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PEI E PDP: Documenti Legali Da Applicare Per Legge

Di Marie Helena Benedetti

Associazione APS – Asperger Abruzzo

Molte Famiglie Si Trovano Di Fronte A Un Problema Ricorrente: Nelle Scuole Alcuni Docenti Non Rispettano L’obbligatorietà Del Piano Educativo Individualizzato (PEI) O Il Piano Didattico Personalizzato (PDP). Questa Situazione Non Solo Genera Confusione, Ma Mette Seriamente A Rischio Il Diritto Allo Studio E All’inclusione Degli Studenti Con Disabilità O Bisogni Educativi Speciali (BES).

Cosa sono PEI e PDP? Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) è un documento la cui obbligatorietà è sancita per gli alunni con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/92. Esso definisce gli obiettivi educativi, gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessarie per garantire un percorso scolastico adeguato e inclusivo. Viene elaborato dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione (GLO) e per legge deve essere letto, firmato e applicato da tutti i docenti dell’alunno. Raccomandiamo sempre ai genitori di firmarlo previa integrale lettura ed in caso di dubbi, chiedere chiarimenti agli insegnanti. Per legge devono anche partecipare materialmente alla stesura di questo documento.

Linee guida ministeriali per il PEI: https://www.istruzione.it/inclusione-e-nuovo-pei/

Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) è un documento che riguarda non solo gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), come stabilito dalla Legge 170/2010, ma anche tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), secondo la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012. I BES comprendono tre grandi categorie: studenti con disabilità (che hanno un PEI), studenti con disturbi evolutivi specifici (come DSA, ADHD, disturbi del linguaggio, funzionamento intellettivo limite) e studenti con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale. Per questi ultimi, il Consiglio di Classe può decidere di attivare un PDP per garantire il supporto necessario. Inoltre, in situazioni di disagio, (anche di natura psicologica o legata a difficoltà temporanee), il PDP può essere redatto anche in assenza di una diagnosi clinica. Questo strumento permette di fornire agli studenti i giusti supporti per affrontare il percorso scolastico in modo sereno ed equo. Per legge, deve essere letto, firmato e applicato da tutti i docenti dell’alunno. Questo documento stabilisce le strategie didattiche personalizzate e gli strumenti compensativi e dispensativi per supportare gli studenti nel loro percorso scolastico, evitando situazioni di svantaggio e garantendo pari opportunità.

Perché si redigono PEI e PDP? L’obbligatorietà di questi documenti è fondamentale per garantire il diritto allo studio e prevenire situazioni d’esclusione, frustrazione e demotivazione. Studenti con difficoltà d’apprendimento o emotive possono trovarsi in serio disagio di fronte a prove non strutturate sulle loro necessità. L’assenza di strumenti adeguati può generare un accumulo di stress che compromette il loro rendimento e la loro autostima.

PEI e PDP non sono “favori” concessi agli studenti, ma strumenti necessari per evitare che bambini e ragazzi vengano lasciati indietro. Il mancato rispetto di queste misure equivale a privare un alunno della possibilità d’apprendere con conseguenze spesso irreparabili sul suo futuro.

L’Importanza dell’Applicazione Obbligatoria. – Alcuni docenti, anziché applicare con serietà questi strumenti, mettono in dubbio – mai per iscritto, sempre verbalmente – le diagnosi rilasciate dal sistema sanitario nazionale. Questo comportamento non è solo inaccettabile, è un abuso che mina la credibilità di professionisti qualificati e soprattutto compromette il futuro di studenti che già affrontano ostacoli enormi.

Ignorare l’obbligatorietà di PEI e PDP significa calpestare il diritto all’istruzione e la dignità di studenti che già lottano ogni giorno per stare al passo. Questi documenti sono strumenti giuridici vincolanti e ogni docente è obbligato per legge a rispettarli. Ignorarli significa violare il diritto allo studio e negare agli studenti con BES le stesse opportunità offerte agli altri.

Cosa Fare in Caso di Inadempienza? Se un insegnante o un’istituzione scolastica non applica il PEI o il PDP, i genitori possono tutelare i diritti dei propri figli attraverso diversi passaggi:
• Dialogo con gli insegnanti e il dirigente scolastico – A volte la mancata applicazione nasce da disinformazione. Un confronto può chiarire la situazione.
• Coinvolgimento del GLO o del Consiglio di Classe – Nel caso del PEI, il GLO è l’organo deputato a monitorarne l’attuazione. Per il PDP, è il Consiglio di Classe.
• Segnalazione scritta alla scuola – È importante formalizzare le richieste via PEC per ottenere una risposta ufficiale.
• Ricorso all’Ufficio Scolastico Regionale (USR) o al MIUR – In caso di violazioni gravi, si può presentare un esposto agli organi superiori.
• Supporto dell’Associazione – La nostra associazione fornisce assistenza alle famiglie e, se necessario, supporto legale per garantire il rispetto delle normative.

L’Essenza dell’Insegnamento. – Un vero insegnante non è colui che porta avanti solo gli studenti eccellenti, ma chi sa far crescere tutti. La vera sfida della scuola non è premiare chi è già in grado di emergere, ma sostenere chi ha bisogno di più tempo, più strumenti, più comprensione.

Rispettare l’obbligatorietà di PEI e PDP è un dovere fondamentale delle istituzioni scolastiche e le famiglie hanno il diritto d’esigerlo.

 La consapevolezza è l’arma più potente per far valere questi diritti e trasformare l’inclusione da teoria a realtà.

Non Esistono Studenti Che Vogliono Essere Gli Ultimi. – Ogni bambino, ogni ragazzo, vuole essere bravo, vuole dimostrare di farcela. Se qualcuno smette di provarci, non è perché non ha voglia, ma perché ha persa la speranza. Perché il mondo gli ha detto troppe volte che non vale abbastanza. Perché il massimo sforzo che mette nello studio non è mai sufficiente e a un certo punto, semplicemente s’arrende.

PEI e PDP sono ponti tra la disperazione e la possibilità, tra l’esclusione e la realizzazione. Sono strumenti che decidono il futuro di questi studenti: un futuro in cui si sentono parte del mondo o uno in cui si sentono un fallimento.

L’inclusione non è un atto di benevolenza, è un diritto e quando una scuola lo dimentica, sta facendo qualcosa di gravissimo: sta decidendo quali vite meritano di sbocciare e quali no. Ma nessuno ha questo diritto. Nessuno. Perché dietro ogni difficoltà c’è un potenziale inespresso che aspetta solo di trovare la sua strada.

Oggi questi studenti sono ragazzi. Domani saranno il mondo e se non li aiutiamo adesso, sarà il mondo intero a perderli.