Di Vittorio Venditti
Dove eravamo rimasti?
Dopo un lungo silenzio, dettato soprattutto dalla volontà di riflettere, Eccomi, di nuovo, a Te che hai la pazienza di leggermi, con una nuova veste, ma più Vivo e Combattivo che mai.
Nella “vita passata”, ho scritto di Gambatesa e dei gambatesani, utilizzando un modus operandi che, se a me è sembrato esclusivamente goliardico, ad altri, ha dato spunto per dire che il mio comportamento è stato, se non quello di un vigliacco, almeno il modo di agire di una persona guardinga.
Che dire, poi, del fatto che, sia pur non volendo, sono riuscito a dar fastidio anche ai Carabinieri della locale stazione, i quali, indagando in merito ad un mio articolo, hanno impiegato TRE, dicasi tre mesi, per appurare chi si nascondesse dietro il fantomatico nik name: ‘Ulisse’?
Considerando che questo nik, (da prima e ancora tutt’ora qrz),mi accompagna da trent’anni, se lo avessero chiesto alle pietre di Gambatesa, sicuramente queste, avrebbero risposto immediatamente e senza alcun dubbio!
Per questo, ma non solo per questo, ho deciso, nella nuova vita, di presentarmi con il mio vero nome e cognome.
Va da sè, che non scrivendo più in casa altrui, finalmente ho la possibilità di agire secondo quanto la mia Libertà m’impone, nell’ovvio rispetto del Prossimo, oltrechè delle leggi che regolano il nostro Stato, ma nella più totale trasparenza, espressa nel dire peste e corna di chiunque lo meriti , e, parimenti, dire bene di chi bene ha fatto.
Sia chiaro:
nulla questio, sulla libertà che, da chi mi ha ospitato, non mi è mai stata negata!
(a parte nell’ultimissimo periodo, ma ciò, (voglio sperare), solo per ragioni prettamente editoriali).
Da dire, però, che da ospite, non fosse altro che per Galateo, ho dovuto tenere a freno la mia penna in diverse occasioni.
Il motto che si può leggere sull’home page, riflette, in tutto e per tutto, quanto sto scrivendo e quanto, via via, verrà scritto su questo sito, che a molti, specialmente a chi ha qualcosa da nascondere, sembrerà superfluo e inutilmente fastidioso.
Questo motto, farà comunque sempre riferimento, principalmente, a quanto dettato dai commi uno e due, inseriti nell’articolo uno del regolamento, alla base del sito stesso.
La foto esposta in home page, è presa da Google, e mostra Gambatesa vista dall’alto, quindi, in maniera totalmente neutrale.
Forse non è il massimo, ed è per questo, che, se lo vorrai, potrai dare un tuo contributo in merito.
Visto che siamo tutti perfettibili, se mi saprai convincere, potrai vedere la foto che mi avrai voluto inviare, con l’ovvia citazione del tuo nome e cognome, oltre al giusto ringraziamento che ti è dovuto.
A te, invece, o ben pensante e modernista di turno, che starai arrovellando il tuo cervello nel ricercare il perchè chiamo questo Mio: ‘sito’, non, come si fa in genere: ‘blog’, rispondo, come ormai è poco immaginabile.
Il Sommo Poeta, e a seguire tanti altri grandi letterati, ci hanno lasciato un vero patrimonio, che ci viene invidiato anche nelle terre in cui normalmente si parla la lingua oggi in auge: l’inglese.
Sto parlando della lingua italiana.
Io, molto probabilmente, sono fra i più somari a saperla scrivere e o parlare, ma, (mi sia permesso), voglio essere fra i pochi che si vantano di non volerne fare una lingua morta, solo per moda.
Detto questo, e assodato che i termini sito e blog si equivalgono, chiamerò questo mio “mezzo di comunicazione”, utilizzando il termine proposto dalla nostra patria lingua.
Infine, considerato quanto riportato nel regolamento, spero di svolgere un servizio che, se pur limitato a determinati argomenti, (non necessariamente o esclusivamente vertenti su fatti o persone di Gambatesa, o collegati al nostro paese), e ad aggiornamenti casuali, dettati unicamente dalla presenza di notizie di cui discutere, e dal tempo libero che posso dedicare a questa causa, non sia, questo mio operare, di sovrapposizione e di copia ad altri scritti, da tempo presenti nel nostro paese, ma solo l’espressione di un’idea che, piacente o meno, ha il diritto di essere proposta.