ha assemblato e rilegato personalmente l’Opera con cuoio molto massiccio e decorato con borchie antichizzate.
Al centro della Copertina, in legno massiccio, campeggia, in tutta la sua bellezza la “Croce di Atlantide”. Si crede che tale amuleto che gli antichi Egizi trasformarono nell’Ankh o Croce della Vita, fosse originariamente un simbolo di vita e immortalità e venisse impiegato per equilibrare ed armonizzare il campo energetico dell’uomo. Secondo tali antiche credenze o leggende dell’antichità classica, la Croce di Atlantide era di derivazione molto anteriore all’età egizia, quindi poteva essere appartenuta alla civiltà di Atlantide. L’appartenenza di tale amuleto alla civiltà di Atlantide potrebbe essere solo una leggenda che però al nostro autore (che ne è rimasto affascinato ed ipnotizzato,)è piaciuto riportare in tutta la sua bellezza e maestosità sulla copertina della sua opera. Tutto ciò, al di là di ogni sua reale derivazione o provenienza, senza nulla togliere alla grandezza della civiltà Egizia, di cui il nostro autore ha ritrascritto al Contrario Reu Nu Pert Em Hru, ossia il Libro dei Morti degli antichi Egizi, in geroglifico, ben conoscendo i caratteri di tale mitico, antico alfabeto.
A tutt’oggi, la Torre di Libri al contrario più alta del mondo dal Santelia denominata Tower of Babel backwards, è alta complessivamente 9 metri e 26 centimetri e mezzo e pesa 1.303,30 chilogrammi.