Di Mario Ricca
Dalla Macchina Del Fango Al Fango Nella Macchina!
Ci risiamo, ennesimo colpo della stampa bolscevica che grazie ad “aiuti di Stato”, (non è un caso che si parli di figli della cultura statalista), è riuscita a venire in possesso di materiale che sarebbe dovuto rimanere nella disponibilità di quello stesso Stato che dovrebbe tutelare e proteggere la privacy di tutti i cittadini.
Chissà perché si parla di infedeli quando si citano tutori della “Legge” e esseri togati che forniscono informazioni a organizzazioni diversamente lecite mentre gli infami che elargiscono materiale alla stampa forcaiola che evidentemente li foraggia, rimangono nell’anonimato e non li si può nemmeno definire corvi.
Lo spunto per il delirio odierno, mi è stato dato dalla notizia che ti rimetto: Miccoli choc: “Quel fango di Falcone” – IlGiornale.it, frutto dello “scoop” di Repubblica che ha pubblicato le intercettazioni di Fabrizio Miccoli.
Io sto con il calciatore Salentino quasi in toto.
1°: Si tratta di persona indagata e innocente fino al terzo grado di giudizio.
2°: Le intercettazioni in oggetto non hanno alcuna rilevanza processuale e anche se l’avessero, queste dovrebbero rimanere nella sola disponibilità di chi è istituzionalmente preposto all’ascolto, alla valutazione e alla custodia.
3°: Ognuno di noi è libero di avere il proprio parere su qualunque persona ed ha il diritto di condividerlo con chi ritiene più opportuno.
L’ipocrisia di Miccoli nel dedicare qualche rete a chi poi avrebbe insultato non mi fa stare totalmente dalla sua parte.
Forse la maggior parte di noi non avendo popolarità non correrà mai il rischio di essere sbattuto in prima pagina per aver confidato A qualcuno una scappatella extra coniugale, il disprezzo verso il proprio capo, o qualsiasi cosa si voglia legittimamente far rimanere in camera caritatis.
Però è bene fare attenzione, perché con questi avvoltoi in agguato e i loro infami informatori, anche la più innocente delle nostre esternazioni potrebbe essere utilizzata un domani per obiettivi “sinistri”.
Non so se diventerò mai qualcuno, però questo sito mi sarà testimone; in più di qualche occasione, al telefono e in verticale, ho affermato di non ritenere eroi i morti per mano di Zia Mafia e di non avere per costoro ne considerazione, ne riconoscenza e ne stima, ritenendoli i soli arbitri del proprio destino.
Ho insultato spesso Roberto Saviano e ho aggiunto che se lo dovessero fare fuori, mi dispiacerebbe solo perché non parteggiando per lo Stato, ritengo che il ciarlatano di cui sopra faccia meno danni da vivo.
Qualche settimana orsono, ho augurato alla Boccassini una morte atroce, possibilmente prima della sentenza sul processo Ruby.
Quindi se malauguratamente dovessi diventare famoso, non delegate i togati al servizio dell’apparato per spiarmi.
Di materiale ne avete già a sufficienza.